04-02-2022 Andrea Nonni 3 minuti

Jesolo, città di mare. Ad Arcadis Italia l’incarico per il masterplan 2050

Il gruppo guidato dall’ex assessore allo sviluppo del territorio di Milano firma il piano

Da località balneare a città di mare. E Jesolo, per integrare la sua crescita economica, sociale e ambientale, si è affidato ad Arcadis, multinazionale leader nella rigenerazione urbana, che vanta fra i numerosi progetti a livello internazionale e nazionale l’iconica riqualificazione di Piazzale Loreto a Milano e altri interventi nei centri di Monza, Bergamo, Paullo, Laveno e Mondovì, è stata incaricata per definire i dettagli del Masterplan Jesolo 2050.

I numeri. Jesolo è tra le prime mete balneari nazionali con circa 5,5 milioni di presenze, oltre 50-70mila turisti giornalieri (pendolari sia durante il giorno che la notte), con flussi giornalieri di traffico di oltre 60mila veicoli in ingresso e uscita. Produzione di rifiuti e fabbisogno energetico e idrico di una città di 80mila residenti stabili. Questi i numeri che raccontano la capitale del turismo balneare e vera e propria spiaggia della metropoli diffusa del Veneto.

Jesolo ha fatto i conti con una dinamica a fisarmonica: dai 26mila residenti stabili si passa alle 500mila presenze in alta stagione. E la pandemia è motore di nuovi cambiamenti: sono sempre di più, infatti, i possessori veneti di seconde case che hanno scelto di trasferirsi a Jesolo, fuori dalla stagione turistica, per trascorrere li lunghi periodi dell'anno.


Si stima, infatti, che oggi vivano a Jesolo circa 50mila persone con i proprietari di seconde case che hanno scelto di far base qui che, di fatto, producono quasi un raddoppio del numero di residenti.


Il ricorso a forme di smart working e di un pendolarismo “rovesciato” stanno rendendo possibile la scelta di migliaia di persone che decidono di muovere la propria vita partendo da un luogo normalmente considerato, pressoché esclusivamente, per la stagione balneare, ma che oggi hanno scoperto per le bellezze paesaggistiche e per la qualità della vita.

«Tutte le città si sviluppano all’interno di un piano urbanistico che definisce regole generali, ma non in grado di incidere a livello di quartiere e gestire in maniera sistematica e sinergica i piani attuativi gestiti dai singoli sviluppatori. È dunque necessario uno strumento intermedio nelle mani pubbliche – spiega Carlo Masseroli, city executive di Arcadis Italia ed ex assessore allo sviluppo del territorio di Milano – a cui diamo il nome di progettazione intermedia: uno strumento urbanistico agile e non codificato, che serve ad intervenire sulle strutture del tessuto urbano e risponde all’esigenza di ravvivare i quartieri, dotarli di servizi, renderli attrattivi, sicuri, vitali. Una volta che il soggetto pubblico individua gli obiettivi, non può che trovare nell’investitore privato il suo massimo alleato».

Si scommette sulla sinergia di pubblico e privato. Sfruttando quindi un documento comune, il masterplan, da una parte il pubblico crea una rete di servizi e sviluppa spazi e infrastrutture che ospitano le relazioni umane ed economiche; dall’altra il privato opera su progetti che attirano e incentivano gli investimenti a livello continuativo e multidimensionale. «È lo sviluppatore, infatti, che di solito propone all’amministrazione un progetto di rigenerazione di una propria area. L’amministrazione non sempre è pronta a sfruttare l’occasione utilizzando gli oneri di urbanizzazione in un’ottica di massimizzazione dell’interesse collettivo» commenta Masseroli.

Jesolo è un tassello fondamentale del sistema metropolitano veneto: è l’unica città di mare in una regione che ha probabilmente la più grande varietà di paesaggi urbani e naturali in Europa condensati in uno spazio molto ristretto.

«La rigenerazione urbana – commentano da Arcadis – è un processo cucito su misura, che prevede sempre un lavoro di squadra in cui operano esperti e attori locali». Come nel caso di Jesolo, il progetto è frutto della collaborazione di realtà con una solida esperienza, quali Arcadis Italia, Land e Decisio, e di attori con un’ampia conoscenza del territorio, come lo studio Terre di Venezia.

In copertina: Jesolo. Ph. ©Max Bottinger via Unsplash

 

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Andrea Nonni
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