13-04-2023 Francesca Fradelloni 6 minuti

Emergenza abitativa: Bologna prepara 3mila alloggi, senza consumo di suolo

I problemi sociali dell’abitare al centro del Festival ‘Cara Casa’ in scena nella città felsinea, e a Milano, Venezia e Genova

Come abitare? Per chi vive e lavora nelle città, e non ha capitali alle spalle, la casa può essere un incubo. È il tema del momento. Quello che viene alla luce è che c’è un evidente divario di programmazione politica soprattutto su giovani e ceto medio, rispetto ad altri temi urbani.

Il valore e il successo delle città, per esempio di Milano, oggi sulla bocca di tutti, va pianificato e programmato perché i valori immobiliari crescono, incidendo sui prezzi della vita di tutti i giorni, innescando a loro volta l’aumento delle disuguaglianze. Questo e altri focus saranno gli argomenti trattati dal 15 al 30 aprile a Milano, Bologna, Genova e Venezia durante il Festival “Cara Casa”.

Si tratta del primo Festival itinerante dedicato alle forme dell’abitare contemporaneo. Il programma prevede numerosi incontri e appuntamenti per dare vita a un’indagine approfondita, che coinvolgerà cittadini, ricercatori e istituzioni, sulle condizioni di vita negli spazi abitativi e urbani, sulle loro evoluzioni e cambiamenti. Si parlerà delle opportunità e delle grandi sfide urbanistiche e ambientali che incalzano i diversi territori, in seguito agli innumerevoli smottamenti urbanistici che hanno trasformato quartieri e territori.

A Milano l’incontro Casa Accessibile: l’urgenza di Milano a confronto con Bologna e Barcellona, metterà in parallelo le dinamiche di gentrificazione e le soluzioni possibili per calmierare i prezzi in queste tre grandi città. Ne parlano Pierfrancesco Maran, assessore alla Casa e Piano quartieri, Emily Clancy, vicesindaca e assessora alla Casa di Bologna, Massimo Bricocoli, docente del Politecnico di Milano, Silvia Mugnano, professoressa associata dell’Università Bicocca, un rappresentante del dipartimento di Housing di Barcellona e due esponenti del comitato Abitare in via Padova.

«I nostri interventi e le nostre strategie sulla città di Bologna in materia di abitare sono frutto di un’analisi a tutto campo per dare una risposta certa all’emergenza casa. In 10 anni saranno 10mila i nuovi alloggi. Il diktat è che non verrà consumato un centimetro di nuovo solo, tutto dovrà passare dalla rigenerazione delle aree dismesse e dal recupero dei tanti appartamenti sfitti», racconta Emily Clancy, vicesindaca e assessora alla Casa di Bologna.


Fondamentale l’apporto dei privati. «ll primo capitolo del piano vede 200 milioni di euro investiti dal Comune, per realizzare almeno 3mila alloggi nei prossimi anni per l’abitare sociale. Al centro quindi le fasce più marginali, gli studenti, le famiglie e chi cerca un affitto convenzionato.


L’obiettivo è una nuova geografia e nuovi modelli di abitare collaborativi, disegnare una città diversa perché in questo cuore metropolitano risiedono oggi 392 mila persone, in 10 anni cresciute di quasi 10 mila individui e 5.600 famiglie. Se le più recenti previsioni dell’Istat fossero confermate, le famiglie residenti in città nel 2030 potrebbero aumentare ancora di ulteriori 5.000 unità. Contiamo tante Bologne: una città effettiva fatta dalle persone che vi transitano ogni giorno, una città degli studenti e delle studentesse, una città dei turisti, una città delle imprese e di chi lavora e una città delle fragilità. Questo ecosistema, complesso e delicato, ha bisogno di risposte per costruire un futuro sostenibile e inclusivo, capace di attirare lavoro, giovani e famiglie, al contempo riducendo le diseguaglianze”, spiega la vicesindaca.

A Milano gli ultimi dati del Comune ci dicono che dal 2014 il costo della casa per le vendite è aumentato del 43% e per gli affitti è aumentato del 40%. La casa, però, non può essere concepita solo come investimento. La casa è una necessità abitativa per ogni famiglia con la propria capacità economica.

Genova si interrogherà sul suo patrimonio residenziale, spesso inadeguato alle necessità dei cittadini. La tavola rotonda Edilizia Sociale vs nuove forme di abitare condiviso. L’Esperienza di Vienna e Bordeaux tratterà – sempre nella logica della contaminazione delle buone pratiche – il tema delle abitazioni progettate per le fasce sociali fragili. Tra i relatori Mario Mascia, assessore all’Urbanistica di Genova, Bernard Blanc, ex assessore all’urbanistica resiliente della città di Bordeaux, Michael Obrist, direttore del Dipartimento di Housing della TU WIEN (Università tecnica di Vienna).  L’incontro Istituzioni e Responsabilità Sociale invece chiamerà a Bologna voci diverse per parlare della penuria di alloggi in città, che penalizza ampie fasce della popolazione. Partecipano al convegno la vicesindaca Emily Clancy, Rita Ghedini, presidente di Lega CoopBologna, Simona Tondelli, prorettore vicario dell’Università di Bologna e il Cardinale Matteo Zuppi della Curia di Bologna.

