28-07-2016 Paola Pierotti 1 minuti

Bando Periferie, per aggiudicarsi le risorse l’asso della partnership pubblico-privata

Anci e Ance dialogano con Pa e privati per stimolare progetti con performance ottimali, in linea con il nuovo Codice

Come candidarsi al bando Periferie e promuovere un virtuoso rapporto tra pubblico e privato? Tommaso Dal Bosco di IFEL – Area Investimenti Urbani, Michele Lorusso di Fondazione Patrimonio Comune e Flavio Monosilio, responsabile direzione affari economici e centro studi ANCE, si sono fatti promotori di un incontro (webinar, 28 luglio 12-13.30) per provare a collaborare con i Comuni perché riescano a preparare in modo efficace la loro candidatura. Il focus? La partita per l’assegnazione dei 500 milioni di euro per interventi destinati alla riqualificazione urbana si giocherà grazie alla premialità che le Pa potranno ottenere presentando iniziative con cofinanziamenti privati di almeno il 25% dell’intero budget. Solo giocando questa carta, secondo Anci e Ance, si vincerà o si perderà il finanziamento, considerando che gli altri punteggi rimandano a criteri più vaghi e meno facilmente quantificabili.

Migliorare la performance del progetto con il PPP. Rischi e opportunità del nuovo codice per l’iniziativa privata. Questi i temi rispetto ai quali pubblico e privato potranno far riferimento in questo appuntamento in linea diretta con l’associazione dei comuni e con quella dei costruttori.

Il bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri che mette a disposizione risorse per i Comuni capoluogo e delle Città Metropolitane prevede infatti una notevole premialità per chi presenta proposte “capaci di attivare sinergie tra finanziamenti pubblici e privati, laddove il contributo finanziario di questi ultimi sia pari almeno al 25% dell’importo complessivo necessario….”. Questa previsione, oltre che con le problematiche organizzative connesse alle ridotte tempistiche del bando, costringe i Comuni – e di conseguenza anche i privati che abbiano delle proposte di investimento – a fare i conti anche con la nuova disciplina delle forme di partenariato pubblico privato introdotta dal Codice dei contratti pubblici emanato con il D.Lgs 50/2016. “Parte da queste considerazioni e dalle pessime performance dei programmi straordinari precedenti dedicati alla rigenerazione urbana – commenta Tommaso Dal Bosco di Ifel, riprendendo un suo intervento a REbuild 2016 – l’idea di un confronto aperto per collaborare con le PA e i privati interessati a partecipare al bando, in un quadro interpretativo delle nuove norme in raccordo con i requisiti di ammissibilità previsti dal DPCM”.

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Paola Pierotti
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