13-07-2023 Luigi Rucco 2 minuti

Il premio italiano di architettura celebra la carriera di Aimaro Isola

In Triennale il riconoscimento va a ElasticoFarm e al complesso parrocchiale di Sini

Si è svolta presso Triennale Milano la quarta edizione del premio italiano di architettura, progetto annuale promosso da Triennale e Maxxi. Durante l’evento sono stati assegnati i premi al miglior edificio, ai giovani architetti under 35 e quello alla carriera a un nome di grande rilievo nell’architettura italiana: Aimaro Oreglia d’Isola. Un’occasione per fare una panoramica sull’architettura italiana, rivista secondo i temi dell’innovazione, della qualità del progetto e del suo ruolo sociale.


Il premio per il migliore edificio è stato assegnato ex aequo a due progetti: uno è il complesso parrocchiale di Santa Chiara a Sini, in provincia di Oristano, dei progettisti Carlo Atzeni, Maurizio Manias, Silvia Mocci e Franceschino Serra.


L’altro, il complesso S-Lab dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a Torino a opera di ElasticoFarm. Il complesso parrocchiale di Santa Chiara è stato premiato per essere riuscito a ricucire una serie di elementi spaziali, espressivi e relazionali interpretando elementi tipici dell’edilizia spontanea locale e dell’architettura mediterranea. Il progetto S-Lab rappresenta un esempio di ricerca linguistico-tecnologica che riesce a conferire un forte carattere all’edificio, trasformando la tecnologia tradizionale in un’occasione di sperimentazione a tutto campo. Menzione d’onore a Studio Labics per l’intervento di completamento delle aree museali di Palazzo dei Diamanti a Ferrara, con un progetto di restauro, valorizzazione e ampliamento dall’alta qualità simbolica.

«Il premio nasce dall’iniziativa congiunta di Triennale Milano e Maxxi, due istituzioni rappresentative di tutto il territorio nazionale, capaci di raccontare attraverso questo premio le trasformazioni dell’architettura. Questa occasione non vuole unicamente promuovere la qualità dell’architettura, ma dare attenzione agli spazi in cui ci muoviamo. Le numerose candidature dei giovani quest’anno sono stati un elemento stupefacente che ci proiettano verso un futuro dalle grandi potenzialità», ha dichiarato Lorenza Baroncelli, direttrice del Maxxi Architettura.

Studio Ossidiana è il vincitore del premio under 35 con il progetto Art Pavillion M ad Almere, nei Paesi Bassi, selezionato dalla giuria poiché rappresenta un’indagine sensibile sui temi ambientali e di relazione interspecifica tra architettura e paesaggio.


Emozione e ammirazione in sala durante l’assegnazione del premio alla carriera, conferito dallo stesso presidente di Triennale Milano Stefano Boeri, ad Aimaro Oreglia d’Isola, per il lavoro lungimirante e dal grande valore culturale svolto a partire dalla seconda metà del Novecento.


«Siamo molto felici di consolidare la collaborazione con il Maxxi, accogliendo in Triennale il premio che mette in luce le proposte più significative del panorama dell’architettura contemporanea. Siamo inoltre onorati di poter assegnare il premio alla carriera a Aimaro Oreglia d’Isola che, anche durante il suo sodalizio con Roberto Gabetti, ha saputo segnare un’epoca di creazioni innovative e sorprendenti, dalle abitazioni di Ivrea ai progetti milanesi per l’area Bicocca e per gli uffici a San Donato», ha commentato Boeri.

E da parte sua Oreglia d’Isola si è detto «molto contento del titolo di questo premio. Il tema della carriera unisce opera e vita, un intreccio che rappresenta l’avventura di chi intraprende un percorso mettendosi ogni volta in gioco. Nella progettazione moderna vedo che il contesto sta diventando testo, cioè di primaria importanza. Oggi – ha concluso – possiamo parlare di spazi globali del territorio, non solo qualcosa che unisce ma che si percepisce, vive e ricompone ogni giorno».

In Copertina: Premio Italiano di Architettura Ph: © Gianluca Di Ioia

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Luigi Rucco
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