Cavallerizza Reale, corre il cantiere torinese

09-05-2025 Chiara Brivio 6 minuti

09-05-2025 Chiara Brivio 6 minuti

Cavallerizza Reale, corre il cantiere torinese

La Manica della Mosca e le Pagliere i due edifici dove i lavori sono in corso. Investimenti complessivi oltre i 200 milioni di euro

Procede rapidamente il cantiere della Cavallerizza Reale di Torino. Uno dei luoghi simbolo di Torino, quella che era la “Zona di comando” della reggia sabauda – progettata per i Savoia tra il XVII e il XVIII secolo da architetti quali Amedeo di Castellamonte, Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri – dichiarato patrimonio Unesco dal 1997, la Cavallerizza sarà trasformata in polo culturale aperto alla città. Per diversi anni occupato e giaciuto in stato di abbandono, questa porzione del centro di Torino di quasi 40mila mq di superficie – che comprende diversi edifici, tra i quali la rotonda delle scuderie di Amedeo di Castellamonte, il Maneggio di Benedetto Alfieri, Il Cortile delle Guardie, l’Ala di Carlo Bernardo Mosca e le Pagliere –, rinasce grazie anche alla capacità collaborazione di diverse istituzioni pubbliche e private del territorio. Un “partenariato multidisciplinare”, come lo definisce Fondazione Compagnia di San Paolo, promotrice del progetto, con l’Università degli Studi di Torino, la Città di Torino, Cassa Depositi e Prestiti, la Regione Piemonte, la Fondazione Collegio Einaudi, il Conservatorio Giuseppe Verdi e l’Accademia Albertina di Belle Arti.

È stata infatti la Fondazione Compagnia di San Paolo, che nel 2021 si è aggiudicata con l’Università degli Studi di Torino il Lotto 5 della Cavallerizza (Corte delle Guardie, l’Ala del Mosca, il Nucleo delle Pagliere e gli spazi esterni con piazzetta Vasco e passaggio Chiablese) a iniziare il profondo intervento di rigenerazione urbana. Ed è con il concorso internazionale di progettazione, vinto da dalla cordata guidata da Cino Zucchi Architetti (Cza) con Politecnica Ingegneria e Architettura, insieme a DotDotDot e Torinostratosferica nel 2023, che inizia la parte di recupero della porzione centrale del sito.

Oggi sono la Manica della Mosca e le Pagliere i due edifici dove il cantiere è in corso. Le ex scuderie e maneggi diventeranno la nuova sede della Compagnia, mentre il piano terra sarà un luogo con spazi di ristorazione e aperti alla cittadinanza. I magazzini dove si conservava il foraggio, invece, saranno trasformati in un hub culturale per eventi, mostre e laboratori creativi, in linea con l’idea centrale che sottende tutto l’intervento di riqualificazione. Importante, e richiesto anche dal concorso, era che questo luogo tornasse a costituire un elemento di ripristino e riforma degli spazi aperti, una «rete che mette connessione diverse parti di città, aprendo ed enfatizzando i passaggi» la definisce Michele Corno, project leader di Cza, tornando a collegare corso San Maurizio, dove affacciano i Giardini Reali, con via Verdi, dove ha già sede l’Università e, non da ultimo, il Teatro Regio. Anche per questo sarà riaperto il cancello che dà sul corso, e dalla parte dell’ingresso esistente su via Verdi sarà abbattuta la guardiola, per rendere più ampio l’accesso alla Cavallerizza.

Il cantiere procede spedito, grazie anche a indagini conoscitive, strutturali, stratigrafiche e geognostiche e operazioni di messa in sicurezza, che Cza insieme a Politecnica ha portato avanti per i primi 18 mesi. Chiamato “Cantiere della Conoscenza”, questa operazione ha permesso di anticipare futuri blocchi o varianti del cantiere, permettendo, oggi, di poter rispettare il cronoprogramma, che dovrebbe vedere il taglio del nastro entro la fine del 2026. Questi primi lavori hanno anche messo in luce le fondazioni dell’edificio seicentesco del Castellamonte e l’ampliamento delle fortificazioni della città, che gli architetti stanno valutando di valorizzare all’interno del progetto.

