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30-11-21   I   Paola Pierotti | Lettura : 6 Minuti

Dal cucchiaio alla città, Livorno cerca progetti per la via Grande

Un concorso per il restauro urbano, non solo manutenzione e conservazione

A gennaio partiremo con un secondo concorso per le aree mercatali. Due concorsi per aree che hanno a che fare con i luoghi del lavoro, del commercio, dei servizi.

Silvia Viviani

U

n concorso molto particolare che investe sia la scala urbana, la via Grande è lunga 700 metri nel cuore della città di Livorno, sia quella più minuta, che arriva alla definizione delle pavimentazioni e dell’arredo urbano. Si cerca un progetto che non riguarda unicamente la riqualificazione delle pavimentazioni, ma investe tutta una serie di spazi pubblici, come Piazza Colonnella e Largo Cisternino, e tutte le strade che oggi dividono gli isolati. L’ambizione è quella di stimolare una serie di riflessioni sullo spazio pubblico e su quello semi-pubblico e che possa diventare quasi un vocabolario per la trasformazione della città. Una sorta di “dal cucchiaio alla città”, inverso». Pier Giorgio Giannelli, coordinatore del nuovo concorso indetto dal Comune di Livorno sulla piattaforma del Consiglio Nazionale degli Architetti, sintetizza così l’idea della gara sotto i riflettori da parte della minoranza politica locale, ma che la giunta è determinata a rilanciare per spronare il cambiamento, per mettere a valore le idee, a partire dalla rigenerazione fisica della città.

«La precedente amministrazione – racconta Silvia Viviani assessore all’Urbanistica della città di Livorno – aveva proposto la sostituzione della pavimentazione, dalla palladiana al gres. Appena insediati con la nuova giunta abbiamo iniziato a lavorare sul tema, evitando di affrontare una “battaglia contro il gres”, attrezzandoci piuttosto per ripensare in modo integrale e organico il cuore della città». Viviani ricorda che in questi due anni di pandemia sono stati riorganizzati gli uffici comunali, «quando ci siamo insediati – ha detto – c’erano 6 dirigenti in tutto il Comune, da questo mese ce ne saranno 20. Complessivamente siamo arrivati ad oltre 120 assunzioni. Per il progetto specifico – racconta – abbiamo fatto tutto il rilievo in Bim dei portici, la rilevazione dei sottoservizi, smontato tutte le lanterne che non erano in condizioni di sicurezza, installando delle lampadine intelligenti in linea con un piano esteso a tutta la città». Queste le premesse. E da qui il concorso in due gradi, come strumento operativo per allargare lo sguardo dai portici all’intero quadrante urbano. «E a gennaio – ha aggiunto – partiremo con un secondo concorso per le aree mercatali. Due concorsi per aree che hanno a che fare con i luoghi del lavoro, del commercio, dei servizi».


Non una sfida semplice, ma l’amministrazione cerca di alzare l’asticella della qualità chiamando a raccolta i professionisti, con una gara aperta: non serve solo un progetto di manutenzione e conservazione, ma un approccio qualificato che dovrà poi essere condiviso dai privati.


Valore e risorse. L’opera vale 3,2 milioni di euro. Per la progettazione è a disposizione una somma dell’ordine dei 400mila euro: 50 per il montepremi, 100 per il definitivo, altri 95 per l’esecutivo e 155 per la direzione lavori.

Tempi. L’11 gennaio si chiude il periodo per l’invio degli elaborati e della documentazione amministrativa per partecipare al primo grado, entro il 22 marzo per l’invio per il secondo grado. L’aggiudicazione è prevista per l’8 aprile prossimo.

Spazi pubblici e restauro urbano. Questo il tema del concorso che riguarda quindi la Via Grande nella sua componente porticata e della riconfigurazione degli accessi alla strada, la Piazza Colonnella, verso il porto e il Largo del Cisternino verso la città; un restauro non filologico che decifrando le relazioni alla scala urbana provveda a innovare, in chiave contemporanea, una così importante arteria infrastrutturale e le proprie vocazioni commerciali e relazionali. «Le proposte progettuali - spiegano dal Comune - dovranno confezionare un codice architettonico, una sintassi contemporanea che raccolga e organizzi materiali, ritmo, pause, luce reinterpretando le relazioni urbane e valorizzando il ruolo tradizionalmente assunto dalla Via Grande; si tratta di sviluppare una composizione che sia capace di leggere le variazioni di tempo e colore per ridefinire armonicamente lo spartito originario riabbracciando in un'unica melodia episodi urbani, oggi apparentemente autonomi e distinti, che ne punteggiano lo sviluppo, l'inizio e la fine, connotandone la varietà».

Leggi anche Livorno riparte dal lavoro. Con la scuola al centro dei nuovi quartieri

In copertina: la Via Grande di Livorno. Ph. ©Luca Aless via Wikipedia

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Paola Pierotti

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