21-03-2020 Paola Pierotti 2 minuti

Industrializzazione e impiantistica per l’emergenza. Dentro il cantiere del nuovo Ospedale Fiera Milano

Da fiera a infrastruttura sanitaria. Dal 26 marzo fruibili i primi moduli per una trentina di posti letto

"Metteremo in campo iniziative di chiaro stampo anti-ciclico, con la volontà di celebrare un anno speciale, che è quello del centenario"
Enrico Pazzali

Si corre contro il tempo nel cantiere del nuovo ospedale a Milano, per convertire i padiglioni 1 e 2 del Portello a Fieramilanocity. In corso l’installazione degli impianti e secondo indiscrezioni già da giovedì 26 marzo dovrebbero essere fruibili i primi moduli per i primi 30 posti letto, per arrivare via via ad accogliere 250, 300 pazienti. Per far fronte all’emergenza sanitaria per la pandemia di Covid-19, Fondazione Fiera Milano, ha messo a disposizione i suoi immobili e attivato una task force con una settantina di operai, per costruire in tempi record l’Ospedale “Fiera” di Terapia Intensiva Emergenza Covid19. Si tratta di un infrastruttura sanitaria a tutti gli effetti, in grado di essere operativa a 360 gradi.

“Leggo le previsioni e stime dell'Ocse – dichiarava Enrico Pazzali, Presidente di Fondazione Fiera Milano, all’inizio del mese di marzo, con l’aggravarsi della situazione il Lombardia – che evidenziano ripercussioni non lievi sulle economie di tutto il mondo. Sono però certo che, grazie a unità di intenti e coraggio, le nostre imprese e il sistema economico lombardo nel suo complesso sapranno rispondere con determinazione e forza, uscendo da questa emergenza ancora più competitivi di prima. Per quel che riguarda il sistema Fiera Milano – annunciava – metteremo in campo iniziative di chiaro stampo anti-ciclico, con la volontà di celebrare un anno speciale, che è quello del centenario: anche attraverso il programma delle iniziative, che renderemo noto a breve, puntiamo a rendere ancora più concreto e tangibile il nostro contributo al sistema di imprese del territorio lombardo e, in generale, nazionale”.

Il 16 marzo è stato presentato ufficialmente il programma per la riconversione dei due padiglioni della Fiera, 25mila mq di superficie complessiva, da allestire con moduli e container appositamente attrezzati. Da lì l’affinamento del progetto che ora è in cantiere.

La programmazione dei lavori è suddivisa in 3 fasi di intervento, per consentire l’immediata disponibilità di posti letto: la prima prevede la realizzazione di 2 unità operative complesse e disporrà, in brevissimo tempo, di una trentina di posti letto con i servizi dedicati e le aree di supporto per lo svolgimento in loco di tutta l’attività sanitaria diagnostica e terapeutica. Per le prime due unità saranno impegnati oltre 80 medici e infermieri. A seguire saranno attuate la seconda e terza fase, per il completamento delle altre unità operative perché come spiegano dalla Fiera “non sarà solo una degenza per i ricoverati da coronavirus, ma una struttura in grado di curare ogni altra patologia correlata”.

“Ritengo che la conoscenza diffusa su un progetto di tale portata, che sarà d’esempio per numerose realtà nel resto del mondo, sia oggi fondamentale per prendere piena consapevolezza della situazione. La partecipazione in una missione tanto difficile – ha dichiarato Guido Bertolaso, Advisor della Regione Lombardia per l’emergenza coronavirus – è indispensabile per la realizzazione di un progetto che a molti tutt’oggi sembra impossibile”.

 

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Paola Pierotti
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