06-10-2021 Francesca Fradelloni 4 minuti

Viaggi di architettura, 250 scatti di progetti italiani

Alla Triennale di Milano un’esposizione che racconta il nostro Paese con le immagini di 10 artisti 40enni

Fotografia e architettura si dimostrano ancora una volta perfettamente complementari, capaci come sono di interpretare e cogliere luci, forme e volumi.
Dario Franceschini

Frank Lloyd Wright nel suo primo periodo di attività si dilettava a variare la disposizione dei mobili negli spazi della sua abitazione-atelier e a fotografarla, per poi commentare le immagini con i suoi collaboratori. Ma la relazione fra fotografia e architettura risale addirittura al momento dell’invenzione della fotografia stessa. Architettura, fotografia e viaggio. Una triade indissolubile e imprescindibile.

L’esposizione i “10 viaggi nell’architettura italiana”, che ha luogo negli spazi di Triennale Milano fino al 7 novembre 2021, raccoglie una selezione di 110 immagini realizzate da giovani fotografi lungo dieci itinerari che attraversano la penisola e raccontano la varietà del suo patrimonio architettonico contemporaneo. Roberto Boccaccino, Marina Caneve, Davide Cossu, Louis De Belle, Luca Girardini e Marco Zorzanello, Paolo Lindozzi, Allegra Martin, Simone Mizzotti, Flavia Rossi, Alberto Sinigaglia, sono i fotografi scelti.

10 viaggi ©Cosimo Quartana


Dieci autori under 40, individuati attraverso una selezione pubblica, che hanno documentato oltre 250 architetture, dai capolavori riconosciuti agli edifici più sorprendenti e meno noti.


Tra il 2019 e il 2020 i fotografi hanno prodotto un corpus di quasi 3000 fotografie che vanno a implementare la piattaforma Atlante architettura contemporanea, realizzata nel 2018 dalla Direzione generale creatività contemporanea (Dgcc) del ministero della Cultura con l’obiettivo di mappare e divulgare presso un pubblico ampio e non specialistico la conoscenza delle architetture italiane dalla seconda metà del Novecento a oggi grazie al linguaggio fotografico.

«Fotografia e architettura si dimostrano ancora una volta perfettamente complementari, capaci come sono di interpretare e cogliere luci, forme e volumi. La scelta di affidare a fotografi giovani una specifica committenza per l’Atlante dell’architettura contemporanea, inoltre, rientra pienamente nella missione della Direzione generale creatività contemporanea del Ministero di investire sui nuovi talenti per valorizzare il presente assieme alla grande tradizione del nostro passato», ha dichiarato il ministro della Cultura, Dario Franceschini.

Multidisciplinarietà, la parola d’ordine. «Con questo progetto si dimostra ancora una volta che non esiste una separazione netta tra le diverse discipline, ma che l’ibridazione tra i diversi linguaggi artistici rappresenta il miglior veicolo per la lettura e la comunicazione e quindi l’incentivo allo sviluppo della creatività in tutte le sue forme», commenta Onofrio Cutaia, direttore generale della Direzione generale creatività contemporanea.

Il racconto è alla base del progetto. «Architettura e fotografia sono due discipline strettamente correlate – continua Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano – La fotografia ha la capacità, e la potenza, di raccontare le architetture, soffermandosi tanto sul dettaglio quanto sulla visione d’insieme, sul rapporto e dialogo tra un edificio, il preesistente e l’ambiente circostante e sulle modalità di fruizione di chi quell’edificio lo vive quotidianamente».

Con grande professionalità ogni fotografa, ogni fotografo, ha accettato di mettere la propria esperienza creativa al servizio di una narrazione corale. «Una narrazione “oggettiva”, che per coerenza e ampiezza di disegno e fedeltà di esecuzione affonda le radici nelle missioni pubbliche otto-novecentesche e ne costituisce un’ideale prosecuzione», conclude Giovanna Calvenzi, presidente del Museo di Fotografia Contemporanea.


La mostra, grazie ad un allestimento scenografico ed evocativo ideato da Studio Folder di Milano, presenta 110 stampe di medio e grande formato su una mappa in rilievo della penisola che consente ai visitatori di ripercorrere fisicamente gli itinerari tracciati dai fotografi lungo il territorio italiano.


La lettura geografica e analitica suggerita dalla mappa è messa in dialogo con una proiezione di grande formato a parete, una sorta di fondale in cui la totalità delle immagini è ordinata in brevi sequenze secondo criteri puramente formali e compositivi, a enfatizzarne il valore estetico e la polisemia.

Si struttura a partire dai percorsi dei fotografi anche il catalogo, edito da Silvana Editoriale, che riprende la guida di viaggio e, nella selezione molto ristretta di edifici e di immagini, tende a restituire l’omogeneità e la coralità del lavoro. La narrazione visiva è completata da contributi critici e da alcune annotazioni che i fotografi hanno prodotto durante o dopo le campagne fotografiche: un diario di viaggio individuale, ricco di osservazioni, aneddoti, suggestioni, spunti personali che interagiscono con le immagini. Se singolarmente questi brevi scritti rivelano la sensibilità e la personalità di ognuno, letti nel loro complesso costituiscono una riflessione sulla pratica della fotografia, sul rapporto con i luoghi e con lo spazio, sulla percezione del tempo e della luce, sul senso del viaggio e il piacere della scoperta e della conoscenza.

Le opere fotografiche, al termine della mostra, confluiranno nelle collezioni del Museo di fotografia contemporanea arricchendo così il patrimonio culturale pubblico.

La mostra è a cura di Matteo Balduzzi, Alessandra Cerroti, Luciano Antonino Scuderi, organizzata dalla Direzione generale creatività contemporanea (Dgcc) del ministero della Cultura, in collaborazione con il Museo di fotografia contemporanea e Triennale Milano.

In copertina: 10 viaggi ©Cosimo Quartana

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Francesca Fradelloni
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