19-07-2023 Redazione 3 minuti

Riqualificare le città giova all’erario: il caso virtuoso dell’Agenzia del demanio

Il rapporto 2023 dell’ente: dal 2021 avviati interventi per 1,9mld, in un anno 30 milioni di risparmi per lo Stato

Il Piano strategico industriale 2022-2026 dell’Agenzia del demanio prevede investimenti per 2,1 miliardi da realizzare entro il 2026 e 3,4 miliardi per interventi da far partire entro la stessa data, riqualificando circa 5 milioni di metri quadrati. Attività che peraltro ha effetti positivi sul bilancio dello Stato, e che viene condotta, pur trattandosi di un ente pubblico, in un’ottica che si può definire Esg. I numeri sono estratti dal primo rapporto annuale dell’Agenzia, “L’Italia e i suoi beni: il patrimonio immobiliare dello Stato al servizio della pubblica amministrazione, dei territori, dei cittadini e delle imprese”, presentato il 19 luglio alla Camera dei deputati. Durante l’evento il direttore dell’Agenzia, Alessandra dal Verme, ha sintetizzato così le iniziative: «Siamo impegnati a riqualificare gli immobili pubblici, rigenerando le aree sulle quali incidono secondo i modelli più moderni e innovativi di progettazione, a offrire spazi più funzionali ed efficienti alla pubblica amministrazione e a restituire ai territori e ai cittadini immobili poco e male utilizzati recuperando i beni dello Stato in disuso, tutelando il patrimonio storico-artistico». E non è tanto per dire.

A questo proposito, dal Verme ha menzionato il restauro appena effettuato della muratura di epoca romana, probabilmente parte di un edificio residenziale tra la tarda Repubblica e l’Impero, presente all’interno della sede romana dell’Agenzia, nella centralissima via Barberini. Restaurare quando si deve, cambiare innovando quando si può.

La mission è quella di trasformare grandi complessi immobiliari in disuso in cittadelle e poli della giustizia, uffici pubblici, residenze universitarie, scuole, centri di ricerca, sedi della Pa. Obiettivi che l’Agenzia del demanio persegue gestendo 43mila immobili per un valore di 62,5 miliardi di euro. Secondo i dati riferiti alle convenzioni stipulate fino a luglio 2023 sono stati avviati in tutto 529 interventi per 3,6 miliardi di euro, di cui 181 al nord per un valore di 1,2 miliardi di euro, 169 al centro per un valore di oltre un miliardo e 179 al sud per un valore di 1,3 miliardi. L’accelerazione del processo di riqualificazione ha fatto registrare a giugno 2023, rispetto allo stesso mese del 2021, una forte crescita del numero degli interventi (+130), con un incremento dell’84% di valore degli investimenti, pari a +1,9 miliardi di euro. Sul fronte della riduzione dei costi per le casse pubbliche, nel 2022 rispetto all’anno precedente si è ottenuto un risparmio per locazioni passive e costi di funzionamento di circa 30 milioni di euro annui che, grazie al piano di investimenti, si prevede raggiungerà circa 126 milioni di euro nel quinquennio 2022-2026.

Ciò che ha fatto dire al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, nel suo video messaggio riprodotto durante la presentazione del rapporto annuale, che «si notano l’incremento numerico degli interventi e del valore degli investimenti effettuati, ma anche l’ottima progettualità connessa con il recupero di aree da tempo abbandonate in molte zone del nostro Paese». Il Piano strategico industriale dell’Agenzia del demanio prevede investimenti in base a tre precetti: centralità dell’utenza, innovazione e digitalizzazione, sostenibilità.


L’aumento atteso del valore del patrimonio e dell’indotto sul territorio è stimato rispettivamente in 2,2 miliardi e in 2,3 miliardi.


Il nuovo modello di gestione considera imprescindibili per la pianificazione qualità e completezza dei dati, digitalizzazione dei processi manutentivi e di controllo del ciclo di vita dell’immobile rigenerato, interoperabilità delle piattaforme digitali, programmazione e il monitoraggio degli interventi. Il rapporto descrive anche le iniziative avviate allo scopo, tra cui la creazione di una Piattaforma integrata del demanio e la Carta d’identità digitale dell’immobile, che contiene i dati amministrativi, fisici e progettuali dell’edificio. Elemento necessario per gli interventi è la qualità della progettazione, garantita anche dall’adozione dei criteri del Building information modeling (Bim) e dei parametri ambientali. Questo perché gli immobili risultino autonomi dal punto di vista energetico ed efficienti nelle loro specifiche funzioni.

In copertina: ©Agenzia del demanio

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