18-05-2023 Francesca Fradelloni 3 minuti

A scuola di Bim, giocando con i mattoncini Lego

Approccio collaborativo alla tecnologia, l’esperienza di SeriousPlay Italia e Starching

Potrebbe sembrare un ossimoro, il gioco e il Bim. Ma l’intuizione di usare i famosi mattoncini della casa danese come strumento metaforico per stimolare processi di pensiero e di condivisione, è vincente ed efficace anche per il Building information modeling, metodo digitale usato per l’ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite l’aiuto di un software.

La metodologia Lego Serious Play utilizza le “costruzioni” Lego per indurre a pensare in modo nuovo al proprio lavoro. Denominata, nello specifico, Lego SeriousPlay4Bim (Lsp4Bim), è stata sviluppata congiuntamente a Starching, società specializzata in architettura integrata e progettazione di edifici complessi, per adattarla al Bim. Come mai questa scelta? Si tratta «di un metodo che porta a ragionare, utilizzando le mani. E ci fa interrogare su quelli che sono i passaggi fondamentali in un progetto complesso. Questo strumento dovrebbe aiutare a costruire dei processi all’interno di un progetto e spiegare alle persone che ci lavorano, cosa sia davvero il Bim», spiega Matteo Giani, head Bim manager di Starching. «Il Bim serve per costruire un modello digitale che rispecchia la realtà, tanti i modi: posso costruire un digital twins per il facility management, per la costruzione, per anticipare delle decisioni, per eliminare le interferenze, per far vedere al committente come sia meglio fare un progetto in un modo invece che in un altro». Dunque, lavorare con le mani serve ad evidenziare quali sono i punti forti e i punti deboli in un progetto. È utile a chiarire a tutte le persone come “fare meglio e comunicarlo meglio”.

«L’idea è nata dall’esigenza di molti progettisti, soprattutto giovani, di costruire un approccio collaborativo anche nell’utilizzo della tecnologia» racconta Leonardo Previ, presidente di Trivioquadrivio e sustainability manager di Starching.

«Il Bim ha introdotto una complessità tale che richiede di affinare l’approccio collaborativo. Per i progettisti e per chi si occupa di infrastrutture o pezzi di città, lavorare con il gemello digitale significa “comandare” e gestire un importante sistema di relazioni. E la collaborazione non è una questione di software e di tecnologia, ma di approccio. Così quando abbiamo trasmesso questa metodologia sì è notata subito un’accelerazione nell’orientamento sul lavoro con il Bim», continua.

La cultura progettuale è affezionata ai prototipi, oggi gli schermi dei progettisti hanno accolto modelli tridimensionali facili da ingrandire, ruotare, trasformare. Il Bim ha permesso di allargare il tavolo di progetto; infatti, nei cantieri contemporanei, ingegneri e architetti sono costretti a trovare continui link, approcci multidisciplinari e usare lessici sconosciuti.


La transizione digitale è piena di slanci e corre veloce, ma non è del tutto assimilata né dall’intera filiera della progettazione né dal mondo produttivo italiano.


Senza dubbio la sfida del futuro è come appropriarsi dei linguaggi senza ingarbugliarsi. «La tecnologia è necessaria, è parte di noi e insostituibile, ma moltiplica gli ostacoli, perché obbliga il progettista a farsi carico di aspetti sempre nuovi. Di fronte alla crescente complessità della progettazione architettonica e ingegneristica, con questo metodo si recuperano le connessioni umane» precisa Previ.

«Valentina Villa, professoressa del corso di “Gestione del Cantiere e del progetto” (primo anno laurea magistrale) del Politecnico di Torino ha scelto di sperimentare con gli studenti la metodologia LSP4BIM sviluppata da SeriousPlay Italia e Starching. Prossimo appuntamento il 31 maggio in cui si prevede di coinvolgere una classe di 68 partecipanti in lingua inglese».

Edifici complessi e di grandi dimensioni richiedono soluzioni che si spingono sempre oltre, per raggiungere i risultati immaginati. Starching investe nella costruzione delle competenze con un pensiero rivolto al futuro. Una storia ventennale alle spalle, con oltre 100 persone oggi tra Milano e Roma. È cambiato il modo di “disegnare” e la progettazione è improntata al Bim, indipendentemente dall’attività e dai committenti.

Il Bim, come sinonimo di gestione della complessità, di dialogo e di valorizzazione delle interdipendenze, è uno strumento per rappresentare il pensiero del progettista. Starching, con i mattoncini di SeriousPlay Italia, racconta il valore di una metodologia che, tra le lettere dell’acronimo Bim punta molto sull’ “information”. Informazioni da raccogliere, organizzare, sistematizzare.

 

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Francesca Fradelloni
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