02-05-2021 Paola Pierotti 4 minuti

Come cambierà l’Arena del Colosseo. Ecco il progetto vincitore

Franceschini: Entro il 2023 l’opera sarà completata. Gara da 15 milioni per i lavori

Tutela, sostenibilità, innovazione tecnologica, reversibilità.

A fine luglio apriremo il G20 della cultura ospitando i ministri degli altri paesi, al Colosseo, simbolo della cultura italiana nel mondo, in quella parte del monumento già ricostruita». Parte da qui, Dario Franceschini, Ministro della Cultura, per raccontare il nuovo corso del Colosseo, che sarà oggetto di un grande intervento da 15 milioni di euro di lavori per una nuova arena tecnologica «pronta entro il 2023». Guardando al futuro, il riferimento e l’immagine simbolo per Franceschini è una foto degli Archivi Alinari, dove l’arena era accessibile al pubblico e consentiva ai visitatori di poter avere una vista del Colosseo, dal centro del monumento. Un evento eccezionale già quest’estate in un luogo che è pronto ad aggiornarsi, coniugando «tutela, sostenibilità, innovazione tecnologica, reversibilità».

La gara di progettazione indetta da Invitalia si è conclusa con l’aggiudicazione al gruppo guidato da Milan Ingegneria, con i romani di Labics Fabio Fumagalli per l’architettura e altri professionisti per altre discipline complementari, come Consilium per gli impianti e Croma per il restauro.

I tempi La direttrice del Colosseo Alfonsina Russo ha ricordato i tempi e la tabella di marcia serrata: 240 giorni per la progettazione, un appuntamento settimanale tra il team di vincitore e il gruppo di progettazione interno del Parco del Colosseo, la stretta relazione con l’Unesco e le sue rappresentanze, e poi la gara di rilevanza europea per fare il via al cantiere tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022.

La mission «Vogliamo riannodare il filo del tempo – ha spiegato Alfonsina Russo – restituendo al pubblico quella visione che si aveva dal palcoscenico del monumento». Il riferimento torna all’inizio della vita del Colosseo: «l’arena era stata costruita con un tavolato ligneo, cosparso di sabbia, nell’80 d.C., poggiava su strutture di legno, anche per permetterne celermente lo smontaggio». Dal 1996 la Soprintendenza ha iniziato un’attività di ricerca e studio, anche in vista del Giubileo, con attenzione agli aspetti strutturali e architettonici del monumento. Per il 2000 è stata realizzata una parte del piano dell’arena, per una superficie di circa 650 mq, nella parte orientale del Colosseo. Al termine del nuovo intervento questa superficie coperta sarà più che quadruplicata, fino a 3.000 mq di superficie.

Il progetto Fino al 2019 il Colosseo ha accolto anche 25mila persona al giorno. Questo nuovo progetto voluto dal Mic punta ad aggiornare il monumento con grande attenzione all’aspetto tecnologico e all’ingegneria, a sostegno di scelte progettuali che rendano possibile la copertura del piano, rispettando il monumento, rendendo reversibili gli interventi, favorendo la ventilazione naturale delle strutture ipogee e recuperando l’acqua piovana. «Si è scelto di impostare il nuovo piano di quota – racconta Massimilano Milan, rappresentante della mandataria e del gruppo – alla quota originale dell’età flavia. Il piano sarà realizzato con delle lamelle in carbonio, trattate e rivestite in legno, che ruoteranno e trasleranno, garantendo la massima flessibilità del nuovo piano di calpestio». Dalla filologia alla gestione degli spazi sopra l’arena, i driver del progetto sono stati determinati dal brief definito dal Parco del Colosseo, interpretati dall’architettura Labics e resi possibili dalla sinergia di discipline rappresentate nel team di progettazione.


«Il piano sarà in legno di Accoya – spiegano nel dettaglio i progettisti – ottenuto con un particolare processo che ne aumenta resistenza e durabilità: scelta sostenibile che evita l’abbattimento di specie pregiate».


«Alcune porzioni del piano saranno costruite con pannelli mobili che, grazie a rotazione e traslazione, garantiranno flessibilità e renderanno possibile l’apertura delle strutture ipogee per illuminazione naturale. A livello conservativo poi, 24 unità di ventilazione meccanica distribuite lungo il perimetro controlleranno la temperatura e l’umidità degli ambienti ipogei: in soli 30 minuti sarà garantito il ricambio completo dell’intero volume d’aria. Il piano proteggerà le strutture sottostanti dagli agenti atmosferici, riducendo il carico idrico con un sistema di raccolta e recupero dell’acqua piovana che alimenterà i bagni pubblici del monumento. L'intervento consentirà di ripristinare la lettura integrale del monumento e permetterà al pubblico di comprendere appieno l'uso e la funzione di questa icona del mondo antico, anche attraverso eventi culturali di altissimo livello».

L’iter. Il progetto ha preso idealmente il via il 2 novembre 2014, quando il Ministro Dario Franceschini rilancia l’idea dell’archeologo Daniele Manacorda di restituire al Colosseo la sua arena. Il 1° settembre 2015 l’arena del Colosseo viene inserita tra i Grandi Progetti Beni Culturali con un finanziamento di 18,5 milioni di euro. Dal 2015 al 2020 si sono svolti numerosi studi e indagini per definire le modalità di realizzazione dell’intervento, che hanno portato al bando di gara pubblicato il 22 dicembre 2020 con scadenza 1° febbraio 2021. La commissione aggiudicatrice, sorteggiata da Invitalia, era composta da Salvatore Acampora, Alessandro Viscogliosi, Stefano Pampanin, Michel Gras e Giuseppe Scarpelli. In gara erano 11 i team (ma nella presentazione nessun riferimento alle altre proposte). 

 

In copertina: Arena del Colosseo @ MiBACT, Emanuele Antonio Minerva

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Paola Pierotti
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