14-09-2022 Fabrizio Di Ernesto 3 minuti

Festival New generations, a Roma appuntamento con i talenti

Protagonisti una trentina di architetti emergenti provenienti da 15 paesi

Roma ospita la decima edizione del Festival New generations: nuove sfide urbane, che prevede la partecipazione di una trentina di architetti emergenti internazionali. Appuntamento quest’anno in collaborazione con la Real Academia de España nella Capitale, oltre alla location del Gianicolo iniziative anche al Forum austriaco di cultura e all’Accademia di Danimarca.

Ai giovani è data la possibilità di mettersi in mostra nella tre giorni dal 22 al 24 settembre che ha come filo conduttore la riflessione sulle sfide urbane, a cui questi proveranno a dare una risposta attraverso soluzioni innovative e una serie di presentazioni aperte al pubblico. Nello specifico i due appuntamenti centrali, intitolati 10×10 challenges, prevedono due sessioni di presentazioni pubbliche, con la partecipazione di 20 invitati.

Ogni progettista propone un contest con l’obiettivo di raccogliere spunti su alcuni dei temi che caratterizzano la vasta produzione architettonica delle pratiche emergenti che formano parte di New generations. Le 20 sfide andranno a comporre una sorta di manifesto, con altrettanti punti programmatici, per identificare i problemi urgenti su cui è necessario riflettere per costruire le città del futuro.

Tra gli architetti che ne prenderanno parte Onorato di Manno e Andrea Tanci di Set Architects, studio con base a Roma che ha realizzato la biblioteca municipale di Madrid, e che presenterà il progetto di un polo scolastico a l’Aquila, nell’ambito della ricostruzione post-sisma del 2009; Markus Jeschaunig di Breathe Earth Collective, gruppo con sede a Graz in Austria con all’attivo il nuovo centro amministrativo della Commissione forestale ceca, che introdurrà il concetto di climate-culture, un modello per il controllo dell’innalzamento della temperatura negli spazi urbani; dalla Spagna sarà presente Teresa Sánchez Táboas, fondatrice di gramática arquitectónica, con il progetto Vers une industrie légère, per un’architettura industriale in grado di far riflettere sui nuovi modelli di lavoro, all’interno del quale il cliente diventa parte integrante del processo di produzione.

Prenderanno parte a questa sfida anche Francesca Perani e Elena Fabrizi, del collettivo RebelArchitette che nel 2018 si fece conoscere organizzando il flashmob delle donne architetto durante l'inaugurazione della Biennale di Venezia 2018; a Roma presenteranno She architect per dare spazio alla progettazione al femminile, coinvolte nell’iniziativa Noemí Gómez Lobo, Federica Andreoni, Michela Ekström, Giulia Pozzi, Olivia Gori, Nina Artioli, Alessandra Glorialanza, Eliana Saracino, e Bika Rebek.


L'Accademia di Spagna, il Forum culturale austriaco e l'Accademia di Danimarca saranno le location in cui i giovani architetti potranno confrontarsi ed esporre i loro progetti e le loro idee.


Negli spazi dell’Accademia danese invece Angela Gigliotti di Office U67 – che con il progetto Taac ha vinto il concorso “Six Square Meters” organizzato dall’Ordine degli Architetti di Lecce per la realizzazione degli interni di un istituto penitenziario –, Cristiano Lippa di NEAR Architecture, e Jacopo Costanzo di WAR Warehouse of architecture and research si confronteranno sulle opportunità offerte dalla ricerca, analizzando il rapporto tra la pratica teorica e quella professionale.

Il Forum culturale austriaco ospiterà invece la mostra New austrian architecture, curata da Gianpiero Venturini (autore dell’atlante sulle nuove generazioni) e dedicata a sei architetti austriaci emergenti sul tema Responsibility; l’esposizione si compone di tre teche contenenti immagini, pubblicazioni e modelli di progetti realizzati dagli studi selezionati durante gli ultimi cinque anni. Le scatole in legno ed il loro contenuto, inizieranno un percorso itinerante presso diversi istituti di cultura del mondo durante il triennio 2023-2025.

Coinvolti in questi iniziativa Some Place Studio che ha firmato l’headquarter di Sml a Redlham in Austria, Breathe Earth Collective – loro l’installazione Airship.02 Evapotree nel parco delle sculture austriache a Graz –, Juergen Strohmayer molto attivo nella capitale ghanese Accra dove ha firmato, tra gli altri, il locale centro culturale, materialnomaden autore di numerose esposizioni tra cui il progetto Lena che mostra come è possibile ottenere un uso efficiente delle risorse dei materiali in architettura, lo Studio Jakob Sellaoui che hanno firmato il progetto per il Meson Nadi hotel a Rivas in Nicaragua e infine Tab che ha progettato l’ampliamento dell’arena nella cittadina inglese di Newmarket.

Foto di copertina: Festival New Generations, ATLAS of emerging practices, © Luca Chiaudano

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fabrizio Di Ernesto
Articoli Correlati
  • Al via le iscrizioni per il Fiabci Prix D’Excellence Award Italia 2024

  • Rigenerazione urbana, la lezione delle ex Reggiane spiegata dal sindaco

  • A2A Headquarters, Milano, render by ACPV ARCHITECTS

    Tutti gli ingredienti di un buon progetto. Intervista a Patricia Viel

  • Rigenerazione più coraggiosa per le periferie, Rampelli: «Stop al dogma del consumo di suolo»