22-11-2021 Paola Pierotti 4 minuti

Giovannini: per fare rigenerazione urbana, cambiare le regole è decisivo

Entro l’inizio del 2022 via libera ad un fondo per progettazioni di qualità

Dalla conformità urbanistica allo snellimento delle conferenze dei servizi (con riferimento anche alla riforma del Codice dei Contratti) per procedere rapidamente con la fase di progettazione. Dalla semplificazione delle norme, alla definizione di regole adatte ad un progetto “sperimentale” com’è quello del Pinqua in un tempo compresso dettato dal Pnrr. E ancora, focus sulla questione delle bonifiche e sulla carenza di risorse nella Pubblica Amministrazione per poter dare gambe ai progetti. Le centinaia di amministratori, politici e tecnici, che a diverso titolo stanno lavorando sul Pinqua – rappresentando comuni, unione di comuni, città metropolitane o regioni – commentano positivamente l’opportunità del piano innovativo proposto dal Mims, avviato dall’ex ministra Paola De Micheli e portato avanti da Enrico Giovannini, ma chiedono nuove forme di governance e politiche attive, e soprattutto un supporto mirato, perché si faciliti il dialogo tra potere centrale e territoriale, «tempi e pareri certi» come ha sintetizzato il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro.

Il ministro Giovannini, intervenuto in diretta alla “maratona del Pinqua” promossa nell’ambito di Urbanpromo, ha raccolto una prima “lista della spesa” esternata dai Comuni rappresentati nell’evento milanese (promosso da Urbit e PPAN) e ha dato qualche prima proposta per superare eventuali nodi critici. Una sfida per far evolvere il settore delle costruzioni nelle tecniche, con un approccio all’economia circolare e sempre in sicurezza; una partita aperta per le Pa, con l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile come orizzonte, chiamate ad avere un ruolo da protagoniste per “rigenerare comunità e non solo edifici”.

Quello del Programma per la Qualità dell’Abitare si sta configurando come un laboratorio di idee che rende concreto il passaggio di denominazione da Ministro delle Infrastrutture e quello con specifica attenzione alla “sostenibilità” e che aggiunge alle “opere pubbliche” la componente delle “politiche urbane”. «Il Pinqua rappresenta un cambio di regime che va realizzato con tutte le difficoltà ricordate, e da cui dobbiamo imparare per il futuro. Dai progetti – ha dichiarato il ministro – emerge che il modo di pensare la rigenerazione è profondamente diverso da quello che solo potevamo immaginare qualche anno fa. Oggi i temi dell’interazione sociale, della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica e dei materiali sono pienamente introiettati da parte di chi si deve occupare delle progettazioni». Non parliamo solo di case, di mobilità, di ripensamento dei trasporti ferroviari che in molti casi hanno spaccato in due le città, la sfida della rigenerazione urbana deve fare i conti con una progettazione innovativa che va oltre le categorie classiche.

«Il Pnrr non è la fine della nuova fase di programmazione di questo Paese, ci sono ad esempio altri fondi come quelli europei ordinari (oltre 80 miliardi per il quinquennio 2021-2027), che chiamano in campo tutti gli enti territoriali – ha ricordato Giovannini – nella programmazione sinergica e coerente, in linea con le direttive europee». Il ministro sottolinea che «cambiare le regole è decisivo: velocizzare, semplificare e coinvolgere i privati».

Negli ultimi quattro mesi, con la commissione del Senato, il Mims ha lavorato per giungere ad un testo condiviso sulla rigenerazione urbana: «testo bloccato da anni a causa di punti di vista diversi, con alcuni veti a volte legati a visioni passate (e il ministro cita il tema del saldo zero o del recupero del suolo consumato). «Si auspica – ha detto Giovannini – che per l’inizio del nuovo anno si arrivi ad un’approvazione rapida di un testo, che consolida le migliori pratiche messe in atto da alcune città, città metropolitane e regione. Previsto anche un fondo per la rigenerazione urbana che possa prospettare al di là del Pnrr interventi ordinari per progetti di qualità: questo per dare stimolo alle Pa per ripetere “il gioco del Pinqua”». E per il 2002 il Mims annuncia di voler rafforzare l’impegno sul tema delle politiche urbane, oltre il tema delle “costruzioni”, occupandosi ad esempio di “mobilità” e più in generale appunto di “rigenerazione urbana”.

Nei giorni scorsi intanto è arrivata la comunicazione di una nuova commissione ingaggiata dal Ministero di Giovannini per predisporre un nuovo testo sull’urbanistica che dovrà avere una forte integrazione con altri testi, compreso quello sugli standard. «Il settore evolve con tempi rapidissimi – ha chiuso il Ministro – e riuscire a trovare un equilibrio attraverso un regolamento e specifiche norme tecniche diventa prioritario».

In copertina: Enrico Giovannini, ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. Immagine tratta dal video "I PINQua: i progetti del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare" via Youtube

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Paola Pierotti
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