28-03-2024 Redazione 2 minuti

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La giunta approva l'aggiornamento della Carta per la qualità: via il “blocco” per molte strutture, arriva la tutela per i villini storici

La giunta Gualtieri ha approvato il 27 marzo l’aggiornamento della Carta per la qualità, ossia l’elaborato del Piano regolatore generale che riporta tutti gli immobili e le aree urbane sottoposti a uno speciale regime di tutela individuato da Roma Capitale, autonomo rispetto agli altri vincoli statali e definito in accordo con la Sovrintendenza capitolina. La proposta di aggiornamento, pubblicata nei mesi scorsi per essere sottoposta a eventuali osservazioni, indicazioni e integrazioni, dovrà essere approvata dall’Assemblea capitolina. Prevede da una parte lo stralcio dalla Carta della qualità di circa 750 immobili che possono ora essere trasformati, (700 individuati a seguito di istanze di parte, recepimento di trasformazioni urbanistiche, valutazioni congiunte con Sovrintendenza capitolina che non possedevano caratteristiche da tutelare, a cui si aggiungono altri 50 provenienti da segnalazioni e istanze pervenute a seguito della pubblicazione della proposta sui canali Istituzionali).


Dall’altra la stessa Carta introduce 246 nuovi immobili da tutelare (113 villini storici nel Municipio Roma I Centro e 133 nel Municipio II) sui quali non sarà più possibile intervenire senza un preventivo assenso della Sovrintendenza capitolina.


Questa revisione recepisce le novità intercorse dal 2008: dopo l’approvazione del Prg all’epoca della sindacatura Veltroni è la prima volta che si effettua un aggiornamento sistemico della Carta, benché la norma prevedesse un intervento biennale. Nel corso degli anni, infatti, molte delle funzioni originarie di alcuni stabili che ne giustificavano la tutela sono andate perse: tra questi ci sono l’ex Filanda di viale Castrense, l’ex Alitalia a Muratella e l’ex Fiera di Roma sulla via Cristoforo Colombo (di cui infatti sta per partire l’iter di riqualificazione a lungo vagheggiata). Tra i nuovi villini tutelati troviamo ad esempio il villino De Pinedo in via Antonio Bertolino e il Villino Saffi in via Barnaba Oriani, ai Parioli; un villino in via degli Scipioni a Prati e il Villino Bezzi di via Calandrelli, accanto a Villa Sciarra. Decisione presa per evitare polemiche come quelle che investirono la decisione di abbattere il villino di via Ticino al Coppedè nel 2017.

«Ci siamo impegnati da subito nel favorire la realizzazione di una vasta opera di rigenerazione urbana in grado di abbracciare vari quartieri della città, a partire dalle periferie – dice il sindaco Roberto Gualtieri – e per farlo vanno spesso adeguate le regole urbanistiche». Così da poter «riqualificare edifici, limitare il consumo di suolo, rigenerare spazi e costruire socialità». «Tra l’altro quest’opera di aggiornamento sta continuando: stiamo già lavorando a un’ulteriore delibera per inserire anche i villini che si trovano in altri Municipi», aggiunge l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia.

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