Aperta la Piazza Augusto Imperatore. Cellini: La vera bellezza nei prossimi anni
Aperta la Piazza Augusto Imperatore. Cellini: La vera bellezza nei prossimi anni
Nuovo spazio pubblico a Roma. Concorso del 2006. Consegna definitiva dell’opera entro il 2026
«Un progetto la cui bellezza si potrà ammirare nel suo insieme nei prossimi anni»: con queste parole l’architetto Francesco Cellini, “autore” del progetto e capogruppo del team Urbs et Civitas che nel 2006 si aggiudicava il concorso internazionale, commenta l’inaugurazione di Piazza Augusto Imperatore nel cuore della Capitale. Un progetto che nella sua totalità – è ora in corso il completamento della riqualificazione del Mausoleo di Augusto oggetto di un successivo bando di gara – si concluderà non prima della fine del 2026, a 20 anni esatti dunque dall’inizio della “storia”. «Abbiamo previsto una grande area verde, c’è anche in programma la piantumazione di platani che possono raggiungere altezze significative – spiega a thebrief l’architetto romano – dunque bisognerà aspettare ancora un po’ per la versione definitiva».
Nei giorni scorsi il taglio del nastro della nuova piazza e ora è partita la fase finale dei lavori per restituire il Mausoleo di Augusto alle visite del pubblico. Ammonta a 35 milioni di euro in tre lotti (12,2 milioni per il primo, 4,9 per il secondo che si concluderà a fine anno e 7,2 per l’ultimo lotto del 2026) la spesa totale per la riqualificazione della piazza, di cui 28 a carico del Comune di Roma, 6 messi sul piatto dalla Fondazione Tim (che ha realizzato anche un documentario), e Bulgari ha contribuito con 700mila euro.
«Finalmente ci si avvicina alla fine – racconta ancora Cellini – i tempi si sono nettamente allungati rispetto alle previsioni iniziali. Per quanto riguarda la sola piazza noi avevamo pianificato di concludere il progetto nel 2012. Ma ci sono state situazioni in parte inaspettate, emerse nella fase degli scavi, in parte prevedibili nel caso di una città come Roma in cui si devono mettere necessariamente in conto i rallentamenti dovuti agli inevitabili ritrovamenti archeologici». E l’architetto non manca di segnalare «le difficoltà burocratiche, in alcuni casi pretestuose». E di mezzo ci si è messo anche il Covid. Lo stanziamento iniziale (per la sola piazza) era di circa 15 milioni quando era sindaco Walter Veltroni. «Calcolando che sono passati quasi 20 anni era prevedibile e bisogna appunto considerare l’aumento vertiginoso dei prezzi di molti materiali da cinque anni a questa parte». Insomma, è andata quasi bene se si fanno paragoni con altre opere.
La nuova Piazza Augusto Imperatore
La nuova piazza si presenta con due ampie cordonate – una verso via di Ripetta e l’altra verso l’abside della chiesa di S. Carlo al Corso – e il piano stradale è stato messo in diretta connessione con la quota originaria del Mausoleo anche attraverso il recupero della pavimentazione originale in travertino del I secolo. E i lavori hanno consentito anche di consolidare il terrapieno di fondazione della chiesa di San Rocco e del pilone del passetto tra con la chiesa di S. Girolamo dei Croati, nonché l’adeguamento della rete fognaria. Gli importanti rinvenimenti archeologici, dalle strutture tardo-antiche ai lacerti di mosaico, da un cippo pomeriale a una pregiata testa di divinità femminile in marmo, troveranno collocazione nel monumento.
Il Mausoleo di Augusto
Ripartono i lavori di completamento del restauro e della musealizzazione del Mausoleo di Augusto (il progetto è di Rem Koolhaas) che stando al cronoprogramma dovrebbero essere completati entro la fine del 2026. La conclusione della prima fase risale al 2019 poi il bando di gara pubblicato a dicembre 2023. I lavori consistono in opere di completamento e finitura degli ambienti interni (concamerazioni trapezoidali, corridoio di ingresso e anello interno), di restauro della cella funeraria e di installazione degli impianti (elettrici e di illuminazione, di videosorveglianza e riscaldamento).
Particolare attenzione nella progettazione è stata dedicata al tema dell’equilibrio termo-igrometrico delle strutture per minimizzare l’impatto delle apparecchiature destinate a regolare temperatura e umidità interna. L’obiettivo è quello di garantire il comfort ambientale per i fruitori degli spazi senza alterare la conservazione delle strutture.
In copertina: © Monkeys Video Lab

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