23-02-2024 Claudia Rubino | Andrea Nonni 4 minuti

Nella Capitale ricadute sociali per 144 miliardi entro il 2050

I privati di Rome Regeneration chiedono un tavolo permanente

Un laboratorio di idee per «supportare Roma nella crescita e nella sostenibilità ambientale, sociale ed economica, con focus sullo sviluppo di un modello urbano che porti la città verso una visione urbana di crescita strategica» così Gianluca Lucignano, presenta la fondazione Roma REgeneration ETS, di cui è presidente, sostenuta da DeA Capital Real Estate, Fabrica Immobiliare e Investire (Gruppo Banca Finnat), a cui si sono unite Fondazione Roma e FS Sistemi Urbani (Gruppo Ferrovie dello Stato). E questo è stato anche l’intento di “Roma REgeneration Forum – Una visione per la città del futuro” con il primo rapporto realizzato da Scenari Immobiliari.

Gli esiti dell’incontro? «La richiesta di un tavolo permanente, per lavorare ad un’agenda concreta su Roma», continua il presidente, con il coinvolgimento delle istituzioni centrali e territoriali, e «il lancio di un concorso internazionale di idee che faccia emergere le potenzialità urbanistiche, ambientali, sociali e culturali della città».

A pochi giorni dalla presentazione dei primi quattro mesi di lavoro del “Laboratorio Roma050 – Il Futuro di una metropoli mondo”, anche i privati scendono in campo per scommettere sul futuro di Roma.

La rigenerazione come priorità. Secondo i risultati del report, presentato da Mario Breglia di Scenari Immobiliari, saranno circa 39 i miliardi di euro di ricadute sociali stimate entro il 2030 mentre, dei 144 miliardi di euro di ricadute stimate entro il 2050, 104 miliardi sarebbero generati dagli interventi di trasformazione e 40 dagli interventi di rigenerazione. E proprio la rigenerazione urbana è considerata un importante motore per lo sviluppo del nostro Paese nei prossimi anni.

A Roma questi processi potranno interessare 11 kmq di superficie territoriale da oggi al 2050, recuperando a usi più attuali oltre 4 milioni di mq di immobili. « Uno dei dati fondamentali che pone Roma in una situazione di qualità e vittoria iniziale è la sua dimensione, una città metropolitana all’interno dei confini amministrativi» commenta Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari. E ancora, Il valore aggiunto che la rigenerazione urbana porterà al mercato immobiliare (e quindi al valore della città) è quantificabile in 22 miliardi di euro e in ulteriori 40 miliardi di impatto sociale ed economico per i cittadini. A questi volumi si potrà aggiungere, sulla base della piena attuazione delle previsioni urbanistiche vigenti, la trasformazione di 96 kmq di territorio, con lo sviluppo di 15 milioni di mq di nuove superfici, 58 di valore immobiliare e 104 di valore per i cittadini.

Lavorare sulla rigenerazione significa dare gambe all’opportunità di rendere la città più vivibile, con migliori servizi, sottolinea il ministro dell’economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti «lo sviluppo di una città e del territorio dipende dal suo capitale finanziario quanto dal suo capitale civico» e lo conferma il sindaco Roberto Gualtieri, ribadendo che «è il momento di convogliare tutte le risorse  per la trasformazione della città» con focus sulla rete infrastrutturale «mettendo in moto ciò che era fermo» e promuovendo le partnership tra pubblico e privato.

Semplificazione, collaborazione, dialogo. «Cosa fare è chiaro a tutti – sostiene Silvia Maria Rovere, presidente Poste Italiane – la rigenerazione deve insegnare metodo e governance per capire bene chi fa cosa – e continua – insegnare al pubblico come fanno i privati prendendone le competenze».

È, dunque, il momento giusto per Roma, capitale per antonomasia, puntando al 2050, ma con milestone intermedie: il Giubileo2025 alle porte e il termine del PNRR nel 2026. In aggiunta, la ricerca di Scenari Immobiliari evidenzia ulteriori eventi ed opportunità che coinvolgeranno la città nei prossimi anni: il Giubileo straordinario del 2033, la proposta di trasferire a Roma l’Agenzia europea per la cultura e l’istruzione ora a Bruxelles e la messa in rete dei parchi archeologici e naturalistici della Capitale, che prevede la creazione di un’area che dall’Arco di Travertino arrivi a Tor Marancia e al parco dei Castelli Romani.

Quali i progetti in corso? Marco Sangiorgio, ceo Giubileo2025, tira le fila della situazione attuale tra risorse e cantieri, traguardando all’apertura della Porta Santa a fine anno: «in campo per gli investimenti complessivamente quasi 4 miliardi di euro». Per la riqualificazione di Roma, di cui « i romani avranno contezza più che dei pellegrini» continua Sangiorgio, in campo interventi su trasporti pubblici (metro, ferrovie, autobus, tram e altro), viabilità (strade e ponti), restauri e ambiente (monumenti, parchi e ville). Si aggiungono «340 milioni per alcune opere simbolo come Piazza Pia, Piazza San Giovanni, Piazza dei Cinquecento, Piazza Risorgimento, Sistema 5G, Città dello Sport – Tor Vergata».

Giancarlo Scotti, Ad Cdp real asset sgr, ha annunciato in questo contesto che «nella riqualificazione di immobili pubblici Cdp investirà a livello nazionale circa 1,5 miliardi di euro, di cui 1 miliardo in progetti di recupero urbano e di rigenerazione nella sola città di Roma». Tra iniziative già completate e in corso, 7 sono i grandi progetti del valore complessivo di 1 miliardo di euro per la riqualificazione di circa 250mila mq dislocati in varie zone della città. Si va dalle Torri dell’Eur, futura sede FS entro il 2026, alla rigenerazione delle ex Caserma Guido Reni, colossale operazione di 5 ettari in zona Flaminio, costituita da un comparto pubblico e uno privato, con la ricerca di un acquirente che valorizzi il sito e le prospettive attese, a partire dal finanziamento del Museo della Scienza, uno dei principali interventi di rigenerazione già avviati nella capitale.

Per Scotti «la sfida sta nel riuscire a interpretare le esigenze attuali all’interno di ‘contenitori’ storici e vincolati, riqualificandoli con progetti che rispondono alle necessità della Pa e alle richieste dei privati, in una logica di riuso, ammodernamento della città e impatto positivo nei quartieri. Ciò – ha sottolineato – in linea con la mission del Gruppo CDP di massimizzare con i propri investimenti l’impatto sull’economia, a beneficio di cittadini, imprese e territori».

In conclusione, l’assessore all’Urbanistica Veloccia tira le somme e analizza i numeri « 6mila cantieri tra pubblici e privati in una città che è in moto». E ribadisce come « finalmente a Roma si sta facendo quello che non si è fatto per tanti anni: fare squadra, fare sinergia, non dividersi, mettersi insieme». Alle porte c’è anche un appuntamento internazionale: Roma sarà protagonista al prossimo Mipim di Cannes.

In copertina: Roma © a_medvedkov

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Claudia Rubino
Andrea Nonni
Articoli Correlati
  • L’architettura inclusiva trionfa al Mies 2024, premiati Gustav Düsing & Max Hacke

  • Una città della prossimità “materiale e culturale”. Come sta cambiando Porto

  • Anci e Cni insieme per la rigenerazione urbana

  • Confindustria: “Crescita boom nel 2023 trainata dalle abitazioni”