22-06-2023 Redazione 2 minuti

Cento anni fa nasceva l’Ordine: gli architetti festeggiano con “Open Studi Aperti”

Oltre 500 eventi in tutta Italia. Miceli (Cnappc): «La nostra professione ha un ruolo sociale»

Il 23 giugno del 1923, un secolo fa, venivano istituiti gli ordini degli Architetti e degli Ingegneri. In occasione della ricorrenza il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (Cnappc ) lancia “Open Studi Aperti” che dà il via, il 23 giugno 2023, alle iniziative per il centenario che proseguiranno anche il giorno successivo. Oltre 500 eventi, rassegne, festival, mostre, lectio magistralis, tra quelli inseriti nell’ambito di “Open Studi Aperti” e quelli organizzati in modo autonomo dagli ordini territoriali che caratterizzano quella che può definirsi come la più grande manifestazione di architettura diffusa su tutto il territorio nazionale.

A fare da legante a queste manifestazioni culturali la volontà di valorizzare la funzione civile dell’architettura e di una professione, quella di architetto, pianificatore, paesaggista e conservatore, sempre più essenziale nel venire incontro ai bisogni delle comunità, perché realizza interventi che hanno una valenza sociale. Un ordine che punta insomma a rafforzare il proprio ruolo di garante della difesa degli interessi collettivi, a tutela del rischio che l’attività professionale venga trasformata, sulla scia di certe tendenze economico finanziarie europee «prive di visione», in un’attività soltanto economica.


E vuol essere ponte tra le esigenze espresse dai cittadini sui territori e gli architetti che ne guidano le trasformazioni.


Commenta Francesco Miceli, presidente del Cnappc: «La nostra missione è quella di costruire un’identità comune fondata su principi che siano un comune denominatore attraverso i quali si amplifichi il nostro ruolo sociale. Ecco perché proprio in questo anno va costruito un “Manifesto dei principi fondativi della nostra professione” nel quadro dei valori etici che devono esserne la guida. Un manifesto – continua – che deve essere aperto a quei soggetti che, insieme a noi, contribuiscono, ciascuno con le proprie capacità a realizzare quelle trasformazioni di città e territori – di cui noi siamo gli artefici attraverso l’ideazione e la realizzazione del progetto – ma che necessitano anche di altre competenze. La fase eccezionale che stiamo vivendo, ricca di potenzialità ma anche di profonde contraddizioni, in cui hanno avuto un ruolo determinante le crisi che si sono succedute negli ultimi anni, si presenta come una grande sfida che, come professionisti, non possiamo disconoscere, a cominciare da quella del Pnrr che assume un grande valore strategico in grado di proiettare il nostro Paese nel futuro», conclude Miceli.

Per Alessandra Ferrari, responsabile del Dipartimento cultura del Cnappc «il centenario non è solo una ricorrenza. Appartenere da 100 anni a un ordine professionale è azione durevole ed essenziale. È condivisione di un patrimonio valoriale fondato sul sapere specifico dell’attività professionale condotta sull’aderenza a un quadro etico-comportamentale e ciò a garanzia non del professionista ma del destinatario: tutta la collettività.  Il futuro delle nostre generazioni infatti è legato – prosegue Ferrari – a come si progettano le città e al giusto equilibrio sociale, economico, energetico e soprattutto ambientale. La delicata strategicità del nostro lavoro che ha conoscenze tecniche e umanistiche riconosciute a livello europeo è quindi evidente. L’architetto costruisce per l’uomo e per la storia e il suo lavoro ha un profondo valore etico e sociale».

In copertina: CENTENARIO-OPEN_eventi -OA

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