
Design e semplicità costruttiva per l’ambasciata a Nairobi
Per la capitale del Kenya un progetto firmato dal team guidato da Corvino+Multari vincitore del concorso
A nord della città di Nairobi, all’interno del contesto naturalistico della Karura Forest, sarà costruita la nuova ambasciata d’Italia e il progetto è stato scelto attraverso un concorso internazionale di progettazione aggiudicato al team costituito da Corvino+Multari (per l’architettura) e Rina Consulting (per il project management e le strutture) con Climosfera per gli impianti (una società di ingegneria di Treviso con sede a Nairobi) e le consulenze di Giulia Pentella – SUMs architects per energia e ambiente, e quella di Luca Boursier per paesaggio e agronomia.
Il compendio ospiterà cinque edifici di nuova realizzazione e i relativi spazi di pertinenza, aree di rappresentanza, aree verdi e spazi per il parcheggio.
«Le scelte progettuali – raccontano dallo studio Corvino+Multari – sono state incentrate sull’equilibrio tra architetture e vegetazione, con l’obiettivo di ridurre le modifiche all’orografia dell’area di intervento e rispettare le presenze arboree di pregio esistenti». Il progetto fonda le sue basi sul brief messo a punto dalle strutture tecniche del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell’Ambasciata di Nairobi, e individua soluzioni tecniche caratterizzate da sostenibilità ambientale, semplicità costruttiva e massimo utilizzo di materiali e tecnologie locali, allo scopo di contenere l’impatto ambientale dell’intervento sulle caratteristiche di pregio ambientale del sito, in un contesto tanto peculiare qual è quello della Karura Forest.
Dallo studio delle particolari condizioni climatiche e ambientali dell’area di intervento si sono determinate anche le scelte tipologiche. «L’orientamento e la forma degli edifici – spiegano – sono stati individuati in maniera di garantire una buona inerzia termica agli edifici, ridurne le dispersioni, ottimizzare l’utilizzo dell’illuminazione e della ventilazione naturale e il recupero delle acque piovane».
Dal punto di vista energetico le soluzioni tecnologiche individuate hanno consentito di contenere la dotazione impiantistica necessaria sfruttando le caratteristiche climatiche del sito e le tecniche di climatizzazione passiva, con una particolare attenzione all’efficienza dei sistemi, al comfort interno, al rispetto della naturalità del sito e ancora una volta all’integrazione tra architetture e tecnologica, oltre che alle esigenze di sicurezza connaturate alla funzione ospitata.
Il committente è il Maeci. L’importo complessivo del progetto, per un lotto di 10mila mq e un intervento di 2.400 metri cubi, supera i 7,4 milioni di dollari e la realizzazione è prevista entro il 2024.
In copertina: render di progetto dell'ambasciata italiana a Nairobi

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