La Cagliari del futuro, un polmone verde tra la città e il mare

18-01-2024 Francesca Fradelloni 3 minuti

Nuovi progetti per il capoluogo sardo, ma l’emergenza è legata al patrimonio immobiliare dell’edilizia residenziale pubblica e alle periferie.

Il 50% del territorio cittadino è fatto di aree verdi, questo ci rende unici.
Paolo Truzzu

Nuovi concorsi di progettazione per un nuovo volto da dare a Cagliari. Partendo dai parchi per arrivare alla spiaggia del Poetto, il procedimento che garantisce il rispetto dei tempi, la trasparenza procedurale, l’elasticità di applicazione, il risparmio e la qualità del risultato, premiando la buona architettura, in armonia con il contesto paesaggistico e sociale, è stata la strada obbligata (dal ministero) per il sindaco della Città metropolitana di Cagliari relativamente al nuovo look del capoluogo sardo.
«Una visione che parte dal lontano», spiega il primo cittadino Paolo Truzzu. «Nel luglio del 2021 abbiamo approvato il piano strategico della Città metropolitana per individuare le azioni principali e una serie di attività di progettazione che andavano fatte. Due concorsi hanno proprio come focus un’idea di città ben precisa: la riqualificazione del cluster sportivo Poetto Is Arenas, Medau Su Cramu, Molentargius ed ex Volo (7,7 milioni di euro), con vincitori gli architetti Federico Orsini, Andreja Tagliatesta, Filippo Govoni e la società Criteria, e Monteclaro hub dello sport (8,1 milioni), primi classificati la società di ingegneria Offtec, Italiantech e Elaborazionipunto Org. Tra questi c’è anche la Green road. Si tratta della progettazione di un tratto sulla Sp 1. La riqualificazione in chiave sostenibile e turistica, realizzata con materiali e tecniche altamente innovativi che dovrà riguardare almeno 1000 metri continui del tratto sterrato di competenza della Città metropolitana», conclude il primo cittadino.


Le competizioni sono state finanziate con un contributo del Fondo concorsi di progettazione e idee per la coesione territoriale, istituito dall’Agenzia per la coesione territoriale.


«Siamo in una fase storica nella quale i finanziamenti per le opere pubbliche non mancano – prosegue Truzzu – e per realizzarle servono innanzitutto i progetti, che vogliamo siano il più possibile rispondenti a quelle che sono le reali esigenze dei cittadini e del territorio». A proposito di Green road, una delle azioni che ha ricevuto più attenzione e consenso nel documento programmatico nel quale sono state raccolte le linee di sviluppo che interessano un arco temporale di medio termine, tra i 10 e i 15 anni, è l’anello sostenibile, appunto. «Una connessione materiale e immateriale tra tutte le aree verdi e le aree che hanno pregio ambientale nell’area metropolitana. La Green road riguarda soprattutto il territorio di Assemini e Uta, però è un concetto che si applica a tutti i Comuni dell’area metropolitana. Una connessione per creare un polmone verde che diventi un elemento qualificante del territorio», continua.

Per quanto riguarda il Poetto si tratta di un progetto impattante sui due Comuni (Cagliari e Quartu Sant’Elena), i più popolosi, mentre il parco di Monteclaro è un bene strategico, un patrimonio da tutelare e da preservare al meglio dell’area metropolitana. «La nostra visione di Cagliari si lega indissolubilmente a questi concorsi. Il 50% del territorio cittadino è fatto di aree verdi, questo ci rende unici. Cagliari ha un’estensione di 54 chilometri quadrati, 42 chilometri sono lagune, stagni, aree verdi, parchi, zone incontaminate con suolo non consumato. Da qui siamo partiti per costruire un’idea di città che sviluppi ancora di più la possibilità di avere aree green fruibili ai cittadini, attrezzate e che permettano di migliorare la qualità della vita e di “disegnare” un capoluogo più a misura d’uomo. Dall’altra parte, abbiamo l’obiettivo di costruire una connessione tra la città e il mare. Infatti, noi cagliaritani non abbiamo tanti spazi pubblici, al di là delle spiagge, che ci permettono di avere una vita sociale sul mare, ottimale la relazione più stretta tra i quartieri storici, il porto e il lungomare. Un altro “pallino” dell’amministrazione comunale è la riduzione della superficie impermeabilizzata, cioè aumentare la superficie drenante in città per rispondere meglio agli eventi climatici di questi ultimi anni», aggiunge Truzzu.

Quali però le necessità che non possono essere prorogate? «La nostra emergenza è legata al patrimonio immobiliare dell’edilizia residenziale pubblica e dei percorsi di riqualificazione dei quartieri costruiti 50 anni fa con logiche completamente diverse e che oggi però richiedono interventi strutturali, azioni che i Comuni da soli non possono fare. Ci vuole la disponibilità di risorse importanti che solo la Regione e il Governo possono destinare. Is Mirrionis e Sant’Elia richiedono almeno, ciascuno, 200 milioni di opere. Interventi costosissimi come tutta la valorizzazione di Sant’Avendrace in chiave archeologico-culturale, altro tassello importante della Cagliari del futuro», chiude il sindaco.

In copertina: Il quartiere Castello di Cagliari @Comune di Cagliari

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Francesca Fradelloni
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