Ex Plasmon di Milano, Henning Larsen al lavoro per la progettazione

11-04-2023 Paola Pierotti 3 minuti

Finalizzata la cessione da AbitareIn a Supernova. Un urban district in un’area di 25mila mq

Sarà a Milano la prima opera italiana dello studio danese Henning Larsen. In via Cadolini, all’ex Plasmon, cambia la proprietà e si annuncia il vincitore di un concorso ad inviti. Nei giorni scorsi è stata infatti ceduta la partecipazione totalitaria nella società proprietaria dell’area, già annunciata al mercato lo scorso settembre: l’operazione passa quindi da Abitare In a Supernova, che ha acquistato insieme a FRI-EL Green Power, società con la quale condivide lo sviluppo di importanti iniziative immobiliari nel nord Italia. A firmare il progetto lo studio internazionale, atteso tra l’altro in Italia a fine aprile nell’ambito del festival Seed con una lecture di Signe Kongebro, fondatrice del dipartimento dedicato alla sostenibilità.

Sull’area insisteva il vecchio stabilimento della Plasmon con i suoi quasi 40mila mq di edificato, tra cui una centrale termica, che, abbandonato e dismesso con gravi problemi di inquinamento dei suoli e di amianto nelle strutture, costituiva una ferita nel tessuto prevalentemente residenziale del quartiere. L’area acquistata ha una superfice di oltre 25mila mq, ed una superficie lorda di oltre 36mila mq, sulla quale Supernova intende costruire un urban district caratterizzato da mix funzionale con abitazioni, uffici, hotel, area commerciale ed annessi parcheggi.

Nell’ambito della macro-rigenerazione urbana di Milano, l’area ex Plasmon gode di una posizione strategica, collocata non lontano dalla rigenerazione di Symbiosis e nei pressi dello scalo ferroviario di Porta Romana, e potrà usufruire delle nuove connessioni già previste.

L’operazione è stata configurata come share deal, prevedendo pertanto la cessione da parte della controllante AbitareIn della partecipazione totalitaria nel veicolo proprietario dell’area, e si è conclusa a condizioni, anche economiche, equivalenti a quelle previste nel contratto preliminare che prevedeva la cessione dell’asset. Esplicita quindi la volontà dell’acquirente di mantenere la continuità del soggetto giuridico titolare dello svolgimento delle attività autorizzative e progettuali volte alla riqualificazione dell’area, così come già realizzate negli ultimi quattro anni dal gruppo AbitareIn che è proprietario dell’area dal 2018. AbitareIn in questi anni ha svolto una significativa attività di sviluppo, che ha comportato importanti investimenti sia economici sia di risorse impiegate.

Per il concept e lo sviluppo del progetto architettonico, Supernova ha indetto un concorso ad inviti che ha visto vincitore Henning Larsen, studio internazionale di architettura, paesaggio e urbanistica di Copenaghen, specializzato nello sviluppo di soluzioni progettuali innovative e sostenibili.

Supernova assieme ad Henning Larsen e ad un pool di professionisti italiani ed internazionali, sta lavorando al perfezionamento di un progetto architettonico «di grande pregio in cui sostenibilità, impiego di nuove tecnologie, coesione con il tessuto sociale, attenzione alle nuove esigenze di elevata e migliore qualità della vita, siano elementi chiave e contribuiscano a creare valore per tutto il territorio». Così in una nota congiunta AbitareIn e Supernova.

Una nuova firma internazionale per la società guidata da Paolo Signoretti che si va ad aggiungere a quella di Snøhetta (tra l’altro di nuovo protagonista a Seed con un intervento del co-fondatore Kjetil Trædal Thorsen) che sta lavorando per il medesimo cliente a Verona per la rigenerazione dell’ex Manifattura tabacchi, e a quelle di Arup Italia e Lombardini22 al lavoro per l’ex Necchi di Pavia. Nel portfolio delle rigenerazioni a firma Supernova si aggiunga la riconversione dell’ex Marangoni inaugurata un anno fa a Rovereto, ma anche il progetto per le ex fonderie Corni a Modena. «Siamo molto soddisfatti dell’acquisizione dell’area ex Plasmon. Crediamo fortemente nell’attrattività della città di Milano e della Milano metropolitana, ragion per cui stiamo continuando ad esplorare il mercato e questo territorio in vista di altre future iniziative. La nostra mission – il commento di Paolo Signoretti, ad della società – è individuare aree urbane e rigenerarle, realizzare nuovi luoghi ad alta vivibilità, partendo spesso da aree dismesse o abbandonate, ponendo grande attenzione alla qualità di tutto ciò che verrà realizzato e creando forti e nuove connessioni tra territori, città e quartieri».

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Paola Pierotti
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