03-03-2022 Chiara Brivio 1 minuti

Bandi per 1,8 miliardi di euro, solo lo 0,1% tramite concorsi

Ecco i dati sulle gare del 2021 sotto la lente del centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri

Il valore medio dei ribassi di aggiudicazione tocca il minimo del 29,2% (anche in presenza di una gara aggiudicata con un ribasso pari al 93 per cento)

Quasi 1,8 miliardi di euro, è questo l’importo dei bandi pubblicati nel 2021. Nonostante il protrarsi della crisi pandemica. Lo riferisce il rapporto sui servizi di architettura e ingegneria del Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri. Un dato che, anche se comprende gare con servizi di esecuzione, ha comunque visto un incremento di circa 200mila euro rispetto al 2020. Un buon segnale che viene da un mercato costantemente in crescita da due anni a questa parte, e che mantiene costante anche la suddivisione degli importi nelle diverse tipologie: un sostanzioso 39% va ai servizi di ingegneria negli accordi quadro, il 44% ai servizi senza esecuzione “tipici” e solo lo 0,1% tramite concorsi. Con importi che fanno registrare un +0,7% sugli importi di base d’asta per i bandi puri, per un totale di 806 milioni di euro, ben lontano dal picco segnato nel 2019 con 891,6 milioni di euro.

Secondo il rapporto del Centro studi oltre la metà di questi (52,1%) si attesta sotto i 75mila euro, e circa un 20% tra i 100mila e i 214mila euro. E sono proprio queste gare con importi molto ridotti che i liberi professionisti singoli riescono ad aggiudicarsi. Un dato che li porta a racimolarne solo l’11,3% degli importi totali (che sale a un mero 22% se si tiene conto di Rti o Ati miste). Un divario sicuramente enorme se paragonato al 73% degli importi che si aggiudicano le società, che tuttavia vincono in percentuale quasi paritaria rispetto a professionisti (43,7% contro il 40%). La ragione? Le società riescono ad aggiudicarsi le gare con le basi d’asta più alta, oltre i 75mila euro (54,1%) mentre i professionisti, in questo caso, raggiungono solo il 17,8 per cento.

Ma qualche notizia positiva arriva dagli importi medi di aggiudicazione, i quali si attestano in crescita, seppur con cifre contenute, arrivando a 58mila contro i 53.600 del 2020. Diverso il discorso per i raggruppamenti temporanei o le associazioni, che hanno visto un calo da 220mila nel 2020 a 180mila euro nel 2021. Società e consorzi, invece, superano rispettivamente la soglia di 360mila e 416mila euro. Da segnalare il drastico calo del valore medio dei ribassi di aggiudicazione, che tocca il minimo del 29,2% (anche in presenza di una gara aggiudicata con un ribasso pari al 93 per cento).

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Chiara Brivio
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