Tra rigenerazione e natura, i nuovi Mulini Mandelli firmati da Thun

07-02-2024 Luigi Rucco 2 minuti

Alle porte di Treviso, un’area di 70mila mq viene convertita con un mix funzionale, integrata col territorio

Un nuovo quartiere che ospiterà residenze, uffici, attività commerciali e di hospitality a pochissimi chilometri da Treviso, dove il fiume Storga incontra il Sile. Un luogo storico per la produttività del territorio che si rigenera dopo essere stato a lungo luogo di degrado.

il piano di riqualificazione urbana e immobiliare dell’area dei Mulini Mandelli è un progetto ideato e fortemente voluto dall’imprenditore Pierangelo Bressan. E prevede la nascita di un nuovo quartiere all’avanguardia, circondato da un’area verde che sarà in larghissima parte aperta al pubblico, con accesso diretto alla Restera, la passeggiata sull’acqua punto di riferimento per i trevigiani.


Un investimento di circa 50 milioni per la completa riqualificazione dell’area, che sarà pronta nel 2027 e ospiterà la nuova sede del Parco Regionale del Fiume Sile. Per la virtuosità del progetto da un punto di vista urbanistico, sociale e ambientale, il Comune di Treviso ha espresso fin da subito il proprio supporto all’opera.


«Il progetto nasce dal desiderio di restituire alla comunità un luogo simbolo del nostro territorio», commenta Pierangelo Bressan. «Un esempio di architettura industriale di grande fascino, circondata da un’area dalle immense potenzialità, abbandonata recentemente al degrado. Il Comune di Treviso e il Parco Regionale del Fiume Sile hanno compreso, fin dall’inizio, il valore intrinseco di quest’opera. Un esempio di come privato e pubblico possano collaborare in maniera fruttuosa per il bene della collettività».

L’intero progetto dei nuovi Mulini Mandelli, dallo sviluppo architettonico al restauro degli edifici storici, inclusa la progettazione dei nuovi spazi abitativi, sarà curato dall’architetto e designer Matteo Thun con l’architetto Elisa Vago, partner dello studio Matteo Thun & Partners. A supporto ci sarà anche lo studio trevigiano mzc+, degli architetti Mario Marchetti, Fabio Zampiero e Giuseppe Cangialosi, che nel 2023 ha ricevuto una menzione speciale al Premio Architettura città di Oderzo per il progetto “La Fabbrica della fabbrica” a Campodarsego.

Natura, benessere e sostenibilità saranno al centro dell’opera. Dei 70mila previsti, la nuova area sarà ad uso pubblico per 15mila mq, ricostruendo un ambiente a misura d’uomo, con isole verdi (dove saranno piantati 600 nuovi alberi), percorsi pedonali e ciclabili.

Sarà installata una turbina che, sfruttando l’acqua dei fiumi, garantirà̀ energia verde per abitazioni e illuminazione pubblica, con 25 tonnellate in meno di anidride carbonica prodotta all’anno. Un equilibrio perfetto tra spazi della natura e ambiente costruito, concetto che Thun aveva recentemente descritto anche nel progetto Park resort lake Garda.

«Puntiamo ad un’architettura duratura, innovativa e rispettosa dell’ambiente. L’utilizzo dell’energia solare e delle fonti energetiche naturali, la gestione delle acque piovane e la riduzione della nuova volumetria edificata in favore di una maggiore permeabilità del suolo, saranno le linee guida del nostro lavoro. La visione che condividiamo con l’investitore per Il Parco sul Sile è quella di creare un modello di sostenibilità e un’architettura consapevole che preservi il patrimonio storico e rispetti la natura, portando nuove opportunità abitative e servizi pubblici alla comunità di Treviso», spiega Matteo Thun.

«Il progetto è caratterizzato da tre aspetti importantissimi che seguono la strada tracciata dalle nostre politiche: rigenerazione urbana, equilibrio e sostenibilità. Per questo esprimiamo soddisfazione per questa importante opera di restituzione alla collettività, a misura di famiglia e secondo standard di perfetta integrazione con il territorio», rimarca il Sindaco di Treviso Mario Conte.

In copertina: Mulini Mandelli ©Matteo Thun & Partners

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Luigi Rucco
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