10-10-2023 Francesca Fradelloni 3 minuti

La strategia del grattacielo per sfidare il sovrappopolamento

Dalla Colombia all’Italia, con diversi materiali, le città puntano a massimizzare il suolo cittadino preservando l’ambiente

L’architetto deve essere come un “sensore” che interpreta i cambiamenti della società, ma come stanno cambiando le città? Il Covid ha dato uno scossone, ma poi tutto sembra essere tornato come prima. I numeri sono allarmanti: entro il 2050, il 70% dei previsti 10 miliardi di abitanti del mondo vivrà nei centri urbani, il che significa circa 7 miliardi, rispetto ai 4,4 di oggi. Uno degli aspetti più significativi di questo fenomeno sono i crescenti rischi e vulnerabilità che derivano dal sovrappopolamento. Molti architetti e urbanisti si sono chiesti: i complessi verticali possono risolvere il problema? Sicuramente potranno massimizzare il suolo cittadino e preservare l’ambiente. Altro elemento fondamentale è l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia. È il caso di Icon, la torre residenziale che si trova nella zona alta della città di Barranquilla, nei Caraibi colombiani, 175 metri, 43 piani fuori terra e 4 interrati per oltre 24mila metri quadri progettati da Emilio Sánchez-Horneros Viver-Sánchez, dello studio Tash. Un edificio residenziale situato in una zona caratterizzata da grattacieli, dove building in mattoni di ceramica, nei colori della terra, si alternano a intonaci di cemento dipinto, per lo più di colore bianco. La progettazione di questa ha rappresentato una sfida costruttiva di prim’ordine, in cui è fondamentale considerare gli effetti del vento, non solo a livello strutturale. Si è deciso di utilizzare il mattone nelle recinzioni per fornire un’immagine residenziale al progetto e allo stesso tempo eliminare gli effetti della manutenzione ricorrente delle facciate dovuta all’umidità e all’ambiente marino. È stato sviluppato e realizzato un modello di mattone strutturale in clinker che, mediante l’armatura con tondini ondulati in acciaio, sia in verticale che in orizzontale, garantisce una grande resistenza delle facciate agli effetti del vento.


Un mattone chiaro esalta la forma della torre e un mattone più scuro esalta la profondità dei pannelli nascosti, ottenendo una volumetria davvero impressionante a livello pedonale.


I pannelli di facciata rientranti consentono la creazione di generosi terrazzi che a loro volta proteggono le grandi vetrate delle zone giorno dalla radiazione solare diretta, mentre i pannelli esterni e più esposti sono realizzati in mattone chiaro per ridurre al minimo l’assorbimento della radiazione solare.

Se qualcosa differenzia una grande torre dagli altri edifici è che a livello architettonico bisogna gestire molte scale di percezione. Una soluzione costruttiva o una finitura perfettamente percepita da vicino si perde progressivamente in lontananza, per esempio.

Una parte fondamentale degli obiettivi del progetto era quella di creare un edificio emblematico che sfruttasse appieno la sua altezza e snellezza. Il progetto gestisce i concetti di silhouette, volume e texture per ottenere un’immagine architettonica potente e unica che fa sì che ogni lato della torre abbia un’immagine diversa. C’è però anche chi, per le grandi altezze, sperimenta. Così il legno diventa, nel Wisconsin, il materiale scelto per realizzare Ascent di 86 metri, 25 piani, sostenibile e innovativo, il grattacielo in legno più alto del mondo, progettato da Jason Korb. Così il capoluogo del Wisconsin ha tolto lo scettro a Oslo, dove sorge Mjøstårnet che coi suoi 85,4 metri primeggiava in altezza. Intanto lo studio degli architetti danesi Schmidt Hammer Lassen sta preparando in Svizzera per il 2026 un altro edificio in legno alto 100 metri, e forse ancor prima a Toronto ne verrà realizzato un altro di 90 metri, progettato da Icon Architects. Dal legno all’acciaio e vetro con la Torre Faro (sede di A2A)  a Porta Romana a Milano frutto del progetto dello studio di architettura Antonio Citterio Patricia Viel. Una volta in funzione, la Torre Faro accoglierà 1.500 persone e diventerà la cerniera di connessione tra il centro storico e la periferia milanese, riattivando l’asse nord-sud in una passeggiata continua da piazza Medaglie d’Oro a piazza Trento. Sempre nel capoluogo lombardo tecnologia e attenzione alle problematiche ambientali. Questi gli obiettivi di Torre Unipol in Porta Nuova, in via Melchiorre Gioia, un progetto completamente brandizzato che prenderà vita in 120 metri per 23 piani. Progetto futuristico dell’architetto Mario Cucinella e lavori in fase conclusiva a fine anno.

In copertina:  Exteriores de piso © IICON

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Francesca Fradelloni
Articoli Correlati
  • Incentivi, norme e formazione: tre driver per rendere smart gli immobili italiani

  • Studentati previsti dal Pnrr: la soluzione è nell’edilizia off-site

  • Comunità energetiche rinnovabili: la rivoluzione entra nel vivo

  • Gare Bim, il pubblico guida l’innovazione nelle costruzioni