22-03-2018 Francesco Fantera 4 minuti

Biblioteca civica di Bressanone, a sette mesi dall’incarico terminato il primo lotto

Budget da sette milioni per riqualificare due immobili antichi e costruirne uno ex novo

"È stata realizzata un’operazione di recupero dei materiali tradizionali e delle decorazioni originarie per cercare di restituire ai futuri utenti un luogo figlio della cultura brissinese"

Studio Carlana Mezzalira Pentimalli
Biblioteca civica
cultura
Dove si trova:
bressanone


Vicolo del Duomo, 13
Progetto:
Carlana mezzalira pentimalli


Via San Nicolò, 9, Treviso
Committenza:
Comune di bressanone


Via Portici Maggiori, 5, Bressanone

 

Sette milioni di euro per riqualificare due edifici esistenti e costruire una nuova struttura, per un totale di 3.300 mq di superficie, con ambienti in grado di contenere circa 50mila pezzi fra libri, giornali e dvd. Questi i numeri chiave del progetto della nuova biblioteca civica di Bressanone realizzata dallo studio degli architetti veneti Michel CarlanaLuca Mezzalira e Curzio Pentimalli, vincitori di un concorso di idee lanciato dal comune altoatesino nel 2010.

Dopo diversi anni, necessari per l’acquisto di un immobile parte dell’area interessata, la Giunta ha affidato lo scorso giugno l’incarico ai vincitori della gara che hanno così elaborato il progetto esecutivo, approvato a novembre. Dopo aver stanziato il budget per i lavori, aver provveduto all’acquisto degli immobili e degli arredi, è partito il cantiere con le operazioni di restauro dello stabile dell’ex tribunale, che si è concluso nel gennaio 2018. Lo step successivo, ovvero la costruzione della nuova struttura, prenderà il via entro fine anno.

Scelto all’unanimità dalla giuria fra altre 160 proposte italiane ed europee, il progetto rispondeva alle richieste di una soluzione in grado di inserire nel contesto architettonico preesistente un elemento moderno in armonia con gli edifici circostanti. “L’accostamento fra il nuovo e le preesistenze crea una tensione tra le parti che ne definisce il carattere – sottolineano dallo studio -. L’edificio risulta silenzioso e identitario, andandosi ad innestare perfettamente nel contesto del centro storico cittadino”.

Proprio in una di queste due strutture, in particolare nell’immobile chiamato ex tribunale, sono stati completati importanti lavori di ristrutturazione e ammodernamento degli interni. In particolare le operazioni hanno coinvolto il primo piano, destinato momentaneamente al Comune in attesa di lasciare spazio alla nuova ala della biblioteca civica, e il secondo, riservato agli uffici del Giudice di pace. La destinazione d’uso di questi ambienti di circa 650 mq ciascuno, quindi, cambierà ancora dopo che l’edificio, risalente al XIII secolo, in passato è stato anche residenza vescovile.

“In questa prima fase – spiegano gli architetti – il progetto aveva come obiettivo la sottrazione e la pulizia di tutti gli elementi superflui, in modo da dar vita a spazi atemporali, quasi arcaici, in contrasto con gli interventi realizzati negli anni ’90 che avevano stravolto gli ambienti con nuove strutture e colori molto saturi. Inoltre, dove possibile, è stata realizzata un’operazione di recupero dei materiali tradizionali e delle decorazioni originarie per cercare di restituire ai futuri utenti un luogo figlio della cultura brissinese. Da questa necessità è nata la scelta di progettare cornici e corrimani come se fossero elementi autentici e da sempre appartenenti allo stabile. Sentirci chiedere a che anno risalissero gli interni è stato per noi un complimento perché questo era il nostro obiettivo. Inoltre – hanno ribadito dallo studio – tale scelta è stata strumentale alla futura connessione con nuovi ambienti che saranno invece contemporanei”.

La biblioteca civica e l’area circostante saranno caratterizzate da spazi pensati per ospitare iniziative culturali di diverso tipo e daranno vita ad un vero e proprio polo dedicato al sapere e alle arti nel centro storico di Bressanone. Il progetto esecutivo riguardante il prossimo step dei lavori verrà presentato fra giugno e luglio, con l’apertura del cantiere entro la fine dell’anno. In questa fase è stata posta particolare attenzione alla valorizzazione dell’illuminazione naturale al fine di aumentare il comfort dei futuri utenti e favorire la conservazione del materiale cartaceo.

“La luce diretta deve essere controllata e manipolata per evitare il deterioramento della carta – raccontano gli architetti -, ma allo stesso tempo deve soddisfare l’essenza stessa dell’architettura. Le scelte in tal senso sono andate in un’unica direzione per assolvere a scopi differenti. Ad esempio la parete sud dell’edificio, priva di viste interessanti, verrà resa completamente cieca per evitare l’ingresso della luce diretta del sole e attrezzata nella parte interna con un “muro-libreria” che andrà ad occupare l’intera altezza dell’ambiente: una sorta di manifesto della biblioteca quale contenitore di conoscenza”.

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Francesco Fantera
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