15-05-2023 Claudia Rubino 2 minuti

La rigenerazione urbana è anche sociale. E passa dagli impianti sportivi

Al centro del dibattito a Fondi Pnrr e altri finanziamenti. E una missione: basta cattedrali nel deserto

«È un dovere intervenire dal punto di vista politico e amministrativo e garantire il diritto allo sport passando attraverso l’incentivo alla progettazione degli impianti sportivi». Questa la dichiarazione d’intenti dell’assessore allo sport e all’ambiente della Regione Lazio, Elena Palazzo, che chiede alle istituzioni di costruire delle sinergie tra le esigenze delle comunità, le attività dei tavoli amministrativi e le responsabilità degli operatori tecnici. Rigenerazione urbana, impiantistica sportiva e modalità di accesso ai fondi di finanziamento sono il tema dell’iniziativa promossa, tra gli altri, con il patrocinio del Coni e degli ordini professionali della provincia di Latina. Dibattito e scambio di idee su “Fondi, città europea dello sport 2023”. Il fil rouge? Lo sport come volano per la sostenibilità e l’inclusività nonché opportunità di attrarre finanziamenti.

Partendo dal primo punto, il riferimento è a Pnrr, fondi regionali e finanziamenti ad hoc, come ad esempio il bando “Sport Missione Comune 2023” presentato qualche giorno fa dall’Istituto per il Credito Sportivo (Ics), in collaborazione con l’Anci.

La nuova misura rivolta agli enti territoriali per lo sviluppo degli impianti sportivi è stata illustrata da Debora Miccio, direttore commerciale dell’Istituto per il Credito Sportivo: «I comuni, le unioni di comuni, i comuni in forma associata, le città metropolitane, le province e le regioni potranno presentare istanza per usufruire dei contributi con mutui a tasso fisso e abbattimento degli interessi attraverso soluzioni agevolate», da stipulare entro dicembre.

Oltre 100 milioni di euro vengono messi a disposizione per sostenere la realizzazione, la riqualificazione e gli interventi di efficientamento energetico dell’impiantistica sportiva, anche connessi al Pnrr e a completamento di quest’ultimo, «finanziando progetti e lavori di costruzione, ampliamento, miglioramento, ristrutturazione e messa a norma di impianti sportivi o strumentali all’attività sportiva», conclude Miccio.


Risorse a fronte di progetti e competenze, con uno sguardo a transizione energetica, green economy, inclusione sociale e innovazione.


Il percorso non è privo di difficoltà burocratiche e il presidente del Coni Lazio, Riccardo Viola, fa notare che «è necessario stabilire regole, vagliare le potenzialità di rigenerare l’esistente, senza più avere cattedrali nel deserto», denunciando i numerosi impianti sportivi italiani e in particolare a Roma (come la Città dello sport di Calatrava, lo stadio Flaminio in attesa di adeguamento, il Centrale al Foro Italico per il quale è appena stato aggiudicato il concorso) che meritano di tornare in auge. Viola nell’iniziativa promossa a Fondi anticipa la convocazione nelle prossime settimane di un tavolo di lavoro in cui coinvolgere le istituzioni e i tecnici con l’obiettivo di «affrontare le esigenze reali di un’impiantistica sportiva in considerazione dei fruitori, attraverso un approccio funzionale».

Sfide aperte, criticità ma anche esempi virtuosi come quelli ricordati da Massimo Cerasuoli, tecnico regionale impianti sportivi Coni Lazio: «La strada della rigenerazione urbana, di recupero e riqualificazione degli spazi metropolitani e periferici è dettata dalla necessità di rendere le nostre città abitabili in linea con la filosofia delle smart city».

Una missione da portare a termine assieme a tutti gli attori coinvolti, così da ottenere miglioramenti sociali, ambientali ed economici.

In copertina: lo stadio Flaminio, ph. © Rome 0 via Flickr

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Claudia Rubino
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