18-03-2024 Chiara Brivio 3 minuti

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Arte e inclusione sociale. Per San Barbaziano un intervento di recupero reversibile firmato da diverserighestudio per Aics

Un magazzino militare, un’autofficina, un garage abusivo e in futuro un grande centro polifunzionale destinato alle arti performative e circensi. È questa la storia della ex chiesa di San Barbaziano a Bologna, nel centro storico del capoluogo, opera Seicentesca dell’architetto Pietro Fiorini, anche se la tradizione vuole che sia stata fondata dallo stesso San Petronio, patrono della città.

E oggi questo che è stato un luogo di culto ritrova nuova vita grazie ad un altro racconto, quello che lega l’attività progettuale di diverserighestudio con i valori di Aics, l’Associazione italiana cultura sport. Un rapporto (e un’amicizia) quella tra Simone Gheduzzi, fondatore, insieme a Nicola Rimondi e Gabriele Sorichetti, dello studio di progettazione che ha firmato tra gli altri l’Opificio Golinelli nel capoluogo emiliano e Niccolò Perrone, presidente della sezione bolognese dell’associazione.

diverserighestudio ©Francesco Guidicini


Il progetto, che riflette la profonda sinergia tra committente e architetto, si basa sull’idea di un “grande libro”, che tiene conto di tutti i vari capitoli della storia di San Barbaziano, e del quale si prefigura come una delle pagine.


Un racconto che ha inizio nel 2017 con un bando del ministero dei Beni culturali (l’allora Mibact) per i beni storici in disuso, dove diverserighestudio coinvolge Aics, e che nel 2020 assegna la gestione dell’edificio all’associazione per 15 anni (grazie al fatto che già dal 2015 amministra un altro manufatto storico, l’ex Sferisterio, oggi impianto sportivo Achille Baratti). E sempre del ministero della Cultura è stato il primo importante intervento di restauro scientifico sulla ex chiesa – oggi di proprietà della Direzione regionale Musei dell’Emilia-Romagna –, che ne ha restituito l’agibilità, attraverso la manutenzione dei muri, la sostituzione degli infissi e una grande opera di pulizia (Gheduzzi usa il termine «tumefatta» per descrivere lo stato di abbandono in cui si trovava l’edificio).
Una storia le cui pagine saranno scritte dalla proposta elaborata dai progettisti bolognesi, che si sviluppa in due direttrici: la realizzazione di un pavimento che poggi sul piano esistente, con la pulitura delle superfici e la realizzazione degli impianti necessari. E poi un sistema di allestimento mobile e reversibile che consenta lo svolgimento di diverse attività per la comunità – in primis le arti circensi –. Ma il centro, che si chiamerà Arca – Accademia rigenerata cinema e arte e che dovrebbe aprire all’inizio del 2025, sarà molto di più. Sarà un luogo di cultura e di aggregazione aperto a tutta la cittadinanza, un laboratorio di idee.

«L’identità contemporanea dell’edificio – spiega Gheduzzi – si rifletterà anche nell’uso dei materiali, che ricondurranno anche visivamente alla tendenza della temporaneità, perché sarà un intervento caratterizzato dalla reversibilità, come se fosse un uso temporaneo a lungo termine».

Chiesa di San Barbaziano Bologna ©Aics

«All’interno, la chiesa sarà lasciata grezza – continua Perrone – per una scelta estetica condivisa. La Sovrintendenza pulirà le scritte e i tag, ma lascerà alcune chicche, come un murales di una pin up in bichini. Anche queste sono “parti” della storia di San Barbaziano». I tre eventi già organizzati da Aics nel 2022 come delle sorte di preview, e che hanno visto concerti ed appuntamenti site specific con ospiti anche internazionali, sono stati un modo per testare vari aspetti dell’edificio in tema di densità e acustica, in vista delle nuove funzioni a cui è destinato.

Il metodo progettuale scelto, quello del dialogo, non si è fermato solo a quello tra diverserighe studio e Aics, ma è proseguito con il coinvolgimento della Soprintendenza, dell’assessorato alla Cultura e degli altri stakeholder che saranno parte di questo percorso. Un processo corale, in corso in questi mesi, che vede in campo in primis un’altra associazione, Eden, che si occupa di sport urbani e arti circensi e che a San Lazzaro di Savena ha l’unico parkour park al chiuso certificato in Europa. Suo e di Aics è il primo investimento economico nel progetto, che poi, come spiega Perrone, sarà presentato ad avvisi pubblici e bandi regionali o europei per ulteriori fondi.

«La chiesa di San Barbaziano è un bene molto importante nel centro storico di Bologna, per cui c’è grande attesa per il progetto – continua Gheduzzi –. Rigenerarla restituendo valore all’edificio vuol dire non solo riqualificare un pezzo di città, ma anche le persone. Aprire al coinvolgimento e condividere con i nostri partner ha appunto questo obiettivo». Una linea progettuale e di pensiero che è anche nelle corde di Aics, che vede nello sport e nella cultura strumenti di inclusione sociale.

In copertina: Ex chiesa di San Barbaziano, Bologna ©wikimedia commons

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Chiara Brivio
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