Nell’incontro La città abitata e la qualità degli spazi urbani. Il caso di Mestre diversi ospiti tra cui Roberto Beraldo, presidente OAPPC Venezia, Massimiliano De Martin, assessore all’Edilizia, Urbanistica e Ambiente del Comune di Venezia e Luca Molinari, direttore scientifico M9 – Museo del ‘900, passeranno in rassegna luoghi emblematici di Mestre, frutto della rigenerazione urbana del territorio.

Anche la demolizione della “Diga” di Begato a Genova, complesso residenziale popolare degradato oggi parzialmente abbattuto e in fase di moderna riqualificazione per parti mantenute, diventerà un “caso esemplare”. Nel cortile maggiore del Palazzo Ducale, verrà allestito il modello in scala 1:1 di un appartamento, modulo tipo dell’edificio Diga di Begato, in cui si svolgeranno attività didattiche per adulti e ragazzi.

Gli architetti saranno invitati a esprimersi e a guardare il tema della casa da prospettive sfidanti. I workshop Nuovi Paesaggi domestici: Progetti sperimentali di interior design e Ripensare gli spazi della casa a Milano porteranno i progettisti, vincitori di una call pubblica proposta dalla Fondazione Housing Sociale, a confrontarsi, insieme a Patricia Viel, sulla replicabilità dei loro modelli e sulle nuove funzioni dello spazio domestico. A Bologna Abitare l’Emergenza: architettura e responsabilità sociale riunirà intorno a un tavolo Emilio Caravatti di Studio Caravatti-Caravatti, Simone Sfriso di TAMassociati, Alessandro Floris di 2f architettura. Aprire nuovi sguardi sull’idea di spazio domestico, arrivando a ipotizzare forme innovative di “famiglia” sorrette da principi di solidarietà e mutuo aiuto, sarà invece il compito di Case con la cura al centro a Milano, moderato dall’Associazione Sex & the city, con Giulia Carones di ID22 (Istituto per la sostenibilità creativa di Berlino), Liat Rogel, direttrice di Fondazione Impact Housing e Cristian Zanelli, vicepresidente di ABCittà.

A Genova una serie di Walking Lecture attraverseranno i quartieri popolari di Prà, Quezzi, Bernabò, Brea e Mura degli Angeli. A Milano un giro per il quartiere Gallaratese farà conoscere meglio i grandi interventi di edilizia residenziale pubblica e sociale realizzati a partire dagli anni Cinquanta. Una camminata per gli spazi urbani recentemente rigenerati di Mestre mostrerà come questi interventi abbiano innescato nuove connessioni, lo sviluppo di attività commerciali e flussi di socializzazione. A Bologna un Bike Tour traccerà un itinerario tra centro storico e periferia, ricercando tracce dei momenti più significativi dello sviluppo urbano e sociale della città nel Novecento.

Numerose anche le iniziative legate all’arte e alla creatività. A Milano sono in programma laboratori di AmbienteAcqua sulla sostenibilità, una mostra che raccoglie 20 scatti (selezionati attraverso la call Racconti Domestici) sul tema delle forme dell’abitare contemporaneo e proiezioni di cortometraggi a cura di MemoMi. A Bologna quattro artisti (Silvia Camporesi, Luca Capuano, Allegra Martin e Alessandro Imbriaco) condivideranno la loro personale visione sulle condizioni dell’abitare emergenziale. A Mestre, nel chiostro di M9 – Museo del ‘900 l’esposizione Mestre, sguardi a confronto affiancherà le fotografie di Giovanni Cecchinato a una selezione di disegni realizzati da bambini, per raccontare frammenti di quotidianità del territorio. A Genova, il cortile maggiore di Palazzo Ducale, si animerà con workshop e laboratori didattici guidati da architetti, affrontando, il tema dell’organizzazione e dell’arredo degli spazi.

L’evento, organizzato dalle Fondazioni degli Ordini degli Architetti di Milano, Genova, Venezia e dall’Ordine degli Architetti di Bologna, in collaborazione con l’Università di Genova, la Fondazione Housing Sociale e con l’Associazione AmbienteAcqua APS, è stato realizzato grazie all’assegnazione dell’avviso pubblico “Festival Architettura – II edizione”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

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Francesca Fradelloni
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