08-06-2020 Chiara Brivio 5 minuti

Carron, da general contractor a partner in grandi cantieri di restauro e valorizzazione immobiliare

Il gruppo veneto cresce e consolida l’impegno nel Nord Italia

«È un risultato importante soprattutto se si considera la profonda e lacerante crisi economica che si è abbattuta nel corso di questi anni e che, come tutti sanno, si è drammaticamente ripresentata ora con la pandemia Coronavirus»
Diego Carron

In un momento di difficoltà per tutta l’edilizia, il Gruppo Carron di San Zenone, nel trevigiano, comunica i dati del bilancio del 2019, facendo registrare 217 milioni di dimensione produttiva, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente e un utile netto che è cresciuto del 2%, pari a 9,1 milioni di euro. Contestualmente si consolida anche il portafoglio lavori, che alla fine dell’anno scorso ha raggiunto i 913 milioni di euro, contro i 583 del 2018. Un bilancio dal quale emerge un consolidamento del gruppo veneto che, come ha dichiarato il presidente Diego Carron, «è un risultato importante soprattutto se si considera la profonda e lacerante crisi economica che si è abbattuta nel corso di questi anni e che, come tutti sanno, si è drammaticamente ripresentata ora con la pandemia Coronavirus». La crisi sanitaria sembra infatti aver inciso solo in parte sulla consegna dei cantieri del gruppo in diverse città italiane, come hanno spiegato l’architetto Andrea Maraschin e l’ingegnere Stefano Zilio, rispettivamente responsabili dei progetti dell’azienda in Lombardia e in Veneto. 

In Lombardia, e precisamente a Milano, sono due i progetti in corso: la ristrutturazione del nuovo complesso a destinazione direzionale di via Gattamelata per il cliente Kryalos SGR su progetto di Park Associati, denominato Pharo, – un importo lavori di 39 milioni di euro per 18.500 metri quadrati – il cui cantiere, spiega Maraschin, riaprirà oggi, 8 giugno dopo uno stop dovuto al ritrovamento di un cisterna di idrocarburi. «È un cantiere ancora in stato embrionale, dove è stata effettuata solo la demolizione. La consegna è prevista per maggio 2022». In dirittura d’arrivo invece il cantiere del “Cortile della Seta”, in via Moscova angolo via Solferino. Un progetto di riqualificazione del palazzo storico costruito alla fine dell'800 già sede dell’Anonima della Seta, che questa volta ha come committente JP Morgan e progettista Asti Architetti. Un’operazione da 22 milioni di euro per circa 19mila metri quadri di superficie con destinazione d’uso retail al piano inferiore, il resto invece sarà un centro direzionale (già parzialmente affittato). Come ha spiegato Andrea Maraschin, «il Covid 19 sicuramente ha avuto un impatto a causa dei tempi di sospensione, ma il cantiere è ripartito nel rispetto di tutti i protocolli e sarà consegnato per fine settembre». «È stato un restauro difficoltoso – prosegue – sia da un punto di vista tecnico che costruttivo. Sono stati recuperati 19mila metri quadri di solai ed è stata aperta una grande corte interna». Consegnato recentemente anche l’edificio Pirelli in Viale Sarca. 

Due invece i progetti in provincia: una RSA da 300 posti a Limbiate e il completamento e consegna a Bresso dell’ampliamento della nuova sede del Gruppo Farmaceutico Zambon su un progetto di Michele de Lucchi. È in consegna anche il centro tecnologico propedeutico all’intervento di costruzione delle due torri del nuovo polo hi-tech della casa farmaceutica, sempre all’interno del campus OpenZone. 

In Veneto, la regione dove ha sede il gruppo, tra i progetti più importanti va ricordato il restauro conservativo dell’immobile di Palazzo Roccabonella, nel centro di Padova, dove Carron è committente e general contractor per un’operazione immobiliare che porterà lo storico palazzo ad ospitare 30 appartamenti di lusso, 2 negozi e 49 garage. Una corte con giardino di 900 metri quadri per 35 milioni di euro di importo lavori, che, come ha spiegato Stefano Zilio, sarà consegnata nel maggio 2021. «Una data che terrà conto dei mesi di sospensione, che era prevista per marzo. Vedremo comunque se si riuscirà a recuperare qualcosa sui tempi. Sono stati completati sia la parte strutturale che i garage interrati, e abbiamo iniziato con gli impianti e i divisori interni. Gli appartamenti sono improntati, stiamo procedendo con le finiture. La parte del giardino invece è stata solo predisposta e sarà oggetto di lavori nella primavera prossima».

Sarà invece scaglionata la consegna dei diversi edifici che compongono il campus di H-Farm a Treviso: 28mila metri quadri, 45 milioni di euro per il campus progettato da Zanon Architetti Associati che ospiterà dai bambini delle scuole materne agli universitari. «È prevista una prima fase di consegna per i primi di settembre – spiega Stefano Zilio –, che abbiamo mantenuto nonostante la crisi sanitaria. La garantiremo lo stesso incrementando le maestranze e impegnandoci a rispettare la data di apertura della scuola. Verranno consegnate la scuola materna, le elementari, le medie e le superiori». «Seguiranno dopo un mese l’edificio dell’università, i dormitori e tutte le parti sportive del campus – continua ancora Zilio –. Sono indietro solo i lavori della biblioteca e dell’auditorium, che saranno consegnati ai primi del 2021. A questo edificio progettato da Richard Rogers abbiamo dedicato più tempo nella progettazione e nei dettagli». «Abbiamo preferito aprire la scuola come obiettivo principale – racconta ancora l’ingegnere –, favorendo le operazioni necessarie rispetto a quelle di contorno. Ma questo ha garantito l’apertura della scuola, perdere un anno significava perdere l’intera operazione».

In Piemonte sono altre due le RSA in costruzione, precisamente a Nichelino, nell’hinterland torinese. Entrambe per il cliente Numeria sgr, l’una, denominata “Debouchè”, potrà contare su 120 posti letto, e l’altra, la “Parco Boschetto”, avrà 60 posti letto oltre ai 20 del centro diurno. 

Nelle Marche, Fermo, nonostante i vari stop&go, continua la costruzione del nuovo ospedale regionale. Quattro edifici, 329 posti letto su una superficie totale di 41mila metri quadri per un importo lavori di circa 70 milioni di euro.

Trieste, è in fase di conclusione la delicata opera di restauro del Palazzo delle Generali, “ex Ras”, iniziata nel 2017, per la trasformazione parziale dell’immobile nell’albergo Double Tree di Hilton. Un intervento di restauro e risanamento conservativo per una superficie totale di circa 20mila metri quadri, di cui 15mila saranno a disposizione dell’hotel.

Infine, in Trentino-Alto Adige è in corso la realizzazione della casa di cura St. Josef a Merano.

 

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Chiara Brivio
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