11-09-2020 Chiara Castellani 3 minuti

È arrivata in cantiere la scuola di Macerata nata dal concorso Miur Scuole innovative

Finanziamento provinciale da 9,7 milioni. Architettura firmata da homu

Un istituto innovativo dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica.

Assegnato alla provincia di Macerata un finanziamento di 9,7 milioni di euro per la costruzione di una scuola, nata nell’ambito del bando del Miur “Scuole innovative” – riferito alla realizzazione di scuole sostenibili, a misura di studente e all’avanguardia, grazie a un finanziamento di 350 milioni, previsto dalla legge 107 del 2015, la “Buona Scuola”. 

Ai partecipanti era stato chiesto di immaginare dei veri e propri civic center, dotati di spazi didattici innovativi, ad alta prestazione energetica e con aree verdi fruibili. Strutture aperte anche al territorio, che favoriscano una didattica migliore e l’utilizzo di spazi per la cittadinanza tutta. 

Il progetto vincitore della nuova scuola di Macerata è dello studio d’architettura homu, fondato e diretto dagli architetti Lucia Zamponi e Filippo Nanni, che hanno partecipato insieme agli ingegneri Antonio Zamponi e Paolo Trovallesi. 

Un istituto innovativo dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica; ospiterà 500 alunni su una superficie complessiva di 14.550 mq, con sette laboratori, una biblioteca, una palestra e un’aula magna. “L’edificio che sorgerà sarà costituito da due unità scolastiche attualmente dislocate in aree distanti tra di loro, l’IIS “Bramante e l’IIS “Giuseppe Garibaldi”. Accorpando i due istituti – raccontano gli architetti – si concretizzerà la realizzazione di un complesso-campus scolastico per quattro differenti indirizzi di studi: tecnico per il settore tecnologico/agrario/agroalimentare/agroindustria; professionale, servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale; tecnico, costruzioni, ambiente e territorio; professionale di stato “Ivo Pannaggi”. 

Stando a quanto riportato dal brief, la localizzazione dell’area era stata scelta perché è quella che meglio risponde ai criteri di integrazione delle scuole tra loro, cogliendo anche l’occasione di riqualificare, attraverso la demolizione e la ricostruzione, edifici esistenti degradati. 

Il lavoro si pone l’obiettivo di unire tra loro istituzioni scolastiche per molti aspetti simili e complementari, andando a creare un presidio territoriale di tutela e promozione attiva della cultura, partendo da un ragionamento su tre concetti sinergici e congruenti: l’hortus conclusus, l’open garden e il cultural landscape. Una realizzazione di questo tipo auspica inoltre ad un uso intensivo dei plessi anche in orario extrascolastico, per permettere agli studenti attività pomeridiane finalizzate alla riduzione della dispersione scolastica, oltre che di potenziamento e di recupero. 

A Macerata arriva quindi al traguardo del cantiere una di quelle cinquanta scuole nate dal concorso di idee

Intanto, in attesa della partenza del cantiere, l’architetto Nanni si dice soddisfatto soprattutto del rapporto con il gruppo di lavoro della provincia di Macerata «conosciuto durante la proclamazione a Roma, con cui abbiamo avuto in seguito una serie di incontri per capire l’iter da seguire per avanzare con il progetto. La volontà comune era quella di realizzare la scuola ma avendo la certezza che il finanziamento stanziato fosse adeguato alle superfici previste. La provincia – prosegue Nanni – ha deciso di incaricare il nostro gruppo di un progetto di fattibilità per identificare esattamente il costo dell'opera. Lo studio effettuato a tre anni di distanza dal progetto originario ha dovuto tenere conto inoltre dell'adeguamento alle norme e ai CAM, i criteri ambientali minimi». 

in copertina © Onirism 

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Chiara Castellani
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