Non solo, nonostante l’avvicendarsi di quattro Sovrintendenti, il progetto ha avuto infine il via libera – Alfio Alberto Castro, responsabile integrazioni prestazioni specialistiche di Politecnica, ci tiene a specificare il «carattere virtuoso e forte dell’interazione tra tutti gli stakeholder della Cavallerizza» –. Conservativo del sito, l’intervento mira a consolidare l’edificio del Mosca, dice ancora Corno. «Sono dei lavori di trasformazione che, alla fine, restituiranno il sito come era sempre stato». Se infatti un iniziale progetto di Belvedere – sostituito da un’apertura nella facciata verso le Pagliere – è stato considerato troppo contemporaneo dalla Sovrintendenza, nel sottotetto saranno recuperati degli ampi spazi con delle vetrate. Al piano terra, dove c’erano i maneggi, saranno realizzati spazi di ristorazione con una caffetteria, dove sarà ricavato anche un piccolo soppalco, e una sala polivalente. Il porticato, oggi aperto, verrà in parte chiuso da una vetrata esterna, diventando il foyer della sala polivalente. Saranno realizzati anche due vani scala esterni nelle testate, per esigenze di sicurezza.

Di particolare rilievo anche i reperti di carattere storico che sono emersi con gli scavi e le lavorazioni – a parte i graffiti presenti dalle occupazioni degli ultimi anni, non meno interessanti –. Durante i lavori di restauro al primo piano, dove sarà ricavata anche la sala consiliare della Compagnia di San Paolo, sono stati ritrovati, chiuse nei controsoffitti, delle parti decorate con gli stemmi dei Savoia, che saranno mantenuti nell’edificio. Ma non è questo l’unico ritrovamento, durante i lavori di rimozione di materiali edilizi nei sotterranei, infatti, murato in un sottoscala è stato rinvenuto un ingente quantitativo di documentazione storica. Carte provenienti dai Tribunali militari, in un arco cronologico circa dal 1915 al 1971, per 40/50 metri lineari. Riguardo al verde, obiettivo del progetto è quello di mantenere ed enfatizzare la presenza di verde spontaneo all’interno della pavimentazione in ciottoli di fiume. La Cavallerizza Reale sarà inoltre dotata di una centrale geotermica per il raffrescamento e il riscaldamento, gestita da Iren, che fornirà tutto il polo.

Ma il ruolo di Cza e Politecnica non riguarda solo l’intervento per il lotto 5. Le due realtà svolgono anche un’attività di coordinamento di tutti gli stakeholder e le realtà coinvolte, e di gestione di un cantiere molto complesso, con cronoprogrammi diversi a seconda dei singoli lotti. Cza ha inoltre redatto delle linee guida per gli spazi aperti e le facciate, fornendo così un dettaglio di soluzioni coordinate.

Gli investimenti complessivi per la Cavallerizza Reale superano i 200 milioni di euro, con la partecipazione della Compagnia di San Paolo, e con il Polo delle Arti che beneficerà anche di fondi del Mur. Compagnia di San Paolo ha inoltre deciso di aprire il cantiere alla cittadinanza, organizzando delle visite guidate su prenotazione, delle quali la prossima è in calendario per il 24 maggio.

Gli altri lotti

Lacaton&Vassal, arrivati secondi al concorso di Fondazione Compagnia di San Paolo, ma con una nota di merito da parte della giuria, sono al lavoro sul Maneggio alfieriano e il Corpo delle Guardie per conto della Città di Torino e dell’Università degli Studi, che diventeranno, rispettivamente, un centro culturale polivalente e un “reserach node” con laboratori e spazi di co-working. Ancora, dentro quelli che erano il Padiglione della scherma e la Manica di via Verdi, Picco Architetti, Studio De Ferrari e Baietto Battiato Bianco Architetti associati, hanno vinto un altro bando nel 2022, questa volta del Collegio Einaudi, per la realizzazione del Polo delle arti, dove andranno l’Accademia Albertina di Belle Arti, il Conservatorio Giuseppe Verdi e la Fondazione Collegio Universitario Einaudi. La direzione artistica è di Matteo Robiglio. Infine, alla Cavallerizza troverà posto anche un hotel di lusso, che sarà gestito da Hnh Hospitality, sotto il marchio Radisson Collection, grazie a un accordo recentemente siglato con Cdp Real Asset sgr – che gestisce il Fondo Investimenti per la Valorizzazione (Fiv), proprietario dell’asset –, su progetto di Genius Loci Architettura con l’interior design firmato Studio Marco Piva. Un totale di 130 stanze che dovrebbe essere completato entro il 2028, per un investimento complessivo di circa 35 milioni di euro.

In copertina: © Onirism

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Chiara Brivio
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