Mipim 2023, l’Italia rilancia il waterfront di Trieste

20-03-2023 Paola Pierotti 4 minuti

Assente il Mezzogiorno. A Milano due occasioni con Piazza D’Armi e scalo Farini

Torino, Milano, Firenze, Roma, Napoli. Assenti al Mipim di Cannes le grandi città italiane, che nell’edizione 2023 hanno lasciato il passo a città come Bologna e Trieste, che hanno visto presenti in questi due casi gli stessi sindaci, Matteo Lepore classe 1980 sindaco dal 2021 e Roberto Dipiazza, classe 1953, per 17 anni sindaco della città giuliana, dopo essere stato anche sindaco a Muggia. Intanto Torino la scorsa settimana ha ospitato il Cities Forum 2023 e a Milano dal 20 marzo prende il via il Forum dell’Abitare organizzato dal Comune di Milano, in collaborazione con MM spa e con il sostegno di Fondazione Cariplo, con un focus sulle nuove strategie per la casa, il documento di visione strategica triennale redatto dal Comune di Milano. A Firenze, nel frattempo, nella settimana del festival di Cannes il sindaco Dario Nardella ha ritirato e assunto a interim le deleghe a urbanistica, coordinamento progetti Recovery Plan, piano di gestione Unesco, innovazione tecnologica, sistemi informativi e smart city dell’assessore Cecilia Del Re.

Se grandi player come FS Sistemi Urbani hanno portato all’attenzione dell’industria del real estate internazionale singole aree come quella del Lingotto di Torino o l’area di Tiburtina a Roma, praticamente assente tutto il Mezzogiorno.

Tra le grandi iniziative ai blocchi di partenza raccontate agli operatori internazionali due operazioni milanesi quella di Piazza d’Armi promossa da Invimit e la rigenerazione dello scalo di Farini (360mila mq di superficie) con Fs Sistemi Urbani in prima linea e il road show annunciato entro aprile. Nel primo caso la società del Mef che si occupa della valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato ha presentato agli investitori di Cannes l’operazione dell’ordine dei 500 milioni di euro che consentirà la realizzazione di 135mila mq di superficie lorda (con abitazioni e negozi) oltre ad un parco che insisterà sul 75% dell’area. «L’unicità dell’operazione – spiegano dalla società guidata da Giovanna Della Posta – riguarda anche la sua struttura finanziaria, pensata per sottolineare la partecipazione pubblica a supporto degli investimenti privati. Il tutto attraverso un fondo immobiliare che si chiamerà Virgilio e che resterà parte dell’iniziativa con una quota di minoranza, parteciperà al rischio e accompagnerà l’investitore nel percorso di riqualificazione. Nel mese di aprile verrà avviata la procedura di selezione degli investitori suddivisa in più fasi: si partirà con un primo step non vincolante per arrivare al closing dell’operazione entro l’anno». In questo caso, Invimit cerca un investitore istituzionale con cui co-investire, data prevista per l’avvio della commercializzazione entro i prossimi 5 anni.

Trieste ha acceso i riflettori sul Consorzio Ursus, il soggetto promotore delle opportunità di investimento nel Porto Vivo: un importante progetto di riqualificazione urbana che sta recuperando l’antica area del porto settecentesco, 66 ettari fronte mare, dal Canale di Ponte Rosso nel cuore della città all’area balneare di Barcola: un susseguirsi di grandi volumi edilizi, originariamente adibiti a magazzino o deposito per le merci durante il dominio austriaco prima e austroungarico poi. Il sito è oggetto di un importante investimento pubblico e l’elemento identificativo del masterplan sarà il parco lineare urbano che diventerà polo attrattivo e generatore di riqualificazione urbana basata su soluzioni ecocompatibili. Uno spazio pubblico pedonale e ciclabile accessibile a tutti, un mix di natura, arte, sport, educazione e socializzazione.

In campo già ci sono quattro studi di progettazione: Land, Studio Fuksas, Atelier(s) Alfonso Femia e Guillermo Vázquez Consuegra.

«In quest’area troveranno casa anche gli uffici della Regione – il racconto del sindaco Roberto Dipiazza – che libererà palazzi in città, li metterà in vendita e diventeranno appartamenti». E far crescere il numero degli abitanti, «di 20-30mila unità» è uno dei target del sindaco, dopo aver investito per anni nella crescita del turismo che ha raggiunto numeri record: «500mila turisti grazie alla navi e la previsione di 750mila transiti nel 2023». Il racconto è quello di una città dell’abitare ma anche di una città turistica che ha incrementato l’offerta alberghiera, con servizi legati all’hospitality.

«Nell’area del porto vecchio c’è già un centro congressi di 9mila mq in funzione, prevediamo una spiaggia e poi un’area dedicata allo sport. In uno dei magazzini (20mila mq) si insedieranno attività per i giovani, per le start up e con soluzioni di co-working».


Entro un paio d’anni il sindaco conta di aver trasformato l’area per il 50%. Dopo oltre cento anni di abbandono il processo di rigenerazione con l’alleanza Comune e Autorità portuale è decollato.


I riferimenti internazionali sono Buenos Aires, con Puerto Madero, Barcellona, Amburgo, «oggi possiamo fare i conti con 200 milioni di investimenti: 33 milioni per il Magazzino 26 (con progetto di Consuegra), lungo 250 metri e largo 50 che ospiterà tutti i musei della città, un’alta sessantina di milioni serviranno per la cabinovia (firmata Studio Fuksas) e una decina per il parco (con progetto di Femia). «Sette anni fa l’area è stata sdemanializzata – spiega Dipiazza – è stata fatta una variante al Prg prevedendo anche una quota del 10% per le residenze, il mix funzionale sarà la carta vincente, vietati solo i centri commerciali». Alcune trattative con i grandi player sono avviate ma a Cannes il sindaco si è speso personalmente per la ricerca di partner privati, per convertire gli altri immobili da attrezzare realisticamente con delle marine; nella vision anche l’idea di un maxi-cantiere navale per barche da diporto, con servizi alla nautica.

In copertina: foto via Shutterstock

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Paola Pierotti
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