19-02-2020 Chiara Brivio 3 minuti

The Student Hotel sbarca a Torino. Architettura Tectoo nel quartiere Aurora

Investimento di 65 milioni di euro. Intanto nel 2020 arriverà al traguardo il TSH di Bologna

Il coinvolgimento della comunità è centrale nei nostri progetti. Il nostro scopo è quello di creare delle comunità completamente connesse
Charlie MacGregor

«Abbiamo impiegato 4 anni per cercare un’area a Torino, e finalmente l’abbiamo trovata» ha esordito così Charlie MacGregor, fondatore e CEO di The Student Hotel (TSH), prima catena di «ostelli di lusso» per studenti, nata ad Amsterdam nel 2012 e che oggi può contare su 14 strutture in tutta Europa, alla presentazione del progetto che si è tenuta negli spazi di Bellissimo a Torino.
Un concept innovativo di coworking e coliving, quello sviluppato dal gruppo olandese, che prevede la creazione di spazi ad uso misto dove poter lavorare, studiare, divertirsi e abitare.
TSH a Torino sorgerà in zona Ponte Mosca, vicino a Porta Palazzo e nel quartiere Aurora – che già ospita la sede della Nuvola Lavazza e dell’Università di Torino –, su un’area di 30mila mq, per un investimento complessivo di 65 milioni di euro.

Un luogo simbolo del «potenziale» di rigenerazione urbana di quella parte della città, e uno dei cosiddetti «vuoti urbani», come l’ha definito Luca Ballarini di Bellissimo, che nonostante si trovi a soli 1,8 km dal centro ne è considerato periferia. È il simbolo di quelle che la sindaca Chiara Appendino nel suo intervento ha definito le «periferie esistenziali» della città e che per questo ha apprezzato molto la proposta di TSH, che «certamente avrà un impatto positivo su tutto il quartiere».

In questo caso si tratterà di un progetto di campus urbano, affidato allo studio di architettura milanese Tectoo che, come negli altri casi, comprenderà sia spazi di co-working che di ristorazione e divertimento. Le camere saranno destinate agli studenti per l’intera durata dell’anno accademico e, durante periodo estivo, saranno invece riconvertite a ospitalità per il turismo. 

Il driver: inserirsi nel tessuto cittadino coinvolgendo le comunità e realtà locali. «Il coinvolgimento della comunità è centrale nei nostri progetti. Il nostro scopo è quello di creare delle “comunità completamente connesse” organizzando un certo numero di eventi, iniziative, progetti ecologici. I nostri spazi di co-working sono il nostro fiore all’occhiello, perché sono pensati per attrarre le comunità e gli imprenditori locali» ha sottolineato MacGregor, che ha aggiunto, «noi non siamo solo gli operatori, siamo anche i costruttori e seguiamo ogni fase del progetto, dalla ricerca della location fino all’ultimo momento, in cui passiamo le chiavi nelle mani dei team locali, per aggiungere valore all’esperienza di chi gode di questi spazi». Non solo studenti e visitatori internazionali quindi, ma un hub cittadino che possa connettere e mettere in relazione le due realtà.

E a Torino TSH ha già instaurato una stretta collaborazione sia con la città che con l’Università del Design IAAD, che da tempo, nelle parole della sua CEO Laura Milani, stava cercando un partner per lo sviluppo di un vero e proprio campus, e che in TSH ha trovato la giusta «visione a lungo termine».

La struttura di Torino andrà ad affiancarsi alla sede di Firenze Lavagnina, inaugurata nel luglio del 2018 su progetto Archea, e quelle di Delft e dell’area ex Telecom di Bologna, quest’ultima con Open Project, che apriranno nel 2020. San Sebastian, Barcellona Provencal, Parigi La Villette, Tolosa, Lisbona Carcavelos, Porto, Roma e altre due sedi a Firenze apriranno nel 2022. Nel 2023 sarà la volta di Torino, per arrivare a un totale di 6mila camere aggiuntive.

 

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Chiara Brivio
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