Digital twin “low cost” per tutti i Comuni italiani: via alla rivoluzione Esri-Google

26-05-2025 Mila Fiordalisi 3 minuti

26-05-2025 Mila Fiordalisi 3 minuti

Digital twin “low cost” per tutti i Comuni italiani: via alla rivoluzione Esri-Google

Integrazione delle piattaforme per consentire alle Pa strumenti all’avanguardia, senza investimenti proibitivi. Misuriello: Una svolta

Consentire a tutti i Comuni italiani, anche quelli di piccole dimensioni, di dotarsi di una piattaforma iper-tecnologica per le attività di progettazione urbanistica, per accelerare in particolare progetti di rigenerazione oggetto di un numero crescente di bandi sostenuti da fondi messi a disposizione a livello europeo e nazionale. L’accordo siglato a marzo fra Esri e Google Maps Platform promette di sparigliare letteralmente le carte in tavola: «Mettere a fattor comune le mappe di Google con gli strumenti Gis (Geographic Information System, ndr) che consentono di acquisire, gestire, analizzare e visualizzare i dati geospaziali permetterà di avere a disposizione una piattaforma unica nel suo genere sia da un punto di vista dell’avanguardia tecnologica sia sul fronte dei costi» spiega a thebrief l’amministratore delegato di Esri Italia Emilio Misuriello.

Misuriello ci spieghi meglio.

L’integrazione dei Photorealistic 3D Tiles di Google Maps Platform in ArcGis consentirà agli utenti di creare mappe e scene più ricche, supportando l’analisi in una varietà di applicazioni, tra cui la pianificazione urbana, il settore immobiliare e i progetti infrastrutturali del settore pubblico. La collaborazione con Google fa parte dell’impegno di lunga data di Esri nel fornire agli utenti dati geospaziali di alta qualità e funzionalità avanzate per le basemap 3D. In sostanza, grazie all’integrazione delle funzionalità di Google Maps con quelle della piattaforma ArcGis sarà possibile creare delle “super mesh” delle città, ossia modelli digitali 3D, combinando il realismo delle immagini fotografiche con la potenza dei dati geospaziali.  Ad oggi ci sono municipalità che sono già passate all’azione e che si sono dotate di super mesh, come ad esempio il Comune di Milano che utilizza la nostra piattaforma. E sul fronte della rigenerazione urbana abbiamo lavorato con il Comune di Roma (i cui esiti sono stati presentati anche all’ultimo Mipim di Cannes, ndr) che sta portando avanti un centinaio di progetti di cui un’ottantina in Bim-Gis. E stiamo lavorando per abilitare altri grandi Comuni in particolare del Sud Italia. Ma per passare dal dire al fare sono necessari investimenti importanti, si pensi a quelli per mappare i territori attraverso le rilevazioni aeree.

L’agreement con Google ora consentirà un salto importante: di fatto tutti i Comuni avranno a disposizione una sorta di semilavorato, le mappe di Google, che non sono ad altissima risoluzione, ma sono un’ottima base di partenza.


Si abbattono costi importanti e si può quindi investire per migliorare la risoluzione e integrando i dati geospaziali per ottenere un risultato più che performante


Si avvicinano due mondi e due modi di pensiero diversi, uno più tecnico-professionale, quello di Esri, e l’altro più commerciale, più distribuito e più “consumer”, quello di Google. Risultato: ci si può dotare di un digital twin di tutto rispetto senza investimenti proibitivi.

E una volta realizzato il digital twin cosa si può fare concretamente?

La super mesh, con l’interazione 3D, porta il fotorealismo a un livello superiore. Il nostro è un approccio tarato sulla progettazione: integriamo dati Gis e Bim, il mondo del “telescopio” e quello del “microscopio”. La nostra piattaforma permette dunque di ottenere sia la visione di insieme di una città sia di indagare dettagli minimi. Con Google Maps aggiungiamo un tassello importante sul fronte 3D. Si possono effettuare simulazioni attraverso una serie di parametri che consentono non solo di progettare o riprogettare quartieri da un punto di vista delle esigenze abitative, tenendo conto dell’evoluzione demografica, ma anche e soprattutto correlando servizi importanti come quelli di trasporto e mobilità o legati ad attività commerciali e alla presenza di aree verdi in chiave di rigenerazione.


Insomma, si possono calibrare città e quartieri o anche singole zone immaginando il futuro e quindi pianificando oggi il domani


Per operare in maniera adeguata sui territori è necessaria una progettazione ad ampio raggio che tenga conto degli investimenti edilizi, delle opere infrastrutturali e dei servizi.

Entra in gioco anche l’intelligenza artificiale?

Assolutamente sì. L’intelligenza artificiale, che peraltro utilizziamo già da anni, è fondamentale nelle attività di imaging: quando si acquisiscono le immagini è importante sin da subito individuare elementi quali ad esempio tetti e terrazze, operazione che prima veniva fatta manualmente. Oppure per riconoscere la segnaletica e persino singoli numeri civici.

E la GenAI?

La GenAI è molto utile per il ridisegno nell’ambito Bim per costruire e ridefinire tutta l’impiantistica ad esempio quando si spostano pilastri o muri. E a livello di territorio per ottenere simulazioni cambiando le impostazioni, ad esempio per calcolare servizi sulla base di un numero specifico di abitazioni. Lo chiamiamo generative design ed è molto utile e funzionale, ad esempio, per le cosiddette città dei 15 minuti.

In copertina: © Esri Italia

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Mila Fiordalisi
Articoli Correlati
  • © Monkeys Video Lab

    Brancaccio (Ance): Non c’è tempo da perdere, scegliere la direzione del futuro

  • © Laboratorio Roma050

    La Capitale oltre il 2050, un’officina di civiltà urbana e innovazione

  • Milano © adobe stock

    Innovativa e attrattiva, il sindaco Sala racconta la sua Milano

  • Rigenerazione Urbana © Adobe Stock

    Rigenerazione urbana, la mozione dell’Inu