13-03-2024 Luigi Rucco 2 minuti

Biodiversità e ambiente, l’ASviS presenta al Quirinale le linee guida sulle politiche europee

Dalla delegazione dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile consegnato a Mattarella il quaderno su strategie e obiettivi

Una occasione per illustrare le riflessioni sullo stato di avanzamento dell’Agenda 2030 in Italia e sul ruolo chiave giocato dall’Unione europea rispetto alle diverse dimensioni dello sviluppo sostenibile. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto in audizione al Quirinale una delegazione dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) guidata dai presidenti Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini e dal direttore scientifico Enrico Giovannini.

Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Direttore scientifico dell’ASviS Enrico Giovannini ©quirinale.it

L’incontro con il capo dello Stato è il quinto svoltosi nel corso degli otto anni di vita dell’Alleanza, e si è tenuto a pochi giorni dall’evento organizzato dall’ASviS in occasione del secondo anniversario della riforma che ha introdotto tra i principi della Costituzione la tutela di biodiversità, ecosistemi e ambiente nell’interesse delle future generazioni.

L’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) è nata il 3 febbraio del 2016 su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università̀ di Roma “Tor Vergata” ed è impegnata a diffondere la cultura della sostenibilità̀ a tutti i livelli e a far crescere nella società̀ italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Lo scorso dicembre ha pubblicato il suo quarto rapporto sui territori dove constatava come, tra il 2010 e il 2022, la maggior parte delle regioni italiane non fosse progredita in modo rilevante verso il raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 definita dall’Onu.

«Le strategie, le direttive, i regolamenti e gli altri atti dell’Unione europea assunti negli ultimi quattro anni per realizzare l’Agenda mostrano l’ampiezza e la profondità dell’azione, fortemente innovativa, delle istituzioni europee sulle diverse dimensioni della sostenibilità. L’analisi delle diverse iniziative consente di confutare una fake news ricorrente nel dibattito pubblico italiano, cioè l’attribuzione alla Commissione europea di un approccio ideologico alle diverse questioni: una interpretazione strumentale, visto che il processo decisionale europeo prevede che le decisioni vengano assunte dal Parlamento europeo, che negli ultimi anni ha giocato un ruolo nettamente superiore a quanto avvenuto nel passato, ma soprattutto dal Consiglio, in cui sono rappresentati i governi nazionali che hanno comunque l’ultima parola sui testi legislativi», hanno dichiarato Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini.

Questi temi sono affrontati nel quaderno ASviS “Obiettivi di sviluppo sostenibile e politiche europee. Verso il Patto sul futuro”, consegnato in anteprima al presidente. Una fondamentale lettura dell’Agenda 2030 sulle strategie, direttive e regolamenti per mostrare l’ampiezza dell’azione delle istituzioni europee sulle diverse dimensioni della sostenibilità.

«Nonostante l’Unione europea sia l’area geopolitica caratterizzata dai più alti livelli di benessere e costituisca uno spazio giuridico dove la protezione degli ecosistemi e dei diritti umani e sociali è tra i più avanzati del mondo, l’insieme dei Paesi europei e, in particolare l’Italia, non procedono adeguatamente lungo il percorso dello sviluppo sostenibile», ha affermato Enrico Giovannini. «La prossima legislatura europea sarà decisiva per confermare quanto fatto finora, accelerare la trasformazione del sistema socioeconomico nella direzione di uno sviluppo sostenibile “giusto”, attento alle fasce di popolazione più deboli che oggi pagano maggiormente gli ingenti costi dell’attuale modello economico».

In Copertina:  © metamorworks

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Luigi Rucco
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