Anci propone un’agenda nazionale dei comuni

09-05-2025 Francesca Fradelloni 3 minuti

09-05-2025 Francesca Fradelloni 3 minuti

Anci propone un’agenda nazionale dei comuni

L’Associazione auspica l’imminente riforma e modernizzazione della Politica di coesione

Lavoro, clima e casa, sono i temi chiave per chi oggi amministra le città e i comuni. Per attivarli l’Anci propone un’Agenda nazionale dei Comuni. Infatti, la questione urbana oggi trova molto spazio, basti pensare all’Agenda urbana europea, ma quale protagonismo possono avere i territori? L’Europa, attraverso i Fondi erogati dai programmi di Politica di coesione, interviene nel tessuto del Paese.

Comuni e città italiane hanno, nel corso del solo 2024, effettuato una spesa per investimenti pari a 19,1 miliardi di euro, con un incremento del 129% rispetto al 2017. Questo dato si deve principalmente al Piano nazionale di ripresa e resilienza, nel cui ambito Comuni e città hanno in gestione progetti per un valore di 26,5 miliardi di euro.

Per quanto concerne il Pnrr, i dati al 13 dicembre 2024 mostrano come per l’85% degli interventi dei Comuni sia stata avviata o conclusa la fase di esecuzione. Questo dato è pari al 72% per i progetti attuati dalle Regioni, e al 59% per i progetti attuati da grandi imprese pubbliche (Rfi, Anas, Gse, etc.).

Appare però imminente un intervento sulla riforma e modernizzazione della Politica di coesione, che resta caratterizzata da una grande frammentazione e che ne mina l’efficacia e l’efficienza. Cosa fare nell’immediato?

Sicuramente una maggiore integrazione tra fondi e programmi a livello europeo e nazionale. Per un vero cambio di passo che superi i ritardi e le inefficienze nella gestione delle risorse della Coesione, serve un coordinamento nazionale e un maggiore accentramento della programmazione. Serve certezza della disponibilità finanziaria con l’introduzione di programmi nazionali stabili, che consentano una programmazione oggi spesso occasionale o a domanda.

La proposta operativa è quella di attivare un Programma nazionale per le città all’interno di un’Agenda nazionale dei Comuni per rafforzare il ruolo delle amministrazioni locali nelle politiche di investimento e ampliare la quota di risorse destinata ai loro progetti. Il Programma dovrebbe essere articolato su tre livelli di intervento: Città Metropolitane e loro Comuni capoluogo, Comuni capoluogo di Provincia e aree vaste, piccoli Comuni e aree interne.

La richiesta da parte dell’Anci è che la programmazione e realizzazione degli investimenti sia basata sulla performance e sul monitoraggio, con verifiche basate sul raggiungimento di target e milestone più che su elementi formali e procedurali.

Una forte governance nazionale che garantisca uno stretto coordinamento dei processi attraverso una strutturata collaborazione fra Governo/istituzione governativa preposta e Comuni/Anci. Nelle priorità anche certezza e stabilità delle risorse e delle regole, semplificazioni nelle procedure con particolare riferimento ad autorizzazioni, appalti, rendicontazione e monitoraggio, e il rafforzamento amministrativo con figure dedicate.

Analizzando l’ampio patrimonio progettuale che può trovare spazio nei programmi di investimento, 50 amministrazioni, nel giro di circa due settimane, hanno condiviso 1.212 progetti per un valore di 17,2 miliardi di euro, che insistono su ambiti coerenti con le priorità indicate dalla Commissione UE: politiche abitative, infrastrutture per la competitività, rigenerazione urbana e periferie, transizione ecologica (comprese transizione energetica e resilienza idrica), edilizia scolastica, welfare, patrimonio culturale e valorizzazione territoriale.

Molti progetti presentati in risposta a bandi e avvisi Pnrr e, pur se classificati come idonei nelle graduatorie, non sono stati finanziati per esaurimento delle risorse disponibili e raggiungono da soli un valore di 2,62 miliardi. Città e Comuni, dunque, sono pronti da subito a mettere a disposizione i propri progetti tanto nel quadro della revisione del ciclo attuale di programmazione, quanto nella formulazione del prossimo ciclo.

La Commissione europea ha individuato quattro ambiti prioritari (supporto alle politiche abitative, migliorare la resilienza in ambito idrico, supportare la transizione energetica e la competitività) cui destinare le risorse derivanti dalla riprogrammazione del ciclo 2021-2027 della Politica di coesione. I Comuni hanno a disposizione su questi temi un ampio portafoglio progettuale, parte importante del quale di veloce cantierabilità. Dalla ricognizione Anci emergono 133 proposte con progetto esecutivo disponibile, per un valore di circa 1,3 miliardi di euro.

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Francesca Fradelloni
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