17-01-2024 Alessio Garofoli 2 minuti

Più verde, addio ingressi sui ballatoi fatiscenti: così rinasce Tor Bella Monaca

Lo studio Valle 3.0 spiega il progetto per le corti nord e sud: qualità dell'abitare tramite vivibilità e riqualificazione energetica

I lavori sono partiti, a prefigurare la rinascita di uno dei quartieri simbolo del degrado romano. All’insegna, questo è l’auspicio, di riqualificazione urbana, sicurezza e inclusione. Presentato lo scorso 7 dicembre, il progetto che prenderà vita a Tor Bella Monaca investe il cosiddetto “Ferro di cavallo” dell’R5 di via dell’Archeologia, case di edilizia pubblica residenziale tristemente note per essere attigue a una piazza di spaccio tra le più ricche della Capitale. L’idea alla base dell’intervento è che si debba impiegare una sorta di «agopuntura, con la quale tanti piccoli interventi diffusi possono migliorare l’intero sistema», spiega Emanuela Valle dello studio Valle 3.0. Studio che con Tda ha partecipato a supporto delle imprese di costruzioni Ircop e Salc, e che è al lavoro sul lotto relativo alle corti nord e sud, su progetto preliminare redatto dall’università La Sapienza.


L’intento è quello di ottenere «qualità dell’abitare, a partire da una riqualificazione energetica che alleggerisca anche il costo delle bollette».


Ma non solo. Valle sottolinea che spariranno gli accessi dagli stretti ballatoi: accessi che verranno spostati su strada. E si interverrà sull’«attacco a terra dell’edificio, che è davvero la nota dolente. Mentre sarà risistemata la ricca vegetazione delle corti interne, che hanno comunque un importante valore paesaggistico. Il verde viene inteso come valore aggiunto nella qualità dell’abitare con l’inserimento di giardini privati per gli alloggi del piano terra».

L’intervento sarà finanziato con 125 milioni di euro (95 da Pnrr, 29 da Pinqua), e il Campidoglio si è messo a correre per scongiurare i tagli alla parte del Pnrr relativa alla rigenerazione urbana che erano nella rimodulazione del piano decisa dal governo. Entro il 2026, nelle intenzioni di Roma Capitale, avranno luogo il rifacimento e l’efficientamento energetico degli oltre 1.200 alloggi. I piani terra ospiteranno la sede del Museo delle periferie, con biblioteca, sala espositiva, bookshop, laboratori e cafè, uno spazio di coworking – Collaboratorio. Verranno inoltre potenziati i presidi sociali già esistenti come la palestra di boxe, il centro diurno “La Rosa dei Venti”, i laboratori della Comunità di Sant’Egidio e la Ludoteca “Casa di Alice”. Mentre il primo piano ospiterà alloggi di co-housing e altre soluzioni abitative sociali. E ancora nella corte centrale lo studio Abdr ha previsto una torre residenziale per 32 alloggi che fornirà sistemazioni provvisorie per gli abitanti durante i lavori interni agli appartamenti, ma anche nuove case popolari da assegnare in futuro a coloro che sono in graduatoria. Sarà dotata di pannelli fotovoltaici e fungerà da comunità energetica rinnovabile. Quanto alla mobilità si punterà all’adozione di nuovi modelli di connessione intermodale tra quadranti come la stessa Tor Bella Monaca, Giardinetti e l’area di Tor Vergata che ospita la seconda università capitolina, anche tramite itinerari ciclopedonali tra le fermate dei mezzi pubblici, a scopo di ricucitura tra territori. Intanto sono già 112 gli appartamenti del complesso soggetti a interventi di riorganizzazione e riqualificazione presi in carico dall’Ufficio patrimonio del Comune, che si sta occupando degli alloggi alternativi.

In copertina: corte sud ludoteca e collaboratorio © Studio Valle 3.0

 

 

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Alessio Garofoli
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