09-06-2023 Chiara Brivio 4 minuti

Mide Architetti: «Con il Pnrr i concorsi arrivano in cantiere»

Competizioni, commesse private, sostenibilità economica: intervista a Fabrizio Michielon, partner dello studio veneto

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L’ambito del workplace è quello a cui puntiamo di più nei prossimi anni.

Fabrizio Michielon

a metà, se non addirittura l’80 per cento di tutte le opere pubbliche a cui stiamo lavorando ora, se non fosse per il Pnrr, non avrebbero visto la luce». Fabrizio Michielon, classe 1982, titolare di Mide Architetti insieme a Sergio de Gioia (1983), riassume così l’impatto che i fondi europei hanno avuto sulla realizzazione di opere aggiudicate tramite competizioni, e per anni rimaste solo sulla carta. «Dolo, Noventa Vicentina, il teatro di Albignasego. E poi ci sono tutti gli asili nuovi di Adria, Vigasio, quello di Longare, dove a settembre partiranno i lavori, tutti questi lavori pubblici hanno subito un’accelerazione». «Fino a un anno e mezzo fa, il nostro fatturato era composto per circa l’80 per cento da interventi residenziali e di workplace, e per un 20 per cento da opere pubbliche. Nell’ultimo anno la situazione si è totalmente ribaltata – continua l’architetto –. Abbiamo chiuso solo contratti di lavori pubblici, arrivando ad una situazione in cui adesso queste ammontano a circa un 60 per cento. Nel nostro caso, proprio grazie al Pnrr».

E si parla di volumi di oltre un milione di euro solamente per commesse nostrane, per uno studio giovane con sede a Fiesso d’Artico, tra Padova e Venezia, composto da 13 collaboratori – dei quali una piccola divisione dedicata solo ai concorsi –, un turnover quasi inesistente di cui vanno molto fieri, e un’ampia dose di pragmatismo.

Gli inizi. Una passione per le competizioni che viene da lontano, spiega ancora Michielon, «il primo concorso che abbiamo fatto l’abbiamo vinto nel 2009, due anni dopo che ci eravamo laureati, ed era per un auditorium nel Comune di Viadana (Mantova). Da lì ci abbiamo un po’ creduto, perché vincere un concorso abbastanza importante ci ha dato quella fiducia per andare avanti negli anni successivi – racconta –. Erano anche gli anni della crisi, il 2007 e il 2008, dove non c’erano molte opportunità uscendo dall’università». E con piccoli lavori di grafica e di ristrutturazione, Mide Architetti arriva al 2012, quando vince alcuni bandi per la ricostruzione post-sisma in Emilia-Romagna. Quattro gli interventi, tre di architettura e un ampliamento, che hanno dato «quell’input» lo definisce Michielon, per decidere di portare avanti, parallelamente, la partecipazione ai concorsi e le commesse private, che nel frattempo erano aumentate di volumi e importi. E il 2012 è anche l’anno dei luoghi del lavoro: l’ampliamento dello spazio mensa della Volvo a Bergamo, «uno dei primi lavori per le aziende che ci ha dato anche una certa soddisfazione a livello architettonico» sottolinea ancora. Ma è ancora il residenziale a dare sostenibilità e continuità economica allo studio, permettendogli negli anni di ampliarsi e assumere diversi collaboratori, mentre le partecipazioni alle competizioni si riducono a 2 o 3 all’anno.

I concorsi. Il 2018 è un altro anno di svolta, con la vittoria del concorso per il teatro con un parco ad Albignasego, in provincia di Padova, «che è uno di quelli che grazie ai 3,6 milioni aggiuntivi del Pnrr ha potuto trovare riscontro. Abbiamo consegnato adesso l’esecutivo». Lasciando da parte l’annosa questione della mancata realizzazione delle opere aggiudicate tramite competizioni («per esempio il concorso per il teatro di Viadana che avevamo vinto si è arenato perché era nato come concorso di idee, e il Comune non aveva i fondi sufficienti per proseguire con la progettazione e poi i lavori»), per Michielon una questione centrale rimane quella della sostenibilità economica, «i concorsi sono un gioco d’azzardo per noi studi di architettura – dice – sono investimenti che quando una struttura inizia a formarsi e ad avere delle spese, non ha la possibilità di permettersi». Nonostante negli ultimi anni il processo sia migliorato, rimane ancora «anti-economico» per il professionista veneto, soprattutto nelle diverse fasi di crescita. Tema sempre attuale quello relativo ai concorsi, come si legge anche nell’intervista su thebrief a Sossio De Vita.

E proprio in tema scuole e competizioni tra le vittorie più recenti di Mide Architetti, c’è quella per il plesso scolastico di Goro (Ferrara), per una delle 212 scuole Futura.

Il futuro. Mide Architetti oggi è al lavoro sul progetto del masterplan per le Torri di Quartesolo, nel vicentino, che prevede la rifunzionalizzazione di due torri esistenti e la realizzazione di due ulteriori edifici per un totale di circa 40mila mq di uffici. Un concorso a inviti indetto da Risanamento Spa, per il quale Mide Architetti era stato selezionato con altri due studi della zona. Un lavoro iniziato nel 2020 e che nei prossimi giorni dovrebbe vedere la consegna del masterplan al Comune, al quale faranno seguito i lavori sulle prime due torri preesistenti. «Questo è il lavoro più importante che al momento abbiamo. L’ambito del workplace è quello a cui puntiamo di più nei prossimi anni – chiosa Michielon – perché abbiamo qualche riserva su cosa succederà nel pubblico passato il Pnrr».

Il Pnrr, sotto la lente di Michielon, è un’opportunità concreta per portare i progetti d’architettura in cantiere. Con l’accortezza di «mettere da parte qualche formalismo – commenta l’architetto veneto – per far quadrare i conti. In alcuni lavori abbiamo dovuto fare dei tagli importanti nella fase esecutiva. Abbiamo però protetto la qualità, per evitare l’arenarsi del progetto e per vederlo costruito».

In copertina: Polo d’infanzia Rita Levi Montalcini a Vigasio (Vr), progetto di Mide Architetti

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Chiara Brivio
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