
Italia al Mipim. Regioni e città a caccia di investimenti e partner
Da Trieste a Bologna, cercasi risorse per dare sostanza ai progetti di rigenerazione
Da Genova a Bologna a Trieste, con Roma protagonista. Le città italiane scelgono ancora una volta la piazza del Mipim di Cannes per presentarsi e per aprire le porte al mondo, per investimenti e partnership. E la locomotiva Milano sembra lasciare il passo ad altre città, anche medie, a rappresentanza di quell’identità italiana che a scala internazionale non ha ancora l’attenzione che merita. Dal waterfront di Trieste alla città della conoscenza di Bologna, alle tante opportunità offerte al mercato dall’Agenzia del Demanio, da Venezia a Palermo e illustrate anche alla platea del Mipim.
Massimiliano Fedriga, governatore della Regione Friuli-Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni ha partecipato alla fiera internazionale dell’immobiliare a Cannes ribadendo che «l’Italia in questo momento rappresenta una straordinaria opportunità per un investitore internazionale interessato al mercato immobiliare. Questo anche in virtù dei prezzi ancora vantaggiosi rispetto ad altri Paesi europei. In questo quadro, il PortoVivo di Trieste (già protagonista la scorsa edizione) con i suoi 65 ettari di riqualificazione urbana è un progetto fortemente attrattivo e che merita una vetrina come questa del Mipim, in un’ottica di sviluppo e crescita economica del territorio».
Anche in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni, inaugurando il Padiglione Italia alla fiera in corso a Cannes, Fedriga ha sottolineato il valore di presentarsi assieme come sistema Paese per valorizzare le diversità delle regioni italiane.
Strategia che verrà riproposta all’Expo 2025, con l’obiettivo di richiamare investimenti importanti i quali, con i fondi del Pnrr, potranno alimentare lo sviluppo del Paese. Sempre in relazione agli investimenti internazionali, Fedriga ha ricordato come in Friuli Venezia Giulia, in questi ultimi tre anni, quelli provenienti dagli Stati Uniti siano aumentati di 37 milioni di euro. Un segno positivo che si registra anche per gli investimenti tedeschi e austriaci.
Rigenerazione urbana, impatti misurabili, partnership pubblico-privata. Non sono parole nuove, ma sono quelle più ricorrenti al Mipim di Cannes quando a parlare sono le città.
Diversamente dagli anni passati i render e i progetti “pronti” da finanziare, sembrano lasciare il passo ad investimenti aperti che richiedono risorse ma anche creatività e fattibilità. Dall’esposizione di immagini, il racconto diventa un cloud di vocaboli che raccontano la complessità del fare città ma anche un “catalogo” di aree che aspettano, soprattutto in Italia, un’immediata rigenerazione. Perché il concetto di tempo è quello evidenziato da molti: c’è l’urgenza di scaricare a terra manifesti e visioni. Ma c’è anche la promessa di dare una soluzione a quella richiesta annosa di “certezza di tempi” che si è lamentata per anni.
Assente ancora il Sud, fatta eccezione per il driver di player nazionali come l’Agenzia del Demanio, intanto Genova tra le altre sceglie di partecipare alla fiera dell’immobiliare con un modello che racconta “Genova 2030: la città del futuro”.
Per Bologna, nell’ambito di un’iniziativa promossa dalla Regione Emilia-Romagna (in partnership con Bologna Fiere), sono intervenuti il sindaco Matteo Lepore e l’assessore all’urbanistica Raffaele Laudani con particolare riferimento agli investimenti dell’Ue nel Tecnopolo Manifattura Data Valley Hub e all’assegnazione dei fondi Next Gen a 42 progetti a Bologna. Il focus è quello di un programma di rigenerazione urbana sostenibile a uso misto incentrato su tecnologia, intrattenimento e conoscenza intorno al Tecnopolo e alla Fiera nel quadrante nord della città. Parliamo del cosiddetto Distretto TEK che in un’area di 250mila mq prevede abitazioni, attività commerciali, culturali, di intrattenimento, di svago, di vendita al dettaglio e nuovi parchi, che daranno forma al futuro della città riqualificando 140 ettari. Il focus illustrato insieme ad Arup, in qualità di technical advisor, che ha messo in evidenza gli investimenti già in essere da player come Hera o le università, ribadendo l’interesse di grandi aziende come Cisco e altri big player ad insediarsi nel tecnopolo della manifattura che oggi già ospita il più grande super computer europeo per lo studio del clima, con 30 nazioni collegate costantemente, dove si trova Leonardo, il sesto computer al mondo dedicato all’intelligenza artificiale con un focus sul sistema manifatturiero di Bologna e non solo, e ancora dove arriverà a breve la sede universitaria dell’Onu, l’unica in Italia, per fare uno studio sull’habitat umano e l’impatto del clima sui sistemi mondo.
In copertina: MIPIM 2024 ©S. d’HALLOY : IMAGE&CO

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