20-02-2023 3 minuti

Palazzo dei Diamanti: pronto il recupero firmato Labics

A quattro anni dal concorso, intervento ultimato nel Palazzo e nel giardino

ll Palazzo dei Diamanti di Ferrara riapre al pubblico dopo l’intervento di restauro e di riqualificazione firmato dallo studio di architettura romano Labics di Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori. Un intervento contemporaneo su un edificio di altissimo valore storico, nato da un concorso, concepito come una riscrittura museografica che esalta la configurazione stessa del palazzo rinascimentale, stabilendo una consequenzialità e una circolarità tra le sue stanze.

Nel febbraio 2017 il Comune di Ferrara bandì la competizione per l’ampliamento e il miglioramento di spazi e servizi del Palazzo, riguardante l’intero piano terreno tradizionalmente dedicato a mostre temporanee di alto profilo. Dopo una iniziale interruzione del procedimento da parte del Ministero dei Beni Culturali, avvenuta nel 2019, il progetto è stato perfezionato e approvato.

Progettato da Biagio Rossetti e costruito a partire dal 1493, il palazzo costituisce il centro ideale della cosiddetta “Addizione Erculea”, ambizioso progetto urbanistico per il duca Ercole I d’Este, che prevedeva un raddoppio della città di Ferrara. Simbolo dell’architettura rinascimentale e tra i più celebri monumenti italiani nel mondo, il palazzo è così chiamato perché esibisce sui due prospetti esterni 8.500 bugne piramidali che richiamano l’emblema estense del diamante.


Il progetto espositivo ha messo in relazione le due ali del fabbricato e si completa con la passerella lignea che estende il percorso nel giardino, strutturando l’intervento paesaggistico di Stefano Olivari.


Come un meraviglioso palinsesto, fatto di ripensamenti, aggiunte successive e parti mai completate, il Palazzo si mostra oggi con chiarezza grazie a un progetto che tiene insieme tutti gli spazi pur non esibendo nient’altro che la propria capacità di donare al museo una struttura mai avuta. Dal 18 febbraio fino al 19 giugno ci sarà un’importante mostra su due grandi maestri ferraresi del Rinascimento, curata da Vittorio Sgarbi (che inizialmente aveva avviato una campagna contro l’operazione di recupero, si veda il video raccolto da PPAN 4 anni fa) e Michele Danieli dal titolo “Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa”.   

Il restauro e l’adeguamento di Labics si riassume in una serie organica e integrata di interventi che sono stati avviati nell’ottobre 2020 e conclusi nel febbraio 2023.

Il primo ha riguardato i principali ambienti espositivi preesistenti: l’ala Rossetti e l’ala Tisi. Le sale sono state dotate di “superfici tecnologiche”, dietro alle quali sono nascoste le dotazioni impiantistiche. Nell’ala Rossetti sono state realizzate nuove pavimentazioni in battuto di terrazzo alla veneziana e in entrambe le parti sono stati inseriti nuovi portali in ottone brunito per evidenziare la sequenza spaziale del palazzo rinascimentale. Il secondo intervento ha riguardato gli spazi una volta occupati dal Museo del Risorgimento, che sono stati completamente rinnovati e destinati a nuove funzioni a supporto dell’attività espositiva. Il terzo intervento ha riguardato la continuità dei percorsi sia all’interno sia all’esterno.

L’intervento più rilevante è la realizzazione nel giardino del collegamento tra le due ale del Palazzo attraverso la struttura lignea, essenziale e leggera, in parte vetrata, che si estende nel giardino, rimarcandone le geometrie principali. Due nuovi elementi completano il giardino: la quinconce di lecci che crea un filtro tra il verde e il palazzo, e lo specchio d’acqua.

In copertina © la nuova corte del Palazzo di Diamanti di Labics 

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