23-01-2017 Paola Pierotti 4 minuti

Concorso per 51 scuole: 1238 progetti consegnati a ottobre e la commissione non c’è ancora

Legge per l’architettura: tutti i Governi ne parlano, ma nessuno chiude la partita. Al lavoro anche il nuovo Cnappc

"La straordinaria compresenza di enti locali, di comunità e di progettisti coinvolti richiedono che l'intera procedura, dopo le diverse proroghe dello scorso anno, sia comunicata in modo chiaro"

Valeria Bottelli

Sono passati 40 anni dalla Legge sull’architettura in Francia, in Italia invece la questione è sempre sotto i riflettori: ogni ministro che si alterna al Governo ne fa cenno, senza riuscire finora a darne seguito concreto. Prima dell’estate un gruppo di architetti italiani guidati dai soci di Labics, Ma0, 5+1AA, Abdr con Gabriella Raggi, Luca Molinari, Andreas Kipar, Stefano Casciani, Francesco Cellini e Luca Montuori tra gli altri, avevano scritto una lettera a Matteo Renzi e al ministro Dario Franceschini per invocare, per l’ennesima volta, una legge sull’architettura. Un appello che iniziava con “non possiamo sottrarci all’architettura”,  “L’architettura è un bene comune… è l’espressione del tempo in cui viviamo … è la forma di una visione politica per la trasformazione di un Paese” e tra le urgenze segnalava la necessità di “riconoscere che il progetto è un’opera di ingegno e un servizio” e di “favorire tutte le azioni per una migliore promozione della cultura architettonica”. Ancora, tra le altre richieste, si ricordava la necessità di “affermare che il concorso è lo strumento ordinario e obbligatorio per l’attuazione degli interventi cui sono tenute tutte le Amministrazioni Pubbliche”.

L’appello: “fate una legge per l’architettura” aveva portato ad un incontro tra i promotori e il ministro Franceschini con Federica Galloni della Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane, ma poi tutto si è arenato, per l’ennesima volta. La questione è passata dal Mibact al nuovo Consiglio Nazionale degli Architetti che fa sapere che “c'è un gruppo di lavoro interno al lavoro su questo, sarà oggetto a breve di passaggi interni prima che esterni”. Intanto gli architetti si sono affidati al web e ora la petizione è anche online

Nell’attesa di una definizione normativa più evoluta e puntuale sui temi della progettazione e della qualità dell'architettura, si va avanti costruendo la letteratura con singole storie, più o meno virtuose. Non mancano negli ultimi mesi iniziative di successo come la sfida promossa dagli Architetti di Milano con la piattaforma Concorrimi, giù adottata da molte pubbliche amministrazioni, o la stagione di concorsi annunciata e promossa da Cdp Investimenti sgr. Più in generale, committenti e progettisti vanno via via perdendo la fiducia in questo strumento: è già un primo passo importante indire concorsi, ma come e con quale seguito resta il punto cruciale. 

Tra le iniziative più recenti, guardate con interesse dai professionisti italiani e non, c’è stata quella per una cinquantina di scuole innovative in tutt'Italia, maxi-concorso lanciato nel 2016 e scaduto il 31 ottobre, dopo un paio di proroghe per la data di consegna. All'inizio di novembre sul sito dedicato alle scuole innovative (utilizzando tra l'altro proprio la piattaforma Concorrimi) è stato pubblicato un messaggio che informava che "la prima seduta pubblica del concorso di idee fissata per il giorno 8 novembre 2016, alle ore 10.30, è rinviata a data che sarà successivamente comunicata e resa pubblica sul sito internet". Ad oggi il ‘Miur’ non ha ancora convocato la commissione che dovrà giudicare i progetti, 1238 proposte arrivate da tutto il mondo.

Nel frattempo è cambiato anche il ministro e c'è un nuovo sottosegretario all’edilizia scolastica. Inevitabilmente i progettisti cominciano ad interrogarsi sul concorso nato con grandi aspettative, considerando la campagna a sostegno dell'edilizia scolastica promossa nel Paese e ricordando che si trattava di una gara internazionale per la quale l’Inail ha messo a disposione una somma di 350 milioni in conto investimento. Le richieste di chiarimento sono arrivate numerose anche all'Ordine degli Architetti di Milano – avendo messo a disposizione la piattaforma Concorrimi – tanto che nei giorni scorsi il presidente Valeria Bottelli ha scritto alla neo-ministra Valeria Fedeli ribadendo anche che "la straordinaria compresenza di enti locali, di comunità e di progettisti coinvolti richiedono che l'intera procedura, dopo le diverse proroghe dello scorso anno, deve essere comunicata in modo chiaro – scrive l'architetto Bottelli – con una calendarizzazione delle attività che permetta alle amministrazioni selezionate e ai concorrenti la programmazione delle successive fasi di sviluppo dei progetti. Ci permettiamo inoltre di sottolineare l'importanza di condurre con profondità e completezza i lavori di giuria, concependo un meccanismo di valutazione capace di valorizzare lo straordinario sforzo messo in campo dai progettisti".

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Paola Pierotti
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