15-09-2020 Chiara Brivio 4 minuti

Con All Around Work Milano riparte dagli uffici

La fiera dedicata al workplace in programma al Megawatt Court dal 6 all’8 ottobre

«Il frutto di questo momento espositivo è che mostra che si può esiste un nuovo modo di fare eventi, anche post-Covid»
Donato Loria

Trasporti pubblici, residenze, scuole: sono questi i temi su cui si è maggiormente concentrata l’attenzione dell’opinione pubblica nel periodo post-lockdown. E a parte alcuni casi – si veda il White Paper di DeisgnTech o le ricerche condotte da Tétris o Vitra – sembra che l’impatto del Covid sugli spazi lavorativi – forse complice anche la continuazione dello smart working fino a fine anno da parte dei grandi gruppo internazionali –, non sia stato ancora pienamente compreso.

Ma il workplace sarà invece il focus della prima edizione di All Around Work, l’unica fiera di settore dell’epoca post-pandemia dedicata ai nuovi spazi e alle nuove modalità di lavoro, che si terrà dal 6 all’8 ottobre negli spazi di Megawatt Court, nel distretto Around Richard di Milano. Presentata stamattina al Volvo Studio in presenza e nel rispetto di tutte le norme anti-Covid – un particolare che i relatori hanno tutti definito «un segnale forte» da parte della città –, la manifestazione organizzata da Events Factory del Gruppo BolognaFiere è stata l’occasione per fare un punto sulla situazione del settore fieristico in questo momento di crisi, soprattutto per il capoluogo lombardo.

«Il frutto di questo momento espositivo – ha sottolineato Donato Loria, general manager di Bologna Congressi – è che mostra che si può esiste un nuovo modo di fare eventi, anche post-Covid. È anche il frutto di un lavoro che abbiamo continuato durante la pandemia». E se le crisi sono tali, gli organizzatori si augurano che la decisione di procedere ad ogni modo con un grande evento in presenza riporterà Milano al centro della scena del design, dell’architettura e del made in Italy.

Ideata dagli architetti Alfonso Femia e Marco Predari, All Around Work vuole essere sia un momento e un luogo di incontro di domanda e offerta, sia occasione per far conoscere le nuove esigenze di progettazione e dei nuovi modelli organizzativi degli spazi lavorativi, che dovranno necessariamente rispettare le misure anti-contagio. Per Alfonso Femia, fondatore dell'omonimo Atelier(s), «è importante riprendere questa forma di normalità, anche se nessuno ancora saprà come andranno le cose. Il comparto degli uffici – ha spiegato – sarà quello che avrà un grande cambiamento, sul quale l’impatto del Covid sarà più forte. Ci sarà un ripensamento totale a livello dimensionale». E tra le conseguenze anche quelle che lo smart working avrà sia sui luoghi di residenza che su quelli di lavoro. «Smart working – ha continuato l’architetto – non vorrà dire necessariamente che le persone dovranno lavorare in casa, ma più un’idea concreta di coworking nei palazzi e negli edifici. Una cosa che da anni stiamo portando avanti in Francia. Questo modificherà anche le strategie, i pesi, i rapporti micro-marco all’interno delle città e anche nell’uso dei dispositivi». Uso non corretto dei dispositivi, ha puntualizzato Femia, del quale invece si sta facendo nelle scuole «abbiamo delegato un’idea a un dispositivo e questo fa capire che l’approccio sulle scuole è sbagliato».

E come ha sottolineato ancora Marco Predari gli spazi dentro la fiera «avranno un allestimento sensato e saranno unificati tutti secondo una logica di riconoscibilità data dal colore. Ogni categoria avrà il suo fascione di riferimento» senza distinzione tra “grandi” e “piccoli” espositori. Anche il concept architettonico della manifestazione, curato da Luca Bigliardi di Principioattivo Architecture Group e diviso in 5 aree tematiche (ingegneria, architettura, general contract, arredo per ufficio, tecnologie), sarà innovativo e «un po’ scioccante», come lo ha definito lo stesso Bigliardi, e terrà conto della nuova concezione di inclusività, «che non comprende più solo genere, le relazioni, la disabilità, ma anche i luoghi di lavoro, la privacy e la relazione con lo stesso spazio lavorativo». 

Durante i tre giorni della manifestazione si terranno anche eventi e incontri sia in presenza che in streaming e i cui argomenti spazieranno dai nuovi layout e modelli di business ai criteri ambientali minimi e le novità in materia di gare pubbliche, gli investimenti nel settore immobiliare e i nuovi servizi del proptech. Ci sarà anche un concorso di industrial design patrocinato da ADI, Associazione Italiana per il Disegno Industriale, e rivolto a progettisti, designer, architetti, ingegneri iscritti all’albo di riferimento, sia italiani che stranieri e studenti degli ultimi due anni di corso delle facoltà di architettura, ingegneria o scuole di design. 

La fiera, che si inserisce anche nel ciclo di eventi legati alla Milano Design City Week che avrà luogo dal 28 settembre al 10 ottobre 2020, sarà interamente gratuita e gli incontri saranno tutti accreditati presso l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito della manifestazione. 

 

 

Presentazione All Around Work @Chiara Brivio    

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Chiara Brivio
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