Roma, a San Lorenzo è nato il nuovo campus firmato The Social Hub

11-06-2025 Giulia Fuselli 3 minuti

11-06-2025 Giulia Fuselli 3 minuti

Roma, a San Lorenzo è nato il nuovo campus firmato The Social Hub

Un’oasi verde da 10mila metri quadri trasforma l’ex Dogana ferroviaria in un luogo di socialità, cultura e sostenibilità

Una nuova pagina si scrive nel quartiere San Lorenzo, uno dei luoghi simbolo della stratificazione storica e sociale della Capitale. Dove un tempo passavano i binari dello scalo ferroviario dell’ex Dogana, oggi sorge il nuovo ecosistema urbano di The Social Hub Roma, che comprende hotel, spazi di coworking e la nuova sede di Accademia Italiana. Il design degli interni e delle aree comuni, compresi il rooftop e la terrazza al primo piano, è stato curato da Rizoma Architetture.

Fondamentale il parco pubblico di oltre 10mila metri quadrati che circonda l’area, disegnato dal paesaggista Antonio Perazzi e promosso da The Social Hub. Un intervento che va ben oltre il semplice abbellimento urbano: un’operazione di rigenerazione integrata, capace di mettere in relazione natura, architettura, arte e comunità. Pensato per essere uno spazio collettivo, inclusivo e aperto, il parco interpreta il bisogno crescente di aree verdi in città come occasione per innescare nuove forme di socialità.

L’iter della struttura è iniziato nel 2017, quando Tsh e Cassa Depositi e Prestiti srl avevano firmato il preliminare per l’area dell’ex scalo San Lorenzo. Nel 2021 si è arrivati al rogito con l’acquisto, a tutti gli effetti, del sito da parte della società fondata da MacGregor.

The Social Hub ha poi sviluppato in autonomia il progetto, il cui concept architettonico è stato firmato da Matteo Fantoni. The Social Hub si afferma così come punto di riferimento romano per il modello di student hotel. La struttura si estende su una superficie di 24mila mq suddivisa in due edifici, ed è stata interamente gestita da Tsh in tutte le fasi dello sviluppo. Il project e construction management è stato affidato a ITS Controlli Tecnici. Il consorzio Engeko Scarl ha curato le attività di permitting e la redazione del progetto definitivo integrato, oltre a occuparsi della Direzione Lavori e della Sicurezza nell’intervento di riqualificazione dell’edificio dei primi del ’900, oggi sede dell’Accademia Italiana, progettato dall’architetto Angiolo Mazzoni del Grande.

I due edifici ospitano un totale di 392 camere, progettate per garantire comfort e funzionalità a studenti, giovani professionisti e lavoratori in mobilità. Le soluzioni abitative spaziano da camere singole a unità condivise, pensate per favorire la socializzazione e la collaborazione tra gli ospiti, in linea con il concept di co-living.

Ogni spazio è dotato di connessione internet ad alta velocità e servizi smart, per rispondere alle esigenze di chi studia o lavora da remoto. Inoltre, le aree comuni offrono ambienti dedicati al co-working, sale riunioni e spazi ricreativi, creando un ecosistema dinamico e stimolante.

L’importanza del progetto paesaggistico. Antonio Perazzi ha voluto trasformare l’intera area. A cominciare dai binari dismessi che sono diventati sentieri e giardini arido-resistenti ispirati alla flora spontanea che colonizza le aree industriali abbandonate. La topografia è stata modellata con collinette che favoriscono la raccolta e il drenaggio naturale delle acque, mentre i materiali da scavo sono stati integralmente riutilizzati. A delimitare gli spazi, oltre 300 nuovi alberi e piante selezionate per promuovere biodiversità e ridurre l’impatto dell’inquinamento.

Oltre a essere sostenibile, il parco è funzionale. I percorsi – realizzati in materiale anti-trauma – sono pensati per lo sport, le passeggiate, l’inclusione delle persone con disabilità. Panchine illuminate, altalene e arredi mobili completano un quadro che privilegia l’esperienza del visitatore, valorizzando la relazione tra spazio e attività.

Nel cuore del parco, l’arte diventa parte integrante del paesaggio. A dare il benvenuto ai visitatori è Gladilater, una scultura-fonte firmata dall’artista olandese Frankey: un gladiatore romano disarmato, immerso nell’acqua come in una spa urbana. Un gesto giocoso che umanizza l’icona storica della forza, suggerendo una nuova narrazione urbana, più leggera e partecipativa.

Nel foyer dell’hotel, l’intervento visivo prosegue grazie all’illustratrice e designer Olivia Corsi, che ha firmato una collezione di sculture in travertino ispirate all’architettura romana. Le opere – come Step, Voxel, Arch, Axis e Rhythm – traducono in forme dinamiche e contemporanee il dialogo tra monumentalità classica, energia futurista e brutalismo.

The Social Hub, realtà certificata B Corp con sedi in 21 città europee, continua a puntare su un modello di ospitalità ibrida che combina soggiorno, lavoro, studio e partecipazione. La sede romana conta già quasi 100 abbonati tra residenti, professionisti e studenti, con accesso a spazi di lavoro, palestra 24/7, piscina panoramica, eventi e benefit con i partner locali. Tutto gestibile da un app pensata per favorire connessioni reali e facilitare l’accesso ai servizi.

Roma si aggiunge alle città in cui Tsh ha già avviato con successo le sue strutture: Firenze e Bologna. The Social Hub si conferma un modello efficace, capace di intercettare la crescente domanda di alloggi per studenti universitari e giovani lavoratori, offrendo soluzioni versatili e adatte alle esigenze più diverse.

In copertina: © Fabio Russo

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Giulia Fuselli
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