18-03-2022 Luigi Rucco 3 minuti

Nuove forme dell’abitare sotto la lente di Camillo Botticini e Federico Turelli

La ricerca per sviluppare lo spazio domestico moderno: case flessibili e personalizzabili

La domanda degli ultimi mesi è sempre la stessa: come ha cambiato la pandemia il rapporto con le nostre case? Più che una domanda è una costante riflessione che arriva a coinvolgere il nostro spazio intimo, rendendolo unico e importante come forse mai fino ad ora.

La pubblicazione curata da Camillo Botticini e Federico Turelli “Nuove forme dell’abitare” parte da questo assunto per proporre un metodo operativo che definisce un progetto di architettura. Lo spazio domestico diventa un aggregatore che si interfaccia con la città, oggi sempre più smart e integrata. Ecco che la città dei 15 minuti prende vita: ridurre gli spostamenti e accedere velocemente ai servizi, possibilmente integrati all’edificio stesso.


Più che un catalogo, il libro edito da Lettera Ventidue vuole essere una ricerca sul progetto, analizzandone l’interiorità e l’esteriorità.


Chiostro urbano ©studio ArwCon la consapevolezza che l’architettura contribuisce al miglioramento della vita di ogni cittadino, non si può far altro che partire dal rapporto col luogo per individuare il tema del progetto nella sua unicità. Quattro gli step: luogo, programma, forma e costruzione. Questo metodo operativo permette soprattutto di non sprecare risorse, cosa quanto mai fondamentale al giorno d’oggi. Se a questo si unisce la totale mancanza di progetto e di qualità, come capita in alcune realtà particolarmente ricche, si assiste ad un esibizionismo volgare e fine a sé stesso.

«C’è sempre comunque la volontà di non fare dell’architettura un oggetto ordinario, pur non avendo una volontà esibizionistica, di assumere quasi tutte le ragioni del luogo come condizioni che rendano l’abitare lì un piccolo frammento di utopia, la testimonianza di un mondo diverso» spiega Camillo Botticini, co-fondatore insieme a Matteo Facchinelli di Arw studio nato nel 2016 che propone una ricerca che sintetizza in forme architettoniche i problemi che l’abitare contemporaneo pone in tutte le sue forme.

L’architettura è una dialettica fra costruire qualcosa che appaia come se ci fosse sempre stato, e dall’altra però qualcosa di inconsueto, di innovativo, di diverso.

Camillo Botticini, co-founder studio Arw

Green Between Tessiture Urbanel ©studio Arw«Io ho sempre pensato che l’architettura coincida con quello che sei. C’è una relazione diretta fra il carattere di una persona e l’architettura che fai. C’è un rapporto diretto con la propria intimità, la propria psicologia, in una sorta di circolarità di aspetti che generano la determinazione di configurare una precisa atmosfera dello spazio per abitare». Da qui un evidente ritorno alla poetica di Le Corbusier dove l’architettura diventa una sintesi di ciò che emoziona.

Ricollegandoci al tema iniziale viene naturale chiedersi: cosa emoziona oggi? Ancora più di prima emoziona qualcosa che abbia un suo profondo equilibrio, dove lo spazio abitativo diventa baricentro di questo equilibrio con la propria identità. Quello che gli autori definiscono come un vestito cucito su misura.

Terrazzamenti abitati ©studio ArwIl libro presenta diversi progetti che spaziano dall’abitare collettivo, atto di costruzione di un contesto coerente e funzionale, a quello individuale con il processo di trasformazione di un fatto geografico in un dato culturale. Particolarmente formativo è il focus sull’abitare sociale, visto come un vero e proprio esercizio di umiltà che porta a progettare per un cliente che fondamentalmente non si conosce. Nei cinque progetti presentati, come ad esempio Chiostro urbano per Fabrica real estate a Curno, emerge l’ottimizzazione della capacità abitativa di ogni alloggio, che permette di coniugare flessibilità e pianificazione.

La scelta dei materiali è lo step secondario che rafforza il senso di appartenenza del luogo.

I progetti urbani di Arw propongono una riflessione sulla città contemporanea: per trasformare in scala architettonica dei progetti coerenti di riqualificazione, lo studio ha un approccio necessariamente multidisciplinare.

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Luigi Rucco
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