09-12-2022 Paola Pierotti 5 minuti

Pietralata, Torre Spaccata, Ostiense e Ostia. Roma riparte da qui

Giovani, innovazione e rammendo delle periferie. Il bilancio e il programma dell’assessore Veloccia

Un anno di lavoro per Roma. Un mese fa il punto con il sindaco Roberto Gualtieri, prima di fine anno l’outlook sull’urbanistica sotto la lente dell’assessore Maurizio Veloccia. Bilancio 2022 e anticipazioni 2023. Giubileo 2025, Expo 2030 per le valenze nazionali e romane, ma non solo. L’appuntamento, organizzato nell’aula magna del dipartimento di Architettura di Roma Tre, non ha nascosto criticità (relative alla macchina amministrativa e alla carenza di personale) e tanto lavoro ancora da fare (anche solo per portare acqua pubblica e fognature in tutte le parti della città, non ancora scontato nel 2022, nella Capitale). Focus sul Museo della scienza, frutto di un lavoro a più mani all’interno dell’amministrazione: il traguardo più ambizioso del 2022 nella Capitale, un concorso internazionale, una sfida per la rigenerazione del tessuto costruito, un programma che guarda al futuro, la sintesi di cultura e urbanistica.

Per la trasformazione urbana della Capitale, quattro gli ambiti strategici sotto i riflettori della Pa, maxi-progetti urbani sulla pista di lancio. Parliamo del ridisegno del quadrante Pietralata, di Torre Spaccata, di Ostiense e del lungomare di Ostia. Veloccia, in occasione di un evento pubblico, ha dettagliato il programma di lavoro, citando per Pietralata l’operazione-stadio, l’intervento della Sapienza e la nuova sede Istat. «Dopo 60 anni dalla nascita dello Sdo, con il ridisegno dell’area di Tiburtina come cerniera, Pietralata – racconta l’assessore – ha tutte le caratteristiche per realizzare un pezzo di città in linea con la nostra visione: recuperando i vuoti urbani, valorizzando la vocazione scientifica, investendo sui giovani, con un campus universitario inserito in un parco di 10 ettari. Per l’impianto sportivo si parla di un investimento da 600 milioni di euro, sarà un polo calcistico la domenica, ma un luogo di aggregazione durante tutta la settimana».

Per Torre Spaccata, a ridosso del quartiere Don Bosco, Veloccia parla di «un’ambiziosa progettualità con la nuova città del cinema, considerando la vocazione dell’area e prevedendo un parco di 15 ettari. Ci sarà un investimento per l’audiovisivo da 300 milioni di euro. Sarà un volano per lo sviluppo urbano» racconta l’assessore che parla di “città della creatività” in collegamento diretto con Cinecittà (dove il Pnrr darà un significativo contributo per la sua valorizzazione e rigenerazione) e per luoghi per la formazione scientifica, con spazi creativi. Un riferimento? Veloccia cita Base Milano, la valorizzazione dell’ex Ansaldo in zona Tortona.

Terza area urbana prioritaria per l’amministrazione Gualtieri è Ostiense, «dove anche insieme a Eni si sta lavorando per dare vita alla città dell’innovazione, un distretto fondato sulla sostenibilità, a partire dalla bonifica del sito dei gasometri per innestare sedi di attività produttive, acceleratori di imprese, anche qui in stretto collegamento con l’università, in questo caso con la vicina Roma Tre». Veloccia evidenzia a più riprese il tema dei giovani (come recentemente ha fatto l’assessore alla rigenerazione urbana di Milano, Giancarlo Tancredi) dicendo «che saranno i giovani a rendere eterna la città eterna, loro che sono già immersi nel futuro». In quest’area era previsto il Museo della scienza, decollato nella zona del Flaminio, in via Guido Reni; «qui bisognava inventarsi altro» il commento dell’assessore, che ha ricordato l’operazione Reinventing Cities aperta nell’area dell’ex Mira Lanza (con sette team in gara), la «pesante eredità dell’operazione degli ex mercati generali – ha dichiarato Veloccia – con la volontà di superare l’idea di un centro commerciale, non più attuale» e ancora l’ex fiera. Tema di cui si parla da decenni, per il quale i vari assessori che si sono succeduti hanno annunciato una gara per la progettazione, e Veloccia dal canto suo ha ribadito «ci sarà un concorso per il masterplan del quartiere, sarà il primo ad avvicinarsi alla neutralità carbonica. Si abbatterà una cesura a ridosso della Colombo e puntiamo ad avere funzioni complementari che richiamano l’idea della comunità educante. Qui il riferimento è il modello Loris Malaguzzi di Reggio Emilia». Quarta area strategica quella affacciata sul mare, ad Ostia, per la quale da qualche settimana è stato regolamentato l’uso del demanio marittimo, con l’approvazione in Campidoglio del Piano arenili.


Quattro ambiti puntuali, nell’ambito di una visione strategica con interventi concreti e anche minuti, «sono stati riavviati tanti programmi bloccati, consegnate tante piccole opere pubbliche in questi mesi».


Roma ci prova, non cerca e non vuole il confronto con Milano (diverse le dimensioni, le entità, la storia). “Roma oggi può contare su una volontà trasversale per il suo rilancio” il commento dell’assessore, “una spinta collettiva e trasversale” che può fare i conti anche con l’alleanza con la Regione Lazio. Cosa ci sarà da aspettarsi? Operazioni coraggiose, come quella attesa per la rigenerazione di Santa Maria della Pietà, ma anche «tanto rammendo, ad esempio, in quella città spontanea a ridosso del Gra».

La trasformazione urbana di Roma, sotto la guida Veloccia, parte dalle periferie, riprendendo Walter Tocci (vicesindaco di Roma nella giunta di Francesco Rutelli), «non bastano progetti di rigenerazione se non si investe sulla componente sociale». Come fare? «Anche aprendo all’informalità, alla co-progettazione, con laboratori di quartiere come stiamo facendo a Porto Fluviale, Corviale, Quarticciolo, per fare degli esempi».

In copertina: foto cortesia dell'Urbanistica del Comune

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Paola Pierotti
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