06-10-2017 1 minuti

Compenso di un euro per un piano strutturale? Sentenza salva Catanzaro

Cappochin: Giustizia amministrativa e interesse pubblico in conflitto

Il primo articolo della Costituzione italiana recita "l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro". Eppure l'ultima sentenza emessa dal Consiglio di Stato sembra stridere con questo principio. "Una decisione aberrante", come l'ha definita il presidente del Cnappc Giuseppe Cappochin commentando la scelta di considerare legittimo il bando lanciato nell’ottobre dello scorso anno dal Comune di Catanzaro, per affidare la redazione del Piano Strutturale al compenso simbolico di un euro.

Una atto che "avalla il caporalato intellettuale e professionale – come ha dichiarato il presidente del Cnappc – e mette in conflitto Giustizia Amministrativa e interesse pubblico. Credevamo che dopo la bocciatura del bando da parte del TAR della Calabria – continua – finalmente la giustizia sarebbe riuscita a fermare una iniziativa immorale e scandalosa. Sconcerta, dunque, la Sentenza del Consiglio di Stato pubblicata lo scorso 3 ottobre, che ha considerato legittimo quel bando".

La sentenza, secondo gli Architetti, va contro le norme in vigore, che vietano una prestazione d’opera professionale a titolo gratuito a vantaggio di una pubblica amministrazione. "L’utile finanziario è oggi un elemento che fa parte del diritto vivente dei contratti pubblici – chiarisce Cappochin – in base alle vigenti disposizioni, non è lecito un bando che preveda offerte gratuite, essendo in tal modo assente un importo da porre a base di gara. Nei contratti aventi ad oggetto servizi di ingegneria e architettura la stazione appaltante non può prevedere quale corrispettivo forme di sponsorizzazione con la conseguenza che anche il contratto di sponsorizzazione oggi non prevede lo scambio di denaro contro un’utilità immateriale".

Paradossale è anche, secondo il presidente, il dibattito in Italia sul tema, che non si concentra sulla qualità dei Piani, ma sul risparmio economico. "La periodica ricorrenza di episodi aberranti in campo pubblico o privato, quali il bando di Catanzaro – rincara Cappochin –  impone che, senza indugio, venga approvata quanto prima la norma sull’equo compenso che affianchi a livello di incarichi privati quanto già normato per gli incarichi pubblici".

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