Privacy, comfort ed esperienza. Il mondo del food sotto la lente di Maurizio Lai

04-06-2020 Chiara Castellani 2 minuti

Come il brand AJI si è rimesso in gioco, soluzioni progettuali come leva per nuovi business model

«Ghost Kitchen o Cloud Kitchen, dedicate alla distribuzione del cibo esclusivamente all'esterno della struttura andranno a crescere, mentre per gli imprenditori più organizzati e le start-up sarà il momento di lanciare soluzioni innovative»
Maurizio Lai

Nuovi scenari all’orizzonte del mondo del food: il brand AJI noto per l’asporto e la consegna di cucina giapponese e asiatica di alto livello, si rimette in gioco e scommette su un progetto di interior ideato dall’architetto Maurizio Lai, che coniuga eleganza e servizio impeccabile.

Come si registra sempre più spesso, per lanciare nuovi modelli di business entra in gioco il design per dare vita e raccontare nuove esperienze in nuovi spazi. Per far fronte al post-Covid AJI ha studiato delle soluzioni mirate per ricreare un ambiente dinamico, misurato e di qualità, un vero e proprio richiamo ai valori del marchio. Un ambiente unico e un solo tavolo per dare vita a uno spazio innovativo, che si concilia perfettamente con il distanziamento forzato di queste settimane. 

Protagonista è la luce, usata come materia di progetto per creare spazio: il soffitto appare come una tela tridimensionale e l’illuminazione alternata a corpi pendenti dà vita a un pattern geometrico. Il ripiano del tavolo riflette e amplifica l’effetto. Il banco è un monolite in marmo bianco calacatta e lascia intravedere i profili metallici semilucidi della cucina, le superfici invece sono in gres ad effetto travertino. 

In generale, lo spazio integra e mostra l’elegante cucina che affaccia su strada. 

Per Lai, l’arrivo del food delivery anche nel mondo dell’alta cucina (come ci ha raccontato anche Niko Romito nel format “Tavola Rotonda” curato da PPAN e Laurenzi Consulting), ha registrato negli ultimi anni una forte diffusione. «Ghost Kitchen o Cloud Kitchen, dedicate alla distribuzione del cibo esclusivamente all'esterno della struttura, andranno a crescere – racconta l’architetto – mentre per gli imprenditori più organizzati e le start-up sarà il momento di lanciare soluzioni innovative». 

Ancora, è necessario pensare la ripartenza osservandola non solo dal punto di vista del business: le nuove distanze negli spazi e la necessità di creare experience di livello, saranno fondamentali. Processi di purificazione attiva – per ridurre al minimo il processo manuale – e nuove tecnologie che favoriscano le operazioni touchless, garantiranno infine una nuova organizzazione che restituirà allo stesso tempo un senso di privacy e comfort. 

 

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Chiara Castellani
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