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15-12-20   I   Federica Maria | Lettura : 4 Minuti

Riusare il patrimonio pubblico. Come grandi contenitori diventano hub di cultura e socialità

A Bitonto, Ercolano e Treviso, tre storie guidate dall’Agenzia del Demanio

Tre esempi di edifici che, anche attraverso il federalismo demaniale, stanno per essere “restituiti” alla cittadinanza, trasformandosi in incubatori di cultura e di socialità

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itonto (Bari), Ercolano (Napoli) e Treviso: con l’Agenzia del Demanio la rigenerazione urbana passa anche attraverso la (ri)valorizzazione di immobili del patrimonio storico. Da Nord a Sud, tre esempi di edifici che, anche attraverso il federalismo demaniale, stanno per essere “restituiti” alla cittadinanza, trasformandosi in incubatori di cultura e di socialità.  


Ecco che in un momento cruciale come quello che sta attraversando il Paese, la creazione di nuovi spazi e il recupero e la riorganizzazione di infrastrutture e spazi urbani, sottoutilizzati o degradati, diventano fondamentali per ridare valore al territorio.


Puglia, Villa Sylos a Bitonto: nasce la Cittadella del Bambino, uno spazio a misura di famiglie. Dopo anni di inutilizzo e abbandono l’edificio storico, risalente ai primi dell’Ottocento, è stato completamente riqualificato. Circondata da un parco secolare – nel quale è possibile ammirare alcune sculture dell’artista Franco Sannicandro – la villa ospita spazi a misura dei più piccoli, uno skatepark e un nuovo parco giochi. Un investimento di oltre un milione di euro, inaugurato subito prima del lockdown. «A suon di finanziamenti nazionali vinti e di tanto lavoro – ha ricordato il giorno della cessione il sindaco Michele Abbaticchio – il Comune di Bitonto è finalmente proprietario del biglietto da visita della città. Il finanziamento Pirp intercettato nel 2010 (i fondi regionali, già revocati nel 2011, sono stati recuperati nel 2012) è stato sufficiente solo per il recupero del plesso centrale. La restante parte della struttura è stata rifunzionalizzata grazie ad un finanziamento di 1,3 milioni con il Piano delle periferie vinto nel 2016 con la Città Metropolitana, che hanno consentito il recupero del parco, delle torri e della ex chiesetta».

Villa Favorita a Ercolano ph. © fondoambiente.it    

Al Mibact la riqualificazione di uno dei gioielli del “Miglio d’oro”, Villa Favorita a Ercolano. Una delle più sontuose ville vesuviane, dopo tante promesse, è pronta a risplendere: l’edificio è stato infatti recentemente consegnato al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo al fine di avviarne la valorizzazione unitaria e la fruizione pubblica. Contestualmente alla consegna al Mibact, è stata firmata anche la convenzione per gli interventi edilizi necessari alla sua ristrutturazione, per un investimento congiunto complessivo di 12,5 milioni di euro – di questi 10,5 milioni saranno stanziati dall’Agenzia del Demanio, mentre i 2 rimanenti dal Ministero.
Nel 2015 l’Agenzia del Demanio aveva avviato un’iniziativa di partenariato pubblico-privato con un bando di concessione (da 6 a 50 anni) di valorizzazione dell’edificio, per destinarlo a struttura turistico-ricettiva e culturale, con ricadute sull’occupazione locale. La gara per selezionare l’operatore non ha però avuto l’esito sperato: nessuna proposta è stata giudicata fattibile, a fronte degli investimenti necessari.
Attualmente il Parco sul Mare di Villa Favorita è in concessione alla Fondazione Ente Ville Vesuviane che lo ha restaurato e valorizzato, ma buona parte dell’immobile al momento non è fruibile dai visitatori.
Le attività di restauro e risanamento conservativo della Villa, capolavoro architettonico di Ferdinando Fuga risalente al Settecento, saranno interamente in capo all’Agenzia del Demanio. In qualità di stazione appaltante, il Demanio curerà le procedure per la definizione degli interventi necessari e l’esecuzione dei lavori, partendo dai rilievi e dalle indagini preventive necessarie allo sviluppo del progetto. E, come anticipato da thebrief, si lavora da un bando per lo studio di fattibilità.

Caserma Salsa Treviso ph. © oggitreviso.it    

Treviso, ex caserma Salsa: perfezionato il trasferimento della proprietà dall’Agenzia del Demanio al comune veneto. L’operazione interesserà un’area di oltre 20mila mq, con 4500 mq di fabbricati annessi, in disuso da diversi anni. Il progetto di rigenerazione urbana si affiancherà a quello che già coinvolge un'altra dell'ex comprensorio militare – di 30mila mq – che rimane in capo allo Stato e su cui l’Agenzia del Demanio sta attuando un piano di razionalizzazione per ospitare anche l’Intendenza di Finanza. L’ex caserma ospiterà sevizi di interesse collettivo e «di sicuro sarà uno spazio vivo che potrà essere utilizzato anche da associazioni sportive o per veri e propri contenitori di idee» ha dichiarato il sindaco Mario Conte. Nell’area circostante, invece, è prevista una ciclabile di collegamento fra i quartieri di Santa Maria del Rovere e Selvana, un parcheggio e un bosco urbano: «sarà un punto di riferimento per tutti coloro che partecipano alla vita attiva del Comune», ha aggiunto il primo cittadino.

In copertina: Villa Sylos a Bitonto ph. © Bitontolive.it

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

cultura • spazi pubblici •

Federica Maria

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