07-02-2023 Luigi Rucco 3 minuti

Open data per l’architettura. Il censimento del Ministero della Cultura dal 1945

Il progetto della direzione generale Creatività Contemporanea è diventato una piattaforma interrogabile con 5mila schede

Una fotografia della migliore architettura italiana. Dopo 20 anni, con quasi 5mila schede, il progetto avviato nel 2002 dall’allora DARC (Direzione Generale per l’Arte e l’Architettura Contemporanee) con il titolo di Censimento nazionale delle architetture del secondo novecento è diventato un compendio consultabile e interrogabile. Un lavoro in continuo aggiornamento, attraverso campagne di ricognizione e documentazione del patrimonio architettonico contemporaneo italiano, effettuate in collaborazione con le strutture periferiche del Ministero della Cultura, gli enti locali, le università e i differenti centri di ricerca specialistici, presentandosi come una banca dati aperta a tutti.

La nuova piattaforma del "Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi" è una mappatura completa dell’architettura contemporanea del nostro Paese, promossa dalla direzione generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e realizzata grazie ad una accurata attività di selezione e schedatura di edifici e aree urbane significativi, con l’obiettivo di promuoverne la conoscenza e la valorizzazione.

Il lavoro parte da una data emblematica, il 1945, dall’inizio della ricostruzione dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Un punto di svolta per la produzione edilizia e l’innovazione tecnologica, con ricadute trasversali sulle nuove politiche abitative e le discipline architettoniche e urbanistiche. Per la selezione delle opere è stata elaborata una griglia di valutazione complessa, basata su criteri bibliografici e storico-critici. In particolare, le verifiche bibliografiche tengono conto della “fortuna critica” di un’opera, delle citazioni in pubblicazioni specifiche e del riconosciuto valore nazionale e internazionale, mentre i criteri storico-critici prendono in esame elementi legati alle vicende storiche e architettoniche, all’evoluzione del dibattito culturale e disciplinare, al ruolo significativo svolto dall’opera nel contesto, alla notorietà e rilevanza del suo autore. Inoltre, l’acquisizione dei dati è realizzata anche attraverso sopralluoghi e ricognizioni fotografiche, acquisizione di fondi fotografici e di materiale archivistico.


La ricerca parte dai dati di ogni singola regione e vuole innestare una riflessione generale sullo stato del patrimonio architettonico recente, per accrescere la consapevolezza del suo interesse e favorirne la tutela, creando un link tra recupero delle periferie e rigenerazione urbana


Fra il 2020 e il 2022 la Direzione Generale Creatività Contemporanea ha effettuato la revisione della piattaforma, modificandone l’architettura informatica, e ha implementato le ricognizioni in sette regioni. Contestualmente è stato svolto l’aggiornamento bibliografico e la normalizzazione di tutte le schede già presenti nella piattaforma in collaborazione con la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali che ha gestito, tramite avviso pubblico, la selezione di sei dottori di ricerca incaricati del lavoro.

Ci sono dei progetti “aggregati” per macro-temi come il tema della “casa studio” o le “stazioni di servizio, “l’Italia del ’61” a Torino o i progetti della Biennale di Venezia ai Giardini di castello o le più recenti Vatican Chapel, ancora si va dalla “ricostruzione del Vajont” alla “ricostruzione del Belice”.

Un racconto per immagini che si può fare anche attraverso degli itinerari: Costruire case, fare città; architetture per la collettività; un paese industrioso; l’Italia va in vacanza; caccia al tesoro. A cui si aggiungono delle storie: dalle “architetture ritrovate” ai “cristalli di architettura”, da “figura e funzione” a “l’impegno della tradizione”. Un atlante digitale con percorsi tematici illustrati e materiali fotografici originali.

In copertina: Stazione di servizio Agip a Bolzano, progetto di Luis Plattner

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Luigi Rucco
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