Vaccarini si aggiudica con Proger l’ospedale di Ragusa

15-06-2022 Paola Pierotti 3 minuti

Assegnato il concorso in due fasi per un’infrastruttura che sposa la natura

L’orientamento del nuovo corpo di fabbrica, nord ovest-sud est, è stato scelto in quanto rappresenta una soluzione ottimale anche dal punto di vista bioclimatico.
Giovanni Vaccarini

Proger e Sincretica, con Giovanni Vaccarini Architetti, capogruppo, hanno vinto (con aggiudicazione definitiva) il concorso di progettazione per il nuovo presidio ospedaliero Giovanni Paolo II di Ragusa.

L’architettura torna protagonista delle nuove infrastrutture ospedaliere. Recentemente ultimato il polo privato del San Raffaele disegnato da Mario Cucinella Architects, completato a vent’anni dalla gara l’ospedale di Verduno firmato Zublena, in questi mesi si sono susseguiti diversi concorsi, in gran parte al sud. Concorsi e progetti che tracciano un nuovo corso per gli ospedali italiani, come quello di Andria in Puglia aggiudicato al team guidato da Binini Partners con Cino Zucchi. Nelle scorse settimane intanto è arrivata al traguardo anche la gara per l’affidamento della progettazione di fattibilità tecnico-economica, definitiva ed esecutiva del nuovo Ospedale Tiburtino vinta dalla stessa Proger con Manens Tifs e Steam Inar, studio ingegneria Maggi e Suissmed Ihs sa.

«In estrema sintesi l’intervento di Ragusa – spiega Giovanni Vaccarini – consiste in un impianto cruciforme: uno dei bracci è l’edificio ospedaliero ed un secondo si caratterizza per un giardino pensile che attraversa tutto il primo livello dell’intervento definendo due spazi di relazione del complesso, con un giardino terapereutico pensile e una piazza sottostante che unisce il nuovo intervento con l’esistente».

Al bordo sud-ovest della città di Ragusa, è previsto il nuovo ospedale, in un’area di margine tra il territorio agricolo ed il tessuto urbano. «Il presidio ospedaliero come struttura territoriale rivolta sia alla città che a tutto il comprensorio, anche in considerazione dell’ottimo collegamento alle principali infrastrutture viarie della provincia».

La struttura esistente (di recente costruzione e attivata solo quattro anni fa) si caratterizza per una forma planimetrica a prevalente sviluppo longitudinale lungo l’asse nord ovest- sud est, con corpi di fabbrica lineari che si incrociano in corrispondenza di due torri ottagonali che svolgono la funzione di collegamento verticale. L’edificio è tra l’altro parte di un progetto più ampio (attualmente realizzato per metà) a corte centrale che prevedeva originariamente quattro torri ottagonali di distribuzione verticale.

«La soluzione insediativa proposta – spiega l’architetto abruzzese – è quella di un corpo di fabbrica in linea, disposto parallelamente all’edificio esistente. Il nuovo elemento disegnerà quindi il fianco ovest della piazza-giardino pubblico e sarà connesso all’edifico esistente al piano terra e primo, oltre che nell’interrato. L’orientamento del nuovo corpo di fabbrica, nord ovest-sud est, è stato scelto in quanto rappresenta una soluzione ottimale anche dal punto di vista bioclimatico».

Più nel dettaglio delle scelte compositive e tecnologiche, i due prospetti principali sono disegnati da una scansione di lame, perpendicolari alla facciata, rivestite in pietra di Comiso, che garantiscono il controllo del soleggiamento diretto degli ambienti.


Il nuovo edificio (con una superficie coperta contenuta di circa 3mila mq) è un pluripiano che punta a ridurre al minimo il consumo di suolo, lasciando la gran parte dell’area libera, verde e disponibile per eventuali futuri usi.


Il progetto Proger-Sincretica prevede si realizzi un nuovo ingresso al presidio ospedaliero, con l’intento di aggiornare l’immagine del Nuovo Ospedale Ragusa; ecco che il nuovo edificio di completamento si proporrà come scena principale e non come semplice retro, aggiunto all’edificio attuale.

Non secondaria l’attenzione al rapporto tra natura e benessere psicofisico: il verde quindi come valido alleato della medicina tradizionale. «La fruizione delle aree verdi – racconta Vaccarini – influisce sullo stato emotivo delle persone con effetti positivi sulla riduzione dei livelli di stress e di sofferenza nei malati. E i giardini terapeutici rappresentano un modello “gentile” che si affianca alle terapie mediche. Per questa ragione riteniamo importante introdurre all’interno della struttura ospedaliera il verde come vero elemento portante del sistema degli spazi pubblici e dei connettivi ai piani terra e primo. L’idea è quella di offrire un giardino in quota, ricco di essenze arbustive ed arboree dedicato alle attività ludiche, meditative e terapeutiche».

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Paola Pierotti
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