07-08-2023 Redazione 2 minuti

Da Enea l’edificio smart che dialoga con la rete elettrica per tagliare i consumi

La struttura usa dispositivi IoT per acquisire notevoli quantità di dati in tempo reale

Produrre da fonti rinnovabili per decarbonizzare e risparmiare, senza sovraccaricare la rete: il successo passa dagli edifici intelligenti, ed Enea apre la strada in quest’ottica.

È stata, infatti, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie a mettere a punto un edificio innovativo dotato di impianto fotovoltaico con accumulo, serramenti con sistemi di oscuramento automatizzati e sistemi avanzati IoT (Internet of things) per il controllo dei flussi energetici. Caratteristiche che producono una riduzione degli scambi con la rete elettrica – utile e evitare il sovraccarico della rete, uno dei talloni di Achille delle rinnovabili – e dei costi in bolletta. Il prototipo sperimentale di questo edificio smart, in grado di dialogare con la rete, si trova presso il Centro ricerche Enea Casaccia (Roma).

© Enea


Questo è stato realizzato per offrire servizi integrati e flessibili ai cittadini nell’ambito del programma “Ricerca di sistema elettrico”, finanziato dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.


L’edificio intelligente si avvale di dispositivi IoT che permettono di acquisire in tempo reale notevoli quantità di dati. Dati che vengono rielaborati per definire strategie di controllo e ottimizzare da remoto i flussi energetici del sistema edificio-impianti, diminuendo così i consumi. Grazie all’interazione con i sistemi di accumulo, il fabbisogno di energia dell’edificio viene reso flessibile per adattarsi dinamicamente a seconda della disponibilità di energia elettrica prodotta da fotovoltaico, delle richieste provenienti dalla rete elettrica, ad esempio in caso di picchi o di congestioni, o dei segnali di prezzo dell’energia forniti dal mercato, in genere con un giorno di anticipo.

Nello stesso edificio è stato sviluppato un primo proof-of-concept basato su tecnologia blockchain, poi replicato anche su Ibsi (Italian Blockchain Services Infrastructure), un progetto sperimentale nato dalla collaborazione tra soggetti del mondo pubblico e privato con l’intento di promuovere lo sviluppo di servizi di pubblica utilità. La soluzione prevede che, a partire dai dati energetici monitorati, venga simulato un approccio innovativo in grado di stimolare i membri di una comunità energetica a comportamenti virtuosi, per incentivare l’autoconsumo di energia rinnovabile e la gestione flessibile degli edifici. Il sistema funziona sulla base di dinamiche legate alla premialità/penalità, incentrate sull’autoconsumo e sul Pun (Prezzo unico nazionale), il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica, e quantificate tramite dei token con i quali certificare e valorizzare le transazioni energetiche virtuali tra i membri della comunità energetica.

Edificio smart © Enea

«Per decarbonizzare il sistema energetico e conseguire gli obiettivi di neutralità climatica è necessario mettere in atto una progressiva sostituzione dei combustibili fossili, avvalendosi del contributo del vettore elettrico e delle fonti rinnovabili in modo energeticamente ed economicamente efficiente», nota Claudia Meloni della divisione Smart Energy di Enea. «In questo contesto – aggiunge – il vettore elettrico si presta alla realizzazione di servizi flessibili, adattivi, facilmente misurabili, integrabili e di conseguenza predisposti a un nuovo modello di interazione con i fruitori di servizi energivori».

Fotovoltaico © Enea

In copertina: © Enea

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