04-12-2023 Redazione 2 minuti

Diocesi di Verona e Calzedonia insieme per il futuro dell’ex Seminario San Massimo

Al via un concorso di idee sostenuto da Sandro Veronesi per dare nuova vita al grande complesso in disuso da decenni

Sacro e laico, alleati per la trasformazione urbana. Accade con un concorso di idee per il futuro dell’area dell’ex-Seminario di San Massimo di Verona bandito dalla Diocesi locale, proprietaria dell’area insieme al Seminario vescovile. Lo scopo è quello di coinvolgere la collettività sulle ipotesi di riqualificazione di uno spazio enorme e di non trascurabile importanza storica al momento semiabbandonato: dagli anni ’80 soffre di un progressivo abbandono ed è, in parte, destinato ad altre funzioni.

Sostenitrice del concorso è la Fondazione San Zeno, ente non profit nato nella città scaligera nel 1999 per iniziativa di Sandro Veronesi, presidente del Gruppo Calzedonia (appena diventato “Oniverse”), non nuovo a questo tipo di proposte. Aveva infatti già finanziato anni addietro un concorso di idee per un’innovativa copertura dell’Arena di Verona, che poi non trovò una concretizzazione. «Da veronese non conoscevo la grandezza di questa realtà – ha spiegato Veronesi – l’ho vista e sono rimasto colpito dal valore che può avere, non solo per la città. Proviamo a stimolare un confronto per vedere cosa se ne può fare, perché è troppo importante per lasciarlo così».

Il sito dell’ex Seminario si estende su una superficie di circa 17 ettari. Si trova nel quadrante ovest della città, nei pressi del quartiere San Massimo, e si caratterizza per tre blocchi funzionali immediatamente riconoscibili: le tre ali, di cui due orientate verso sud e una verso nord, e un corpo centrale, tutti pensati per ospitare residenze dei seminaristi, aule scolastiche, laboratori didattici, spazi comuni, oltre che i servizi quali cucine, mense, macelleria, falegnameria e stamperia. Presente anche un teatro-auditorium ipogeo da oltre 700 posti a sedere, sormontato dalla grande Chiesa di San Giuseppe. È poi presente anche un piccolo compendio di edifici rurali, impiegati nel passato per la coltivazione della campagna circostante.

Si è scelta la strada del concorso di idee, aperto a tutti, per un’iniziativa che punta al coinvolgimento di quante più realtà possibili: individui, imprese e consorzi, enti pubblici e privati, associazioni, purché si tratti di soggetti formalmente costituiti e con natura giuridica, ma anche scuole, università, istituti di formazione e ricerca.


Proposte e soluzioni non solo da parte dei professionisti tecnici: si cerca insomma un’idea che sia in grado di cogliere le eredità e le memorie del passato, coniugandole con le sfide e le potenzialità di sviluppo futuro.


Per questo, caratteristiche imprescindibili di questo concorso sono: capacità di contaminare gli ambienti rispettandone il contesto, la vocazione sociale e collettiva, trovare nuovi layout funzionali che conservino inalterata l’area della Chiesa (unico “paletto” imposto dai committenti) come luogo dello spirito, di pensiero e del silenzio, l’integrazione di attività, mono-funzione o diversificate.

Sarà possibile presentare la propria candidatura dal primo dicembre 2023 fino al 27 marzo 2024, previa iscrizione sul sito dell’ex seminario. Ai vincitori, primo, secondo e terzo, andrà un premio in denaro per un totale di 50mila euro. La proclamazione dei vincitori avverrà il prossimo 31 maggio.

In copertina: Ex Seminario San Massimo ©exseminariosanmassimo.org/

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Redazione
Articoli Correlati
  • Ex Fiera di Roma: c’è il bando (cercasi idee)

  • Al team di Bodàr il nuovo parco tra i mari di Milazzo

  • La Cagliari del futuro, un polmone verde tra la città e il mare

  • Nuovo Ospedale Cremona firmato Cucinella. Qualità garantita dal concorso