Tecnopolo di Roma: imprese e ricerca insieme con 110 milioni di Pnrr

02-03-2023 Francesco Fatone 1 minuti

Un laboratorio che concorre alla transizione digitale, energetica e biomedica

Un progetto che si propone di concretizzare la transizione energetica, quella digitale e quella biomedica ed ecologica. “Rome Technopole” è un maxi-programma che promuove un ecosistema dell’innovazione, finanziato Pnrr con 110 milioni di euro, presentato all’Università La Sapienza e che si pone l’obiettivo di unire ricerca, privati e pubblico per creare nuovi posti di lavoro. Nel Tecnopolo, che si insedierà nella zona di Pietralata, sono coinvolte sette università della Regione Lazio che uniranno le loro forze, probabilmente per la prima volta, per un obiettivo comune. Al progetto partecipano 25 soggetti, assieme al Cnr, Enea, Regione e Comune di Roma anche 14 privati.

«Senza ricerca e il sostegno dei ricercatori il Paese non fa il salto di qualità» ha dichiarato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che ha commentato «è uno dei progetti più importanti di tutto il Pnrr». Il sindaco ha definito il nuovo Tecnopolo come una creatura che «sente un po’ sua» essendo nata mentre l’Italia affrontava la pandemia, mentre il Paese negoziava per il Piano nazionale di ripresa e resilienza.


La fondazione Roma Technopole è stata costituita lo scorso anno ed è partita operativamente nel mese di settembre per redigere il piano delle attività.


Alla conferenza è intervenuto anche il nuovo presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che ha ribadito l’importanza del potenziamento dal punto di vista cittadino e regionale perché «una capitale forte è un bene per tutto il Lazio».

Una sinergia tra le università evidenziata anche dal ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini che ha sottolineato l’importanza di fare tesoro del Pnrr per ripartire: «Bisogna creare strutture che non siano cattedrali nel deserto, ma che creino continuità e garantiscano benessere e che tengano uniti stakeholder per creare rigenerazione». Il ministro ha richiamato anche l’esempio del progetto Marco Polo, mirato a facilitare l’iscrizione di studenti cinesi nelle università italiane». Un progetto utile per i giovani e le imprese, per dare un contributo allo sviluppo regionale e nazionale, come ha spiegato il presidente di Unindustria Angelo Camilli.

«Una buona notizia per i nostri territori» anche secondo il presidente della camera di commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti «soprattutto in chiave di ricostruzione di un sistema economico capace di generare ricchezza per il futuro. Per fare questo è essenziale che la conoscenza, vera grande risorsa del futuro, incontri il mondo delle imprese. Si parte con un progetto comune, finanziato con fondi europei» ha commentato Tagliavanti.

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Francesco Fatone